Quando avviene la prescrizione della dichiarazione dei redditi? Ecco in quale momento l’Agenzia delle Entrate non può più rivendicare il versamento di imposte.
Ci sono casistiche in cui la pretesa avanzata dall’Erario è considerata nulla. Quando di verifica la prescrizione della denuncia dei redditi? Ecco cosa dice la normativa a tale proposito.
Prescrizione della dichiarazione dei redditi: le istruzioni
Ogni anno i contribuenti italiani sono tenuti alla presentazione della dichiarazione reddituale, anche se sono previste casistiche di esonero. In Italia trova applicazione lo schema dell’autoliquidazione dell’imposta: il contribuente calcolando l’imposta deve provvedere al versamento di quanto dovuto. Nel caso in cui si ometta tale adempimento fiscale e nel caso in cui non dichiari in modo corretto, il Fisco provvede a notificare un accertamento fiscale. Di conseguenza, oltre a versare l’imposta dovuta è necessario versare anche gli interessi e le sanzioni.
Le pretese dell’Erario non sono infinite, ma scatta la prescrizione. La stagione dichiarativa inizia con la messa a disposizione del Precompilato sul portale dell’Agenzia delle Entrate. A partire dal 20 di maggio si provvede ad apportare le rettifiche. Fino al 30 settembre 2024 è possibile presentare il Modello 730, mentre entro il 15 ottobre è il termine ultimo per presentare il Modello Redditi Persone Fisiche. Cosa accade se il contribuente si dimentica di presentare la dichiarazione o se la presenta in ritardo? Quando scatta il termine prescrizionale? Facciamo chiarezza in merito.
Quando scatta la prescrizione della dichiarazione dei redditi?
Per prima cosa è necessario prendere in considerazione i termini previsti per procedere con la presentazione della dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui il contribuente provveda a presentare la dichiarazione dei redditi dopo il termine previsto, si cade nell’ipotesi di omessa dichiarazione reddituale. Tale inadempimento può essere sanato presentando la dichiarazione dei redditi in ritardo, ovvero entro 90 giorni dalla scadenza prevista.
In tale caso viene applicata una sanzione pari a 1/10 della pena sanzionatoria. Nel caso in cui la dichiarazione sia presentata oltre il termine dei 90 giorni è necessario ricorrere al ravvedimento operoso. Si tratta di un istituto approntato dal diritto tributario che consente di rimediare a ritardi, omissioni ed irregolarità nei pagamenti delle imposte.
Nel caso in cui la dichiarazione sia stata presentata dal contribuente, la notifica dell’avviso di accertamento deve avvenire entro il termine del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione. Nel caso di omessa presentazione della dichiarazione, la notifica dell’avviso di accertamento deve avvenire entro la fine del settimo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi.
La Legge n. 218 del 2015 è la fonte normativa della disciplina della prescrizione della denuncia dei redditi. La finalità è quella di dare certezza ai termini, andando ad eliminare il raddoppio dei termini in presenza di violazione per la quale è stata presentata la denuncia in ambito penale. Precedentemente era prevista la prescrizione una volta trascorsi quattro anni successivi a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi. Il raddoppio dei termini era previsto nel caso in cui fosse stata presentata una denuncia per reati di natura tributaria.
Prescrizione della dichiarazione dei redditi: la sospensione
L’articolo 67, primo comma del D. l. n. 18 del 2020 (Decreto Cura Italia) ha sancito la sospensione dei termini relativi all’accertamento fiscale dal giorno 8 marzo al 31 maggio 2020. Questo arco temporale consente di generare il rinvio delle scadenze di accertamento per un lasso temporale che corrisponde a quello della sospensione.
Per le dichiarazioni dei redditi presentate nel 2019, i termini di accertamento fiscale scadono il 26 marzo 2025 e non la fine del corrente anno. Nel caso di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, il termine prescrizionale scatterà il giorno 26 marzo dell’anno 2027 e non entro la fine del 2026.
Prescrizione dichiarazione inerente attività detenute nei paradisi fiscali
Termini differenti sono previsti per gli accertamenti che hanno per oggetto le dichiarazioni riguardanti le attività detenute nei paesi off-shore. La normativa vigente prevede il raddoppio dei termini per procedere con la notifica dell’accertamento fiscale.
Il termine prescrizionale scatta entro la fine del decimo anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi ed entro la fine del 14esimo anno nel caso in cui non sia stato presentato il modello dei redditi o il 730. Nel caso in cui la scadenza cada in un giorno festivo, la stessa slitta al primo giorno feriale successivo.