A quindici anni di distanza dal suo debutto, Bitcoin ha superato il miliardo di transazioni elaborate. Un conteggio il quale è però incompleto, mancando all’appello le operazioni che sono state elaborate nel frattempo sul Lightning Network.
Un dato il quale può essere considerato storico e che arriva a poco meno di un mese dal quarto halving, l’evento che per mesi ha monopolizzato la discussione sulle criptovalute. Tale da testimoniare l’importanza raggiunta dalla blockchain regina nel lasso di tempo trascorso dal suo lancio.
Un miliardo di transazioni in quindici anni, per BTC
La miliardesima transazione elaborata sulla rete di Bitcoin è stata minata al blocco 842.241 alle 21:34 UTC del 5 maggio. Un traguardo varcato a quindici anni, quattro mesi e quattro giorni dall’estrazione del primo blocco da parte dell’ormai mitica figura del suo inventore, Satoshi Nakamoto.
Era infatti il 9 gennaio del 2009, quando il primo blocco iniziò una storia che ha assunto un rilievo sempre maggiore agli occhi dell’opinione pubblica. Come dimostra ampiamente l’attenzione con cui milioni di persone di ogni parte del globo hanno seguito le cronache relative al quarto halving, l’evento che avviene in pratica ogni quattro anni, sancendo il dimezzamento delle ricompense spettanti a coloro che praticano in mining di Bitcoin.
È comunque da sottolineare che il conteggio è limitato alle transazioni che avvengono sulla blockchain principale, escludendo di fatto quelle elaborate su Lightning Network, il layer 2 di Bitcoin. Un dato corrispondente giornalmente ad una media pari a 178.475 operazioni.
Bitcoin: come potrebbe essere il futuro?
Il conseguimento della miliardesima transazione arriva in un momento molto particolare, per la regina delle criptovalute. Se sino ad ora il token ha avuto una funzione puramente speculativa, o quasi, molti osservatori prevedono un suo prossimo allargamento alla finanza decentralizzata.
Un epilogo favorito in particolare dal lancio del nuovo standard Runes, avvenuto praticamente in contemporanea con il quarto halving. Il nuovo protocollo inventato da Casey Rodarmor, infatti, è destinato a sostituire lo standard BRC-20. Favorito in particolare dalla maggiore funzionalità, che ne sta facendo l’attore dominante sulla blockchain di Bitcoin, schiacciando anche gli Ordinals.
Una tendenza la quale, del resto, era stata ampiamente prefigurata in un recente rapporto elaborato dagli analisti di Franklin Templeton. Secondo loro, infatti, Runes potrebbe mettere BTC in aperta concorrenza con la Ethereum Virtual Machine e Solana. Ovvero con i due protocolli che sono al momento dominanti in ambito DeFi.
Ove ciò accadesse, per Bitcoin si aprirebbe in effetti una nuova era, aumentando a dismisura la sua posizione già dominante nel mercato criptovalutario. Non resta quindi che attendere sviluppi su questo nuovo fronte, che nessuno era stato in grado di prevedere, sino a qualche mese fa.
L’allarme lanciato da Scott Melker
Se Bitcoin sembra attraversare un ottimo momento, confermato dal ritorno a quota 65mila dollari di queste ore, dopo il calo dei giorni passati, occorre comunque sottolineare il pericolo che si va stagliando all’orizzonte.
A indicarlo è stato Scott Melker, il famoso trader noto come The Wolf of All Street. Secondo lui, infatti, le operazioni della Securities and Exchange Commission (SEC) contro le aziende criptovalutarie, sono propedeutiche al vero bersaglio, ovviamente BTC.
In pratica, secondo Melker, il governo statunitense starebbe aprendo la strada per fare in modo che il token possa essere commerciato solo tramite ETF. E, in considerazione del fatto che quello dominante è di Blackrock, il beneficiario sarebbe proprio il più grande fondo speculativo esistente al mondo.
In parole povere, sarebbe ormai alle porte l’attacco della SEC a Bitcoin. Teso non tanto a toglierlo di mezzo, ma a consegnarne il controllo ai soliti noti. Un’accusa che non sinora non è stata molto dibattuta, ma la quale potrebbe esserlo ove la previsione di Melker si rivelasse fondata.