Carceri troppo affollate e detenuti sempre più insofferenti e violenti, un connubio pronto a esplodere a ogni piè sospinto. Questo è accaduto nella giornata di venerdì 3 maggio nel carcere di Spoleto, dove alcuni detenuti hanno dato via a una rivolta. Il Sappe ha denunciato nuovamente l’episodio.
Detenuti in rivolta nel carcere di Spoleto, Sappe: “Bisogna fare qualcosa”
Ennesimo e scoraggiante episodio è avvenuto lo scorso venerdì 3 maggio nella casa circondariale di Spoleto. Alcuni detenuti avrebbero dato vita a una rivolta creando disordine e richiedendo l’intervento del personale della polizia penitenziaria.
A dare notizia della vicenda il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che spiegato che la rivolta è stata prontamente sedata, così come ogni tentativo di destabilizzare l’ordine:
Nel tardo pomeriggio di venerdì 3 maggio, quattro detenuti (di cui due di origini campana e due sudamericani) hanno tentato di porre in essere una rivolta, posizionandosi presso il cancello d’ingresso della sezione: e due di loro, armati di spranghe di legno ricavate dai tavoli in uso nelle celle e minacciando di morte il personale presente, ne impedivano l’ingresso, tentando anche di colpire l’Ispettore coordinatore della sorveglianza generale che nel frattempo era intervenuto sul posto
Queste le parole del segretario nazionale per l’Umbria Fabrizio Bonino, che ha tenuto a sottolineare che i detenuti autori delle agitazioni avevano intenzione di parlare immediatamente con la direttrice del carcere, nonostante gli agenti avevano già spiegato che fosse assente.
Bonino: “Sfollamento sempre più urgente”
Il segretario del Sappe Umbria ha ribadito le numerose denunce di episodi simili accaduti nelle carceri di tutta Italia, e, soprattutto, della grave situazione della regione:
Ii detenuti in questione pretendevano di parlare immediatamente con la direttrice dell’Istituto e, pur essendo stati informati che la stessa non era più presente, a nulla sono valsi i tentativi di mediazione del personale di polizia presente, tanto da dover richiedere l’intervento del sostituto commissario, in questi giorni facente funzioni di comandante, che dopo ore di trattative, è riuscito a far desistere i rivoltosi dal proseguire nella loro condotta
Una situazione frustrante e sempre più sconfortante:
Da lungo tempo, non solo il Sappe ma anche la Direzione dell’Istituto ed ultimamente perfino la Magistratura di Sorveglianza hanno sostenuto l’esigenza di una riduzione della presenza di detenuti appartenenti al circuito di Media Sicurezza per una condizione di oggettivo sovraffollamento dell’unica sezione destinata a questo circuito ed oggi uno sfollamento è quanto mai necessario
È per questo motivo che Bonino ha rivolto un nuovo appello alle Istituzioni competenti. In particolare, il segretario si è rivolto al Provveditorato regionale e al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria affinché prendano tutti i provvedimenti necessari:
Il Provveditorato regionale ed il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria devono necessariamente prendere atto delle pessime condizioni in cui il personale di polizia penitenziaria di Spoleto è costretto ad operare e devono provvedere con urgenza all’invio delle 38 unità che corrisponde al contingente recentemente stabilito nel piano di incrementi per il 2024 nonché provvedere ad uno sfollamento di detenuti appartenenti al circuito di media sicurezza per almeno 25 unità
Purtroppo, il sovraffollamento delle carceri italiane continua a essere una problematica senza soluzione. Caos e disagi, questa mattina, 6 maggio, anche al carcere minorile Cesare Beccaria di Milano, dove è esploso un incendio in una delle celle al secondo piano.