Tragica scoperta nella mattinata di oggi 4 maggio a Palermo. In un appartamento di via Notarbartolo, nel centro della città siciliana, sono stati trovati i cadaveri di Pietro Delia e Laura Lupo, coppia sposata che viveva lì da anni.
E’ stata la figlia della coppia a trovare i due corpi senza vita in cucina, non riuscendo a contattare il padre. Una prima ipotesi parla di un omicidio-suicidio: Lupo avrebbe sparato al marito con la sua pistola d’ordinanza, per poi togliersi la vita.
Palermo, marito e moglie trovati morti in casa: cosa si sa dell’omicidio-suicidio
Intorno alle 10 di oggi 4 maggio la figlia di Pietro Delia, commercialista 65enne, e Laura Lupo, poliziotta municipale 62enne, aveva chiamato il padre per andare insieme a lavoro, nello studio commerciale che Delia gestiva a Palermo.
Non ricevendo risposta la donna si è recata a casa dei genitori, bussando più volte e non ricevendo risposta. Nemmeno le telefonate hanno avuto un seguito e, aumentando la preoccupazione, la figlia ha chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco. Una volta forzata la porta, una rapida ricerca all’interno dell’abitazione ha portato alla scoperta dei corpi senza vita di Lupo e Delia in cucina.
La 62enne stringeva in una mano la pistola d’ordinanza ed entrambi presentavano ferite da arma da fuoco. Un caso di omicidio-suicidio? L’ipotesi che in queste ore circola con più insistenza è questa, suffragata da alcune dichiarazioni di parenti e vicini: Delia e Lupo negli ultimi tempi litigavano sempre più spesso, con la donna che accusava il marito di averla tradita.
Dietro all’omicidio-suicidio, quindi, ci potrebbe essere il movente della gelosia. Dopo la scoperta, 118 e Carabinieri sono intervenuti e hanno sigillato l’appartamento.
Chi sono le due vittime
La tragica scoperta, come detto, è avvenuta grazie alla figlia della coppia, rientrata in casa dato che non riusciva a contattare i propri genitori. Pietro Delia, 65 anni, e Laura Lupo, 62 anni erano sposati da anni e lavoravano in due ambiti diversi: lui era un commercialista, mentre lei faceva parte della Polizia municipale, distaccata da qualche anno agli uffici del giudice di pace in via Cavour.
Gli inquirenti sono arrivati subito sul posto perché l’abitazione dove sono stati trovati corpi di Lupo e Delia si trova accanto alla casa di un magistrato e non lontano dall’Albero Falcone, piantato tre isolati dopo via Notarbartolo per ricordare il magistrato ucciso da Cosa Nostra.
Le prime informazioni indicano che l’abitazione dei coniugi era in ordine e non sembravano esserci segni di effrazione o di colluttazione. Naturalmente sono ancora in corso le analisi e i rilievi del caso: non si esclude nessuna ipotesi.