Il Decreto coesione ha introdotto diversi incentivi per l’occupazione, tra cui il bonus ZES, per l’assunzione in imprese del Mezzogiorno. La misura consiste in un esonero contributivo spettante ai datori di lavoro che assumono in aziende del Mezzogiorno d’Italia.

Si tratta di una delle novità che fanno parte del pacchetto di misure in materia di lavoro. Il bonus ZES dovrebbe sostituire la decontribuzione Sud in scadenza il 30 giugno 2024.

Come funziona? A chi spetta e quanto spetta?

Decreto coesione: incentivi assunzione

Il nuovo Decreto Coesione approvato dal Consiglio dei Ministri prevede finanziamenti per promuovere la costituzione di nuove imprese nel Mezzogiorno e anche per favorire l’avvio di attività libero-professionali nel centro-nord.

Sono previsti nuovi incentivi contributivi per chi assume giovani, donne svantaggiate oppure giovani nella ZES.

Oltre, a ciò, il decreto prevede incentivi contributivi per le assunzioni di personale dipendente da grandi imprese in crisi che abbiano in corso trattamenti di integrazione salariale straordinaria.

Si tratta solo di alcune delle misure contenute nel pacchetto del Decreto coesione che dovrebbe anche colmare alcune delle mancanze della Legge di bilancio 2024.

Bonus ZES per le imprese del Mezzogiorno

Con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo occupazionale della ZES per il Mezzogiorno d’Italia e contribuire alla riduzione dei divari territoriali tra il nord e il sud del Paese viene introdotto il cosiddetto bonus ZES.

Il bonus Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno (ZES) è un incentivo che ha lo scopo di favorire l’occupazione proprio nelle seguenti aree:

  • Molise;
  • Campania;
  • Basilicata;
  • Sicilia;
  • Puglia;
  • Calabria;
  • Sardegna.

L’incentivo dovrebbe sostituire la decontribuzione Sud, una misura che scadrà il prossimo 30 giugno. La misura dovrà sostenere lo sviluppo nella zona ZES del Mezzogiorno e deve anche contribuire alla riduzione dei divari territoriali.

Come funziona? Si tratta di una misura che consiste in un esonero dal versamento della contribuzione previdenziale e spetta alle aziende con non più di 15 lavoratori dipendenti. Le aziende devono avere sede nelle regioni indicate precedentemente.

A chi spetta e come funziona

Si attende la pubblicazione del Decreto in Gazzetta Ufficiale e solo dopo si saprà con sicurezza quali saranno tutti i dettagli della misura.

Tuttavia, alcune informazioni sono già indicate nella bozza e, in base a ciò che sappiamo, i datori di lavoro hanno diritto al bonus per le assunzioni effettuate tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025.

Sono ammesse le assunzioni di lavoratori under 35 anni d’età e privi di impiego da almeno due anni.
Per fruire della misura, inoltre, è necessario che i datori di lavoro, durante i sei mesi precedenti all’assunzione, non abbiano licenziato per giustificato motivo oggettivo o aver effettuato licenziamenti collettivi nella stessa unità produttiva.

Come funziona? Come indicato nel comunicato stampa del Governo, per ogni assunzione a tempo indeterminato spetta uno sgravio del 100%, per 2 anni, nel limite massimo di 650 euro mensile.

Rimangono esclusi i premi e i contributi Inail. Naturalmente, sono agevolate le assunzioni di personale non dirigenziale con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Compatibilità e incompatibilità

Il bonus non spetta ai rapporti di lavoro domestico e neppure ai contratti di apprendistato. Non può essere cumulata con altri esoneri oppure con riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente.

La misura è compatibile con una precedente assunzione con contratto di apprendistato e non proseguita come rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Inoltre, il bonus ZES è compatibile con il nuovo superbonus lavoro.

In ogni caso, sarà un apposito decreto a definire le modalità attuative dell’esonero la cui concessione è subordinata ad autorizzazione della Commissione europea.

Sullo stesso argomento: Incentivi occupazione lavoro autonomo 2024 dal Dl ‘Coesione’: quali sono i bonus previsti?