Redditi, quali sono le Regioni che dichiarano di più? Ecco il report del dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze

Ogni anno, il dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze ci offre uno sguardo approfondito sul panorama economico italiano attraverso le statistiche fiscali sull’Irpef. Nel 2023, si sono presentate circa 42 milioni di dichiarazioni fiscali, con un aumento del 1,3% rispetto all’anno precedente. Il reddito medio dichiarato è salito a 23.650 euro, registrando un incremento del 4,9% rispetto all’anno precedente.

Redditi, quali sono le Regioni che dichiarano di più?

La Lombardia si distingue come la regione con il reddito medio più alto, con 27.890 euro, seguita dalla provincia autonoma di Bolzano con 27.230 euro. Al contrario, la Calabria registra il reddito medio più basso, attestandosi a 17.160 euro. Questa disparità economica tra il nord e il sud del Paese è evidente anche nella Sicilia, con un reddito medio di 18.000 euro, e nella Sardegna, con 19.000 euro.

Nel contesto dei comuni, emergono situazioni molto diverse. Portofino si distingue con 281 contribuenti che dichiarano un reddito medio di poco più di 97.000 euro all’anno. Al contrario, Carvagna, un piccolo comune in provincia di Como, si colloca all’ultimo posto con solo 87 contribuenti su 172 abitanti e un reddito medio di appena 7.402 euro.

Il comune più ricco

Tra i 30 comuni più ricchi, Portofino è seguito da Lajatico, in provincia di Pisa, con 965 contribuenti che dichiarano in media 56.000 euro annui, e da Basiglio (Milano) con 53.000 euro. La maggior parte di questi comuni ricchi si trova in Lombardia e Piemonte.

Esaminando i capoluoghi, si osserva una varietà di situazioni, con Bologna al 119º posto con un reddito medio di 29.000 euro, Roma al 124º con 28.900 euro, Firenze al 220º con 27.000 euro, Venezia al 800º con 24.000 euro, Napoli al 1.985º con 22.700 euro e Palermo al 2.400º con 22.000 euro. Nella parte bassa della classifica, dieci dei trenta comuni più poveri sono in Calabria e quattro nel Molise.

I dati del 2023 rivelano anche l’origine del reddito degli italiani. Circa l’83% del reddito complessivo dichiarato proviene da lavoro dipendente e pensioni, mentre il reddito medio più elevato è quello da lavoro autonomo, con 64.670 euro. I redditi dei lavoratori dipendenti si aggirano sui 22.280 euro in media, mentre quelli dei pensionati si attestano a 19.750 euro.

Queste differenze possono essere parzialmente spiegate dalle modalità di indicazione dei contributi previdenziali nei redditi. I lavoratori dipendenti riportano i redditi al netto dei contributi previdenziali, mentre i lavoratori autonomi e gli imprenditori devono indicare i redditi al lordo dei contributi. I contributi medi riportati dai lavoratori autonomi e dagli imprenditori superano i 9.500 euro.

Nel 2023, tutti i tipi di reddito hanno registrato un aumento rispetto all’anno precedente: il reddito d’impresa in contabilità ordinaria (+19,6%) e in contabilità semplificata (+12,5%), il reddito da partecipazione (+11,6%), il reddito da lavoro autonomo (+6,9%), il reddito da pensione (+4%) e il reddito da lavoro dipendente (+3,6%).

Analizzando le imposte nette dichiarate, emerge che il 37% dell’imposta netta totale è dichiarato da contribuenti con redditi fino a 35.000 euro, mentre il restante 63% è dichiarato da contribuenti con redditi superiori. Il 20% dei contribuenti paga il 63% dell’imposta totale. Coloro con redditi superiori a 300.000 euro dichiarano il 7,8% dell’imposta netta totale, evidenziando una concentrazione della tassazione sui redditi più elevati.

Regioni che dichiarano di più: conclusioni

In conclusione, le statistiche fiscali sull’Irpef del 2023 delineano un quadro articolato dell’economia italiana, evidenziando notevoli disparità regionali e sociali. La Lombardia e la provincia autonoma di Bolzano emergono come le aree con il reddito medio più elevato, mentre la Calabria e la Sicilia rimangono tra le regioni con i redditi medi più bassi. Nei comuni, si riscontrano estremi peculiari, con realtà come Portofino che contrastano nettamente con municipi come Carvagna.

L’analisi dei capoluoghi rivela una varietà di situazioni, offrendo uno spaccato della complessa realtà economica e sociale del Paese. Nonostante l’aumento generale dei redditi, la concentrazione dell’imposta sui redditi più alti solleva interrogativi sulla equità fiscale e sulla necessità di politiche redistributive.