Il Bitcoin potrebbe presto ritrovarsi sotto attacco da parte del governo statunitense. Ad affermarlo è Scott Melker, famoso investitore in criptovalute noto come “The Wolf of All Street”. Un attacco il quale, secondo lui, arriverà a prescindere dal fatto che l’icona crypto sia considerata una merce.
Una previsione la quale dovrebbe iniziare a preoccupare non poco gli stessi bitcoiners che, in maniera a dir poco miope, avevano esultato nel passato di fronte agli attacchi contro i token concorrenti. Un avvertimento che arriva al termine di un periodo che ha visto una lunga serie di attacchi all’innovazione finanziaria, condotti da Securities and Exchange Commission (SEC) e Department of Justice (DoJ). E i quali potrebbero essere solo l’antipasto alla madre di tutte le battaglie, quella contro BTC.
Scott Melker non ha dubbi: il governo USA si appresta ad attaccare Bitcoin
L’avvertimento è stato affidato da Scott Melker a X, l’ex Twitter controllato ora da Elon Musk. Un avvertimento che vanta il pregio dell’assoluta chiarezza e stigmatizza il passato atteggiamento dei fans di BTC: “Molti bicoiners hanno festeggiato gli attacchi alle cripto del governo degli USA, senza rendersi conto che gli stessi attacchi sarebbero alla fine arrivati anche per il Bitcoin, indipendentemente dal fatto che sia considerato una merce”.
Ne consegue, quindi, che il governo statunitense, e le agenzie federali, hanno sinora distinto tra merci e titoli soltanto per preparare la strada all’attacco finale alle criptovalute. Un attacco che sarebbe propedeutico al ristabilimento dello status quo finanziario. Per farlo, occorre semplicemente togliere di mezzo gli asset virtuali e tornare alla finanza tradizionale. O, al limite, farli proporre dai giganti della stessa.
A rafforzare il suo ragionamento, sono anche gli attacchi condotti da Federal Bureau Investigation (FBI), SEC, DoJ e Internal Revenue Service (IRS) contro l’autocustodia. Attacchi anche in questo caso finalizzati a sgombrare la strada da ogni intralcio, in vista dell’attacco contro BTC e innovazione finanziaria.
Il riferimento è in questo caso ai provvedimenti presi contro Tornado Cash e Samourai, due mixer di criptovaluta. Che si vanno a sommare all’arresto in Spagna di Roger Ver, accusato di frode postale, evasione fiscale e falsificazione delle dichiarazioni dei redditi.
Senza contare gli avvisi Wells recapitati a Ethereum Foundation, Consensys e Uniswap. Tutti accusati di aver offerto sul mercato titoli non registrati. Un provvedimento il quale ha provocato la decisa reazione di Consensys, che ha chiamato in giudizio Gary Gensler, presidente della SEC, per “sequestro illegale di autorità”.
La clamorosa accusa di Scott Melker al governo statunitense
Il pregio dell’attacco condotto da Scott Melker è da individuare nell’assoluta chiarezza. Secondo lui, infatti, tutti gli attacchi condotti nel corso degli ultimi mesi a danno di attori della scena crypto hanno un solo e semplice obiettivo: avvantaggiare ben determinati ed estremamente potenti, settori.
In pratica, secondo Melker, il governo di Washington sta portando acqua al mulino di un ben preciso soggetto, l’onnipotente fondo BlackRock. Tanto da affermare, senza tanti infingimenti: “Sta diventando chiaro: se vuoi possedere il Bitcoin negli Stati Uniti, il governo esige che sia sotto forma di un ETF di Blackrock.”
Il riferimento è naturalmente agli Exchange Traded Funds approvati il 10 gennaio passato dalla SEC. Un evento che ha fatto da detonatore alla crescita del prezzo di Bitcoin. Crescita che, di conseguenza, andrebbe ad avvantaggiare soprattutto Blackrock, il fondo speculativo indicato da parte dell’opinione pubblica alla stregua di un pericolo.
Basta in effetti leggere il titolo di un articolo del Corriere della Sera risalente al 2018, per capire meglio la sua potenza di fuoco: “Cos’è davvero Blackrock: la roccia invisibile che governa il mondo”. Una definizione con tutta evidenza condivisa da Melker, che ravvisa nel fondo speculativo un pericolo per la stessa democrazia finanziaria.