Dai caroselli del 3 maggio 2023 alla frustrazione per una pessima stagione. All’anniversario dello Scudetto per il Napoli i tifosi ricordano i festeggiamenti con mix di sentimenti tra felicità e nostalgia per un momento unico che ha segnato la storia della squadra riportando il trofeo nel golfo partenopeo 33 anni dopo.

Anniversario dello Scudetto del Napoli, i festeggiamenti dei tifosi

I tifosi del Napoli non dimenticano i festeggiamenti all’anniversario dello Scudetto e ricordano con amore gli attimi di gioia al triplice fischio che ha regalato aritmeticamente la vittoria del campionato 33 anni dopo l’ultima.

Erano i tempi di Diego Armando Maradona quando i partenopei vincevano i primi due Scudetti, il 4 maggio 2023 il Napoli torna a festeggiare: uno scenario unico che ha abbracciato tutta la città intenta a ballare e cantare esaltando l’impresa dei giocatori e di Spalletti.

Un tifoso, ad esempio, racconta dell’emozione unica e irripetibile di aver potuto assistere ai momenti di felicità proprio durante gli attimi in cui il Napoli batteva l’Udinese all’allora Dacia Arena di Udine e scriveva un pezzo di storia:

Non si può spiegare la gioia, le emozioni che ho provato non da solo ma con amici, famigli e chiunque era là. In questi momenti non esistono amici o nemici: si è tutti un’unica famiglia. Dopo abbiamo festeggiato come sappiamo fare solo noi: per tutta la nottata e i giorni a seguire. È stato bellissimo ed è un ricordo che rimarrà indelebile”.

Lo stesso tifoso, poi, si è trovato a seguire l’ultima di campionato dove la squadra e tutto lo staff hanno potuto festeggiare ufficialmente e alzare lo coppa tra coriandoli, fuochi e luci ad effetto. Uno spettacolo unico e irripetibile:

Io fortunatamente ero qui allo stadio, ho potuto seguire la partita e questo momento storico, epocale, in diretta. Non ci siamo tirati indietro per i secondi festeggiamenti. Abbiamo continuato nei giorni a seguire e, quindi, anche quando è ufficialmente terminato il campionato. Anche lì grandi feste per strada, Napoli ha saputo dare spettacolo. Ed è anche questa la cosa bella: nei momenti in cui arriva ad un obiettivo mette in campo tutto se stesso”.

I festeggiamenti hanno coinvolto tutti, ma proprio tutti: anche chi non è tifosi, infatti, si è trovato sommerso da un mare blu intento a omaggiare la squadra del proprio cuore. Istanti che, chiunque si trovasse a godere dello spettacolo, non si potranno mai dimenticare:

“Io non sono tifoso ma ho degli amici e parenti che seguono il Napoli e mi hanno riferito che la squadra quest’anno non sta andando bene. Sono stato felice per l’anno scorso, quest’anno un po’ meno. Il giorno dei festeggiamenti è stato come un terremoto: botti, urla di felicità, tutta Napoli era tinta di blu.

C’erano tante persone che saltavano per strada, che intonavano cori e che con i fumogeni coloravano la città. Era quasi un mix tra un festeggiamento e una guerra tanto del fragore, però è stato bello perché c’era tanta gente felice come era stato una volta 33 anni prima. A fine campionato ci sono stati festeggiamenti ancora più pazzi perché era tutto ufficiale ormai: festoni ovunque, persone che ballavano e tutta un’atmosfera particolare”.

Dopo lo Scudetto un’annata da cancellare

In un anno, però, le cose sono cambiate velocemente e il Napoli si ritrova a dover rincorrere le avversarie per puntare ad una qualificazione europea che sembra sempre più lontana e che rende ancora più amara l’impresa dell’anno precedente:

Quest’anno è andata così, sono mancati molti tasselli già dall’inizio: il cambio dell’allenatore, dei preparatori atletici. Varie cose che non sono state affrontate dalla società, dal presidente, che hanno inciso lungo il percorso. È mancato un po’ l’apporto dei tifosi, molti che sono saliti sul carro dei vincitori poi si sono tirati subito indietro, ma anche dei calciatori perché non hanno dato sempre il massimo.

La colpa è un po’ di tutti. È andata così, ma noi siamo attaccati alla maglia e la maglia resta sempre: nonostante sia andata male noi siamo qua a tifare ad ogni partita e speriamo meglio per il prossimo campionato”.

Attualmente il Napoli è nono e si giocherà in queste ultime giornate la possibilità definitiva di giocare almeno l’Europa o la Conference League. Da fine campionato, poi, arriverà la rivoluzione definitiva partendo dalla panchina.

De Laurentiis si sta muovendo per portare in azzurro il giusto tecnico che apra un ciclo vincente e che riporti la squadra ai livelli che ha saputo esprimere negli anni precedenti fino allo Scudetto. Possibile che l’ondata di cambiamenti invada anche parte dello spogliatoio.

Sono diversi gli addii che si respirano nell’aria, partendo dal praticamente certo partente Osimhen: uno dei protagonisti indiscussi dell’impresa napoletana. Come il nigeriano, ci saranno altri tagli e tanti nuovi arrivi in un mercato estivo che sa di fine ciclo e di rinnovamento radicale.