Il big match dello Stadio Olimpico tra Roma e Juventus finisce 1 a 1. I gol arrivano entrambi nel primo tempo e alla rete di Lukaku, arrivata al 15′ minuto, risponde Bremer al 31′. Occasioni per entrambe le formazioni nella ripresa, ma match che si chiude sul risultato di parità. Un punto che serve poco ai giallorossi, in ottica Champions League. Tra l’altro la vittoria dell’Atalanta contro la Salernitana complica ulteriormente i piani dei capitolini. Per commentare la sfida Roma-Juventus, Antonio Tempestilli, che ha vestito la maglia giallorossa nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Roma-Juventus, Tempestilli a Tag24
È un finale di stagione tosto quello che sta affrontando la Roma e mister De Rossi sapeva bene che la parte più complicata sarebbe arrivata adesso. La sconfitta arrivata giovedì per 2 a 0 contro il Bayer Leverkusen ha complicato i piani dei giallorossi, che adesso dovranno andare in Germania per tentare l’impresa, che varrebbe la finale di Europa League. Nel frattempo però non devono perdere terreno in campionato perché la corsa Champions è più aperta che mai. Contro la Juventus però, i capitolini non riescono ad andare oltre l’1 a 1. Secondo pareggio consecutivo, dopo quello di Napoli, che serve a poco ai fini della classifica, ma che mostra ancora una volta una squadra che non molla mai. Per commentare la sfida dello Stadio Olimpico, Roma-Juventus, Antonio Tempestilli, ex calciatore che ha vestito la maglia giallorossa dal 1987 al 1993, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Il pareggio è il risultati giusto per quel che si è visto in campo?
“Per quello che si è visto in campo direi di sì. Peccato perché per la Roma sarebbe stata una grande opportunità e con una vittoria sulla Juventus avrebbe potuto mettere quasi al sicuro la qualificazione in Champions League. In ogni caso non è ancora detta l’ultima e bisognerà giocarsela fino alla fine al massimo. Mancano ancora tre giornate al termine della stagione e solo allora potremo tirare le somme”.
Finale di stagione difficile per la Roma. Cosa ti aspetti dall’Europa League e dalla corsa Champions?
“L’augurio che la Roma possa raggiungere, senza l’aiuto di nessuno, l’obiettivo dichiarato sin dall’inizio della stagione che è l’Europa League. Se invece i giallorossi giovedì dovessero uscire dalla competizione internazionale, a quel punto dovremmo sperare che l’Atalanta possa riuscire ad arrivare in finale e ad alzare il trofeo. In questo modo la Roma avrebbe comunque l’opportunità di entrare in Champions, a prescindere dal quinto posto. Questa è una società che vuole competere a livello internazionale e nel calcio moderno, senza la Champions, diventa davvero difficile poter fare un certo tipo di mercato”.
L’Europa League è un’impresa quasi impossibile?
“Sicuramente non sarà semplice, ma io nella mia incoscienza sono convinto che possa accadere ancora qualcosa di positivo. Secondo me non è ancora detta l’ultima, soprattutto perché se la Roma dovesse riuscire a fare un gol, poi potrebbe giocarsela fino alla fine. Dovranno essere bravi e concentrati, ed evitare di scoprirsi sin dall’inizio per andare alla ricerca disperata di una rete. La speranza è quella di poter vedere i giallorossi al massimo”.
Ieri contro la Juventus Svilar si conferma uno dei migliori in campo. Te lo aspettavi così forte?
“Sinceramente no, non lo conoscevo e non me lo aspettavo. Lui si è giocato al massimo le sue chance e De Rossi è stato molto bravo, perché vedendolo in allenamento ha capito le potenzialità. Svilar è all’altezza della situazione e il nuovo mister ha preso una decisione non semplice, perché ha tolto il portiere della nazionale portoghese per dare fiducia a un altro profilo. Daniele ci ha creduto ed ha avuto ragione. Il ragazzo sta facendo molto bene e questo è un bel vantaggio per la squadra e per la società che non dovrà andare alla ricerca di un titolare per il prossimo anno. Servirà però un secondo affidabile”.
Cosa è mancato alla Roma ieri per poter battere questa Juventus?
“E’ mancato solo il gol e quel pizzico di fortuna in più. È chiaro che la Roma ha un po’ accusato anche la stanchezza del match di giovedì, in cui ha speso molto. Nonostante questo i giallorossi hanno avuto tante occasioni e hanno provato, fino alla fine, a portare a casa una vittoria. Quando partecipi alle competizioni europee e deve affrontare partite difficili come quella contro il Bayer Leverkusen, è fisiologico che qualcosa si possa perdere per strada”.
Tra l’altro dopo il Bayer Leverkusen ci sarà la partita con l’Atalanta. Sarà decisivo per la corsa Champions?
“Assolutamente sì e la Roma si troverà costretto a fare punti. Se invece è Bergamo non dovesse riuscire a strappare nulla, potrebbe complicarsi la situazione. A quel punto l’unica speranza sarebbe davvero la Dea in Europa League. È una squadra italiana e tifiamo tutti per loro, a maggior ragione se i giallorossi ne dovessero trarre vantaggio”.
La stagione non è ancora finita, ma la società dovrà concentrarsi soprattutto sull’attacco, in sede di mercato?
“Non posso entrare nel merito rispetto a quelle che possono essere i pensieri della società, non conoscendo nulla dall’interno. È evidente però che se Lukaku dovesse andare via, al suo posto dovrebbe comunque arrivare qualcun altro. Abraham da solo non è sufficiente e Azmoun è in prestito. Bisognerà capire qual è la volontà della società e soprattutto cosa richiederà l’allenatore. Le decisioni si devono prendere insieme. Mi auguro soltanto che la Roma possa fare una squadra competitiva per dare ancora grosse soddisfazioni ai tifosi, che le meritano. Un sold out dopo l’altro, è qualcosa di straordinario. Ora devono poter gioire vincendo qualcosa”.