Daria Cascarano, 46 anni, responsabile legalità e sicurezza di Fratelli d’Italia a Foggia, la dirigente che ha denunciato il rapper Gennarone per vilipendio alle istituzioni in seguito alle sue invettive contro Giorgia Meloni pronunciate durante il concertone del Primo Maggio organizzato nel capoluogo di provincia pugliese.
“Ero in prima fila, mi ha rovinato la serata”.
Come sono andate le cose?
“La città stava vivendo un bellissimo momento. Si respirava un bel clima di festa. Io ero lì con una mia amica perché sul palcoscenico si sarebbe esibito anche il figlio”.
E’ arrivato prima il ciclone Gennarone, però.
“Proprio così: ha rotto la magia di quel momento felice. Io sono andata via”.
Per raggiungere, il giorno dopo, la caserma dei Carabinieri più vicina e denunciarlo.
“Non poteva passarla liscia dopo le frasi sessiste e violente che ha speso contro Giorgia Meloni. Davvero fuori luogo e ingiustificabili”.
Gennarone, il giorno dopo, ha chiesto scusa e si è detto “provato”.
“Ma si è reso conto della gravità di ciò che ha detto?”
Ma che reazione ha avuto il pubblico quando Gennarone ha inveito contro la premier?
“C’è stato un gran trasporto: chi applaudiva, chi sghignazzava… È proprio questo il problema”.
Cioè?
“I ragazzi presenti al concerto hanno percepito come lecito e giusto quel linguaggio tanto volgare al contempo contro una donna e contro un’istituzione”.
Doppio danno.
“Proprio così. E poi: come si fa a urlare ‘Vogliamo la pace, un mondo più giusto!’ e un secondo dopo abbandonarsi a un vero e proprio incitamento all’odio?”
Doppiopesismo da palcoscenico.
“Poi, qui a Foggia, ci lamentiamo anche che la città è continuamente vandalizzata. Ma se non insegniamo il rispetto verso le persone e le cose, che speranza abbiamo? Fomentiamo solo la rabbia? Imbastardiamo ancora di più gli animi?”.
Però Gennarone è un rapper, non un prete.
“Ma dalle nostre parti è molto seguito e deve avvertire la responsabilità di essere visto come un modello da tanti giovani. Non può dire nemmeno di essere stato preso dall’emozione del momento: sono tanti anni che si esibisce”.
Imperdonabile anche se ha chiesto scusa.
“Quando lo ha fatto, ha spiegato che la sua era una esternazione ‘artistica’. Se è così, offende anche gli artisti”.
Un animale da palcoscenico.
“Gennarone è una persona adulta. Dovrebbe assumersi davvero fino in fondo le sue responsabilità”.
Come?
“Faccia un video in cui si mostri davvero pentito delle sue parole. Chieda scusa sul serio alla Meloni e, con lei, a tutte le donne che ha offeso. Spieghi quanto sia importante il rispetto anche nei confronti delle istituzioni”.
Se fa questo video, lei lo perdona?
“Non si tratta di perdonare”.
Si tratta dell’articolo 290 del codice penale: rischia fino a 5000 euro di multa. Ritira la denuncia?
“Se le sue parole saranno sincere, probabilmente sì”.