In pensione con 20 anni di contributi INPS: requisiti, modalità e calcolo dell’assegno. Dopo una carriera lavorativa di 20 anni hai maturato l’accesso alla pensione di vecchiaia, se hai compiuto 67 anni di età. Partendo da questo montante contributivo, puoi pianificare il tuo progetto previdenziale.
Tuttavia, è anche vero che un numero maggiore di contributi permette di andare in pensione con un assegno più alto. Vediamo insieme come funziona la pensione con 20 anni di contributi INPS, quali requisiti sono necessari e come calcolare l’ammontare dell’assegno
In pensione con 20 anni di contributi INPS
L’INPS calcola la rendita mensile per la pensione di vecchiaia tenendo conto dell‘anzianità contributiva maturata nel sistema retributivo, contributivo e misto.
La pensione di vecchiaia calcolata con il sistema retributivo, ovvero tenendo conto delle retribuzioni riguardanti periodi di attività più recenti, viene applicata ai lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno maturato un montante contributivo pari o superiore a 18 anni.
Il trattamento economico previdenziale si ottiene al compimento dell’età pensionabile, 67 anni di età senza distinzioni di genere, e con il requisito contributivo minimo di 20 anni.
La pensione calcolata con il sistema contributivo, ovvero sulla base dell’inizio del percorso lavorativo dal 1° gennaio 1996, prevede il compimento di 71 anni di età per uomini e donne, con almeno 5 anni di contribuzione effettivi.
In alternativa, è possibile andare in pensione con almeno 41 anni di anzianità contributiva e 62 anni di età (Quota 103) e una rendita calcolata integralmente con il sistema contributivo, a prescindere della contribuzione maturata nel sistema retributivo.
La pensione di vecchiaia per i lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima del 1996, ma che al 31 dicembre 1995 non hanno maturato almeno 18 anni di versamenti contributivi, si calcola tenendo conto di altre variabili di seguito indicate:
- con il calcolo retributivo per i periodi fino al 31 dicembre 1995;
- con il calcolo contributivo per i periodi dal 1° gennaio 1996.
Pensione di vecchiaia a 64 anni con il computo
La pensione di vecchiaia al compimento di 64 anni di età con l’opzione al contributivo (computo presso la Gestione Separata), viene concessa a condizione che risulti un montante contributivo di almeno 15 anni, di cui almeno 5 versati nel sistema contributivo. È necessario aver maturato almeno un mese di versamenti presso la Gestione Separata.
L’opzione spetta ai lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno maturato almeno un contributo (ma meno di 18 anni di contribuzione).
A quanto ammonta la pensione con 20 anni di contributi?
Per calcolare la pensione di vecchiaia viene presa in considerazione la percentuale della retribuzione moltiplicata per l’aliquota contributiva.
Il montante contributivo maturato in 20 anni corrisponde all’aliquota contributiva del 2%; pertanto, il trattamento riconosciuto per la cessazione del servizio sarà calcolato al 40% della retribuzione.
Per calcolare la pensione nel sistema contributivo con 20 anni di versamenti, si parte dal coefficiente di trasformazione al 5,575%.
I disabili con un’invalidità certificata pari all’80% possono richiedere l’accesso alla pensione anticipata contributiva a 61 o 56 anni di età con 20 anni di contributi.
L’importo dell’assegno per i lavoratori che vanno in pensione a 64 anni di età e 20 anni di contributi deve rientrare in almeno 3 volte il trattamento minimo, pari a circa 1.603,23 euro.
Per le lavoratrici madri con un figlio, l’assegno scende pari a circa 1.496,35 euro (2,8 volte l’assegno sociale), mentre per le donne con due o più figli è pari a circa 1.389,47 euro (2,6 volte l’assegno sociale).
In conclusione, controllare la propria posizione pensionistica permette di:
- comprendere l’ammontare dei contributi versati;
- verificare il calcolo applicato per la rendita mensile;
- valutare l’impatto tra il reddito da lavoro e quello pensionistico.
In ogni caso, è consigliabile consultare gli operatori INPS per ottenere dettagli specifici sulla propria situazione.
Intervenire prima dei 67 anni facilita l’adozione di strategie come il riscatto dei buchi contributivi, per recuperare anni preziosi ai fini del calcolo dell’assegno.