Ormai da tempo USDT è accusato di essere uno strumento privilegiato per il riciclaggio dei soldi derivanti da attività illecite. Se un tempo era il Bitcoin, a trovarsi in questa scomoda situazione, ora il testimone è passato alla stablecoin di Tether, che si batte a sua volta per non essere associato a questo genere di attività.
La notizia proveniente dagli Stati Uniti, però, sembra fatta apposta per rinfocolare le polemiche in atto. Il Department of Justice (DoJ) degli Stati Uniti ha infatti accusato Maximilien de Hoop Cartier, discendente di Louis Cartier, di aver collaborato con un cartello della droga colombiano al fine di riciclare i proventi del traffico di droga utilizzando proprio l’USDT.
USDT è ora utilizzato per il riciclaggio di soldi derivanti dal traffico di droga
Le forze dell’ordine coordinate dal DoJ hanno provveduto ad arrestare Maximilien de Hoop Cartier e altre cinque persone. L’accusa nei loro confronti è di aver riciclato oltre 14,5 milioni di dollari in USDT, soprattutto facendo leva su transazioni over-the-counter (OTC).
L’erede di Louis Cartier è stato arrestato mentre cercava di importare 100 chilogrammi di cocaina e riciclare centinaia di milioni di dollari. Fondi naturalmente provenienti dal narcotraffico condotto in collaborazione con un cartello della droga colombiano.
Cartier è al momento detenuto a Miami, mentre i suoi collaboratori sono hanno trovato alloggio nelle carceri colombiane. Secondo le autorità, proprio lui, in collaborazione con Leonardo de Jesus Zuluage Duque, Erica Milena Lopez Ortiz e Felipe Estrada Echeverry, faceva parte di una rete di droga la quale riciclava milioni di denaro proveniente dal traffico di droga utilizzando criptovalute.
A margine dell’operazione condotta dalle forze di polizia, è poi arrivato un comunicato che suona ad ulteriore condanna delle azioni intraprese dall’erede Cartier. Documento il quale ricorda, senza tanti infingimenti: “L’annuncio di oggi serve a ricordare che i criminali non rientrano in un certo modello. Mentre Maximilien de Hoop Cartier si presenta come membro di una famiglia associata alla ricchezza e al lusso, è accusato di aver eseguito un piano di frode bancaria in cui sono stati riciclati centinaia di milioni di fondi criminali. Sia qui che in Colombia, lui e i suoi cospiratori avrebbero riciclato i proventi del traffico di droga per oltre 14 milioni di dollari.”
Un piano congegnato nei minimi dettagli
Per condurre il suo piano criminoso, Cartier ha assunto il controllo di diverse società di comodo, con le quali ha condotto il riciclaggio delle ingenti risorse provenienti dal traffico di stupefacenti. Per riuscire meglio nel suo intento, ha provveduto a schermare tali società, presentandole agli istituti finanziari alla stregua di società operanti nel settore tecnologico e nella produzione di software.
Stando all’impianto accusatorio del Department of Justice, i conti di queste società di comodo erano poi utilizzati per la trasmissione di denaro, senza licenza. L’attività, sempre stando alla ricostruzione operata dal dipartimento, vedeva la partecipazione di Cartier ormai dal 2020, tramite la gestione di un exchange OTC privo di licenza. L’elenco delle società usate da Cartier include Bullpix Solutions LLC, Vintech Capital LLC, VC Innovated Technologies LLC, AZ Technologies LLC, Softmill LLC e Sun Technologies LLC.
Negli anni intercorsi sino ad oggi, l’attività di trasferimento di denaro di Cartier ha riciclato milioni di dollari in transazioni illegali e proventi criminali. Tali da vederlo ora dover affrontare ben quattro capi d’accusa: riciclaggio di denaro e associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro, transazione di proprietà derivata da attività illegali specifiche e gestione di un servizio di rimessa di denaro senza licenza. Una collezione che potrebbe costargli un lungo periodo di detenzione.
USDT di nuovo nell’occhio del ciclone
Per Tether non si tratta di una buona notizia. La sua stablecoin è infatti già da tempo accusata di essere utilizzata come strumento per riciclare denaro proveniente da attività illegali. Un’accusa contenuta in particolare in un rapporto delle Nazioni Unite, in cui si ricorda come USDT sia predominante nei traffici illegali del sud-est asiatico.
A renderlo ideale per il riciclaggio e il trasferimento di risorse provenienti da attività illegali è proprio il fatto di andare a sostituire il dollaro tradizionale. Con una semplice differenza: può infatti essere inviato senza la necessità di autorizzazioni a qualsiasi utente, su ben sedici blockchain supportate. Un’operazione che necessita di pochi secondi per la sua effettuazione.
L’azienda è ormai da tempo al centro di accuse in tal senso. E per evitarle sta cercando di adottare contromisure in grado di evitare usi impropri della propria stablecoin. Intanto, però, i cartelli colombiani della droga la stanno utilizzando in maniera sempre più massiccia. Potendo peraltro confidare in complicità insospettabili, come quella dell’erede Cartier.