Mutui: queste banche hanno ridotto le erogazioni dei finanziamenti. Ecco perché e quali sono.
Il mondo dei mutui bancari in Italia ha subito una notevole trasformazione nel corso del 2023, con tagli significativi nell’erogazione dei finanziamenti da parte dei grandi istituti di credito. Tuttavia, in controtendenza, le banche di medio-piccole dimensioni hanno concluso l’anno registrando una crescita delle erogazioni. Questa spaccatura nel settore bancario italiano ha portato a una riduzione complessiva del 25% delle erogazioni di mutui nell’anno appena trascorso.
Mutui: queste banche hanno ridotto le erogazioni dei finanziamenti
Secondo quanto riportato da MutuiSupermarket.it, Intesa Sanpaolo ha registrato un calo corposo del 47%, passando da 15,1 miliardi di erogazioni nel 2022 a 8,7 miliardi nel 2023. UniCredit ha ridotto le erogazioni del 60%, mentre gruppo Bnl e gruppo Banco Bpm hanno diminuito le erogazioni di circa un terzo rispetto all’anno precedente. Anche Monte dei Paschi di Siena ha visto una riduzione del 12% nelle erogazioni.
Non tutte le banche hanno seguito questa tendenza al ribasso. Banche come Crédit Agricole, Credem e Ing hanno invece registrato un aumento delle erogazioni nel 2023, rispettivamente del 10%, del 20% e addirittura del 59%. Questo cambiamento di rotta è stato attribuito principalmente alla disponibilità di nuove offerte di mutui a tasso fisso, che hanno beneficiato di una contrazione degli indici Irs avvenuta nel trimestre precedente. Tali offerte presentano attualmente tassi fissi compresi tra il 2% e il 3%, e stanno trainando la ripresa della domanda di mutui.
Secondo Stefano Rossini, CEO di MutuiSupermarket.it, questa ripresa è destinata a continuare nei prossimi trimestri, grazie ai potenziali tagli attesi al tasso Bce entro la prossima estate. Questi tagli dovrebbero accelerare ulteriormente la ripresa della domanda e generare volumi di erogazioni di mutui in crescita nell’intero anno 2024.
Mutui e mercato immobiliare
Questo scenario suggerisce un’evoluzione positiva nel settore dei mutui bancari, con un potenziale aumento delle opportunità di finanziamento per privati e famiglie nel corso dell’anno. Una riduzione significativa nell’erogazione dei mutui potrebbe influenzare negativamente il mercato immobiliare e, di conseguenza, l’intera economia, poiché il settore immobiliare ha una rilevanza significativa sull’occupazione e sul benessere finanziario delle famiglie.
Tuttavia, con il cambiamento di rotta registrato nei primi mesi del 2024, caratterizzato dalla ripresa della domanda di mutui trainata dalle nuove offerte a tasso fisso e dalle prospettive di tagli dei tassi d’interesse, si prospettano scenari più positivi. La possibilità di ottenere finanziamenti a condizioni più favorevoli potrebbe rilanciare l’attività nel settore immobiliare, stimolare gli investimenti e contribuire alla crescita economica complessiva.
Inoltre, il settore bancario svolge un ruolo cruciale nel finanziamento delle imprese e delle attività produttive. Una riduzione dell’erogazione dei mutui potrebbe avere conseguenze negative anche su questo fronte, rallentando gli investimenti e limitando le opportunità di crescita per le imprese. Comunque, con la ripresa della domanda di mutui nel 2024, potrebbero aprirsi nuove prospettive per il finanziamento delle imprese e per lo sviluppo dell’attività economica.
Mutui, i fattori influenzano il settore
È importante sottolineare che la situazione del mercato dei mutui è influenzata da una serie di fattori, tra cui le politiche monetarie della Banca Centrale Europea, le condizioni economiche generali e la domanda degli acquirenti. Pertanto, le prospettive future del settore dipenderanno anche dall’evoluzione di questi fattori e dalla capacità delle banche di adattarsi alle nuove condizioni di mercato.
Sebbene il settore bancario italiano abbia registrato una contrazione nell’erogazione dei mutui nel 2023, i primi segnali di ripresa nel 2024 offrono speranza per una crescita futura. Le nuove offerte di mutui a tasso fisso e le prospettive di tagli dei tassi d’interesse potrebbero stimolare la domanda di mutui e sostenere l’attività economica complessiva. Tuttavia, sarà importante monitorare da vicino l’evoluzione del mercato e adottare politiche adeguate per sostenere la ripresa e favorire una crescita sostenibile nel lungo termine.