Centrare il quinto posto e tornare in Champions era un’impresa difficile, ma non impossibile e la Lazio lo sapeva bene. La squadra di Tudor aveva un solo obbligo: vincerle tutte fino alla fine della stagione e poi aspettare i risultati delle altre. Il sogno dei capitolini però si interrompe a Monza. Il 2 a 2 arrivato all’U-Power Stadium blocca al chiodo i biancocelesti, nella delusione totale dei mille tifosi laziali presenti. E sul banco degli imputati, stavolta, finisce anche il mister. Alla fine dell’anno mancano ancora 3 gironate e i biancocelesti dovranno comunque chiudere in bellezza per entrare in Europa League. Poi la società farà tutte le valutazioni del caso e si concentrerà la mercato. Per commentare la gara di Monza e il finale di stagione della Lazio di Tudor, Massimo Piscedda, ex calciatore che ha vestito la maglia dei capitolini, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Lazio, Tudor e la gara di Monza, Piscedda a Tag24

Seriva una Lazio grintosa, carica, arrabbiata e determinata. Una squadra capace di scendere in campo con il solo obiettivo di vincere. Invece a Monza i biancocelesti si sono presentati molli e senza idee e si sono fatti mettere sotto dai padroni di casa. Nonostante questo i capitolini avevano trovato il vantaggio per ben due volte, salvo poi sprecare tutto, consegnandosi all’avversario e facendosi recuperare nei secondi finali. Discutibili e incomprensibili anche alcune scelte di Tudor, come il cambio di Zaccagni al 31′. Un pareggio che elimina di fatto i biancocelesti dalla corsa Champions e che non va giù ai tifosi presenti all’U-Power Stadium. Duro il confronto con la squadra a fine partita. Per commentare la gara di Monza e il finale di stagione della Lazio di Tudor, Massimo Piscedda, che ha vestito la maglia biancoceleste dalle giovanili alla prima squadra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Due a due a Monza e una squadra che delude. Come ti spieghi questo tipo di prestazione da parte della Lazio?

“Innanzitutto fammi dire che c’è un allenatore nuovo e io gli darei fiducia, perché lo ritengo un buon tecnico. Detto questo, non è che la Lazio abbia pareggiato con l’ultima in classifica, ma con una squadra che va considerata la rivelazione di questa stagione. Dispiace perché il gol del pari è arrivato nei minuti di recupero ed è chiaro che ci siano delle colpe da attribuire, ma anche i brianzoli hanno regalato una rete ai biancocelesti. Alla fine penso che questo sia il risultato giusto, anche se per la Lazio è un’occasione persa. Non dovrebbe capitare, ma può capitare. D’altronde La Lazio è costretta a vincere fino alla fine e sperare negli inciampi degli altri. Questa giornata sarebbe stata una buona occasione per rubare punti importanti. I conti però si devono fare domenica dopo domenica”.

Quindi secondo te, nonostante il pareggio, la Lazio non è totalmente estromessa dalla corsa Champions?

“Roma ed Atalanta devono inciampare ancora, da qui alla fine del campionato. Io ci credo poco, ma a prescindere da questo la Lazio dovrà fare nove punti in tre partite. Poi alla fine si tireranno le somme e se non dovesse essere Champions League, sarà Europa League”.

Per la prima volta arrivano delle critiche anche nei confronti di Tudor, soprattutto per la sostituzione di Zaccagni. Cosa ne pensi della sua gestione del match?

“A tutti questi scienziati che giudicano l’allenatore per i cambi, vorrei spiegargli che il tecnico si muove sempre a fin di bene e cerca di sistemare quel che secondo lui non va. Evidentemente aveva visto Zaccagni in difficoltà. Giudicare un allenatore per i cambi è molto facile, ma molto sciocco ed offensivo. Poi le cose possono andare bene o male. Può capitare di vincere le partite grazie alle sostituzioni, ma può anche succedere che pareggi o perdi, pur essendo in vantaggio. Parlare solo dei cambi però è davvero riduttivo”.

Ma secondo te lo ha sostituito perché era rischio espulsione ?

“Sinceramente non lo so, ma adesso hanno un po’ tutti i vizio di sostituire i giocatori quando sono ammoniti. Quando giocavamo noi queste cose non succedevano e anche con una ammonizione si continuava a rimanere in campo sempre. I giocatori devono sentirsi responsabili e stare maggiormente attenti quando hanno già preso un cartellino giallo”.

A fine partita c’è stato un confronto con i tanti tifosi presenti a Monza, che idea ti sei fatto?

“I tifosi hanno sempre ragione, l’importante è che critichino o contestino sempre in maniera civile. Si parla tanto di calcio moderno e per quel che mi riguarda, penso che i giocatori devono essere giudicati per quello che guadagnano. Le contestazioni potrebbero addirittura aumentare, ma credo che questo potrebbe essere anche l’unico modo per far sì che ogni calciatore scenda in campo e dia sempre il massimo. Si può anche perdere, ma l’importante è che ognuno di loro dia tutto se stesso. È chiaro che se i tifosi vedono qualcuno che si risparmia, si arrabbiano”.

Da quando è arrivato Tudor sulla panchina della Lazio, per Kamada è iniziato un nuovo percorso. Come vedi il centrocampo biancoceleste e vorresti che il giapponese restasse?

“Tudor mi piace perché gioca con due play, che sono Kamada e Guendouzi. Credo che nel calcio moderno, prima o poi, il centrocampista centrale, quello basso, scomparirà. Immaginate una piramide che si capovolge. Il fatto che lui giochi già con due mezzali mi piace molto e credo che Kamada sia perfetto per il suo tipo di gioco. È chiaro che non stiamo parlando di Modric o Kroos, ma sono due giocatori che alla Lazio possono far bene”.