“Direzione Roma per l’ennesimo processo inutile di un’associazione inutile”. Con queste (polemiche) parole Fedez aveva annunciato l’arrivo nella Capitale nelle sue storie di Instagram nelle scorse ore. Oggi, 6 maggio 2024, il rapper è stato infatti convocato in udienza davanti al GUP del tribunale di Roma per rispondere dell’accusa di calunnia da parte del Codacons.

La questione risale al 2020. Il rapper aveva fatto riferimento a un banner “ingannevole” pubblicato sul sito dell’associazione per raccogliere fondi per il coronavirus, con i proventi che poi non sarebbero stati spesi a favore della sanità.

Fedez in tribunale a Roma contro il Codacons, l’arrivo a piazzale Clodio: “Sono sereno”

Questi hanno fatto una roba durante la pandemia. Un banner con scritto ‘Dona per il Coronavirus’. Al Codacons. Ovviamente, una cosa così lascia intendere che se tu doni i soldi a loro, loro avrebbero fatto qualcosa di concreto sul coronavirus. Siamo d’accordo, giusto? È pacifico questo. In realtà, tu donavi i soldi a loro e il Codacons non si occupa di sanità. Ho detto che quantomeno è torbido

aveva spiegato durante una puntata di Muschio Selvaggio.

Fedez ha denunciato il Codacons, ma dopo che questa accusa era stata archiviata, è arrivata la contro denuncia per calunnia da parte del presidente Carlo Rienzi.

L’inviato di TAG24, Thomas Cardinali, ha intercettato il rapper all’arrivo in Tribunale. “Sono molto sereno” ha dichiarato.

Il giudice dovrà ora decidere sul rinvio a giudizio.

 il rapper esulta: “Undicesimo magistrato che mi dà ragione”

Dopo un confronto profondo in tribunale di circa un’ora e mezza, Fedez ha lasciato l’aula trionfante. Una volta fuori, con le mani alzate e un’espressione di vittoria ha raggiunto i giornalisti. Anche qui, il rapper ha difeso la sua posizione con fermezza e determinazione.
Il pm ha chiesto il “non luogo a procedere”, Federico Lucia lo comunica così alla stampa:

Il pm ha chiesto il non luogo a procedere, il che significa che è l’undicesimo magistrato che mi dà ragione, che il Codacons si mettesse il cuore in pace e si dedicasse ad attività più utili per la pubblica comunità.”