Ci sono interessanti novità in arrivo che riguardano l’imposta di successione, il trust e le donazioni: ecco cosa cambia.
In attuazione della delega sulla riforma fiscale, un provvedimento emanato dal governo ha rettificato le regole riguardanti il trust, l’imposta di successione e le donazioni. Queste novità hanno consentito di razionalizzare la materia e di specificare tutte le casistiche nelle quali non trova applicazione l’imposta. Nel caso in cui siano assunti impegni per iscritto, questi hanno validità nell’Unione Europea e nei paesi dello SEE.
Imposta di successione, donazioni e trust: cosa cambia?
Un provvedimento emanato dall’esecutivo Meloni ha introdotto interessanti regole riguardanti le donazioni, i trust e l’imposta di successione. Il primo articolo punta a razionalizzare la materia riguardante le donazioni e l’imposta di successione. La finalità è quella di definire l’ambito di applicazione di tali imposte, venendo ad introdurre il principio di autoliquidazione della tassa sulle successioni.
Il provvedimento punta ad intervenire in materia di trasferimenti mortis causa e per donazione di partecipazioni sociali e aziendali, anche tramite i patti di famiglia. Tale trasferimento non è soggetto ad alcuna imposizione quando viene acquisito il controllo della società per effetto del trasferimento. L’imposta sulle donazioni e sulle successioni non trova alcuna applicazione nel caso di trasferimento di aziende o di rami aziendali quando viene proseguita l’attività imprenditoriale per almeno cinque anni.
Colui che acquista un diritto deve rendere la dichiarazione di impegno in modo contestuale alla presentazione dell’atto di donazione, della dichiarazione di successione e del patto di famiglia. Il mancato adempimento delle condizioni comporta il venir meno del beneficio. Il vantaggio si applica anche ai trasferimenti di azioni e di quote sociali residenti nei paesi membri dell’UE.
Cosa cambia per i trust?
Il provvedimento modifica anche la disciplina relativa ai trust e punta a semplificare la disciplina fiscale, andando a definire le regole di territorialità. Il provvedimento conferma il principio della tassazione del trasferimento dei beni dal fiduciario ai beneficiari.
Per quanto concerne le aliquote di imposta e le franchigie, si deve tenere conto del rapporto di parentela tra disponente e beneficiario ed il valore dei beni. In caso di trust testamentario è introdotta la disponibilità per il trustee di anticipare facoltativamente il pagamento dell’imposta al momento dell’apertura della successione e del conferimento dei beni.
Dichiarazione di successione e autoliquidazione dell’imposta
Il principio di autoliquidazione è stato esteso anche all’imposta sulle successioni e sono state rettificate le disposizioni riguardanti il procedimento di pagamento e di liquidazione dell’imposta successoria. Tale tassa deve essere liquidata dai soggetti obbligati al pagamento entro tre mesi.
Imposta di registro: le modifiche apportate alle regole
L’articolo 2 apporta rettifiche al testo unico dell’imposta di registro con la finalità di semplificare e di razionalizzare la disciplina tributaria. Ciò consente di potenziare gli adempimenti telematici e di estendere l’autoliquidazione. Tra gli interventi troviamo i diritti edificatori, il trasferimento di aziende e contratti preliminari.
Novità su donazioni ed imposte di successione
Una delle novità introdotte concerne le partecipazioni sociali e le aziende a causa di decesso o tramite donazione. I trasferimenti non sono sottoposti ad imposte quando risultano in un cambio di controllo societario. Per beneficiare dell’esenzione, i donatari ed i successori devono continuare l’attività di impresa per almeno 5 anni.
In buona sostanza, occorre presentare la dichiarazione di successione e la contestuale dichiarazione di impegno. Il provvedimento consente di estendere la razionalizzazione della disciplina anche ai trust, andando a definire come tali strumenti vadano ad influenzare le donazioni e le imposte di successione. Le nuove regole permettono di stabilire che i trust hanno rilevanza fiscale quando sono in grado di trasferire diritti e beni ai beneficiari. Altra novità riguarda l’introduzione dell’autoliquidazione dell’imposta, che è stata estesa alle successioni.