Quali sono le novità riguardanti la riforma dei giochi online? Cosa cambia? Quali sono le nuove regole? È in arrivo una stretta per poter contrastare definitivamente la dipendenza al gioco.
La nuova riforma dei giochi online conterrà nuove interessanti regole per rinnovare la gara per l’asta del gioco del lotto. Il decreto intitolato “Disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza” è stato approvato nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri per procedere al riordino dei giochi telematici. La finalità dell’intervento normativo da parte del Legislatore è quella di assicurare la razionalizzazione del settore dei giochi pubblici a distanza con un incremento del valore delle concessioni. Con la riforma dei giochi online arrivano interessanti cambiamenti: ecco quali sono.
Riforma giochi online: quali sono le novità?
Con la riforma giochi telematici ed a distanza sono in arrivo interessanti novità e cambiamenti: la finalità è quella di riordinare il settore dei giochi. Nel decreto resta del tutto immutato il canone di sette milioni per chi ha in concessione i giochi telematici, ma vengono inserite specifiche disposizioni per le aste del lotto e del gratta e vinci. Per i giochi telematici la riforma punta a dire definitivamente addio al denaro contante. Chi vorrà ricaricare più di cento euro dovrà ricorrere all’utilizzo di mezzi di pagamento tracciabili, che sono considerati molto più sicuri dell’utilizzo del cash.
Altra interessante novità ed obiettivo della riforma dei giochi online è quella che punta a contrastare il riciclaggio di denaro sporco. L’esecutivo punta a creare una “Consulta permanente dei giochi pubblici ammessi in Italia” che avrà lo scopo di monitorare sulle attività di gioco per identificare quelle illecite e non autorizzate. La finalità della Consulta è quella di esaminare quali sono le conseguenze sulla salute psicologica e mentale dei giocatori, proponendo interventi che puntino a contrastare la ludopatia.
Riforma dei giochi a distanza: cosa prevede?
Con l’approvazione del decreto legislativo si punta a disciplinare e ad introdurre novità sui giochi online, mentre la disciplina delle case da gioco e dei giochi a rete fisica è rimasta del tutto invariata. La riforma dei giochi telematici va ad individuare i principi che regolano il gioco pubblico, includendo la tutela dei minorenni, il contrasto al gioco illegale, la prevenzione della ludopatia e la tutela dell’affidamento nei rapporti che intercorrono tra lo Stato ed il soggetto concessionario.
La normativa disciplina il rapporto tra Stato e concessionario per i giochi telematici, andando ad identificare le tipologie di giochi pubblici a distanza. Si tratta di concorsi pronostici ippici e sportivi, scommesse a quota fissa, giochi di ippica nazionale, bingo, giochi di abilità, giochi svolti in modalità digitale e lotterie ad estrazione differita o istantanea. La normativa sancisce la massima durata della concessione a nove anni con requisiti ad hoc.
Riforma dei giochi a distanza: giochi ammessi, penali e sanzioni
La nuova riforma dei giochi a distanza consente di identificare le tipologie di giochi che prevedono vincite di denaro. I giochi ammessi sono ascrivibili ai seguenti: giochi di ippica, bingo, concorsi pronostici, scommesse su eventi sportivi, lotterie, giochi svolti nel metaverso. La normativa prevede la durata massima della concessione a nove anni ed esclude il rinnovo.
Tra gli obblighi previsti per il concessionario è necessario citare: la tracciabilità finanziaria ed il versamento di un canone pari a 3 punti percentuali del margine netto. La riforma dei giochi a distanza prevede anche specifiche penali e sanzioni nel caso di mancato adempimento delle regole previste.
Tali penali devono essere approntate nel rispetto dei principi di proporzionalità e di ragionevolezza. La misura della penale non deve essere i 7 punti percentuali delle somme dovute in caso di mancato versamento, inclusi gli interessi computati dal giorno successivo alla scadenza. La misura della penale non deve eccedere i 5mila in caso di pagamento ritardato superiore ai 30 giorni.