Guerra in Ucraina, prigioniero di guerra condannato a 18 anni in un carcere russo. Proseguono gli attacchi a  Kharkiv

Il tribunale militare del distretto meridionale ha condannato il prigioniero di guerra ucraino Vladyslav Plakhotnyk a 18 anni di carcere nell’oblast di Rostov, nella Federazione Russa.

Le forze russe hanno attaccato nuovamente la città di Kharkiv, lo ha confermato Oleh Syniehubov, capo dell’amministrazione statale dell’oblast di Kharkiv, su Telegram.

il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy in un discorso video ha affermato che  i soldati hanno abbattuto un aereo d’attacco russo Su-25 nell’oblast di Donetsk.

Le forze russe hanno colpito le infrastrutture nella città di Kharkiv nel pomeriggio. Sei civili sono rimasti feriti nell’attacco. Lo dichiara Oleh Syniehubov, capo dell’amministrazione militare dell’oblast di Kharkiv, su Telegram.

Vladyslav Plahotnyk è stato accusato di “partecipazione ad un’organizzazione terroristica” e di “addestramento al terrorismo”, in quanto membro del battaglione Azov che la Russia ha dichiarato un’organizzazione terroristica.

Cameron ha promesso 3 miliardi di sterline (3,7 miliardi di dollari) di aiuti militari annuali all’Ucraina “per tutto il tempo necessario”.

“L’ipotesi di inviare militari italiani in Ucraina semplicemente non esiste. Continueremo a sostenere il Paese aggredito dalla Russia, è il solo modo per poter arrivare a una pace giusta e difendere il diritto internazionale. Sostenere l’Ucraina significa difendere le democrazie europee ed occidentali; questo non esclude la possibilità per l’Europa di percorrere ogni strada per una soluzione diplomatica del conflitto”.

Lo dice il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi

 Oltre ad aver inserito il presidente ucraino nella lista dei ricercati, il ministero dell’Interno russo ha dichiarato “latitante” l’ex presidente ucraino Pyotr Poroshenko.

Secondo il database, Poroshenko, nato nel 1965 a Bolgrad, nella regione di Odessa, è ricercato in base a un articolo del Codice penale russo. Il ministero non ha fornito alcun dettaglio sullo status di ricercato di Poroshenko.

Con le sue “provocatorie dichiarazioni” rilasciate a Kiev giovedì scorso, il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha “confessato il crescente coinvolgimento diretto del Regno Unito nel conflitto armato in Ucraina”.

Lo scrive in una nota l’ambasciata della Federazione Russa nel Regno Unito. Il capo del Foreign Office ha consentito “l’uso di armi britanniche da parte delle forze armate ucraine per lanciare attacchi sul territorio russo, anche al di fuori della zona delle operazioni militari speciali”, si legge nella nota dell’ambasciata a Londra.

“Guidato dai propri scopi puramente politici, comprese considerazioni elettorali opportunistiche, il governo del Regno Unito sta perseguendo con insistenza un percorso di escalation ed espansione della geografia delle azioni militari. Per Londra alzare la posta in gioco nel confronto per procura con la Russia è diventato fine a se stesso. Allo stesso tempo, sembra che l’establishment britannico non sia affatto interessato ad andare a fondo delle vere cause del conflitto. Di conseguenza, non vi è nemmeno la volontà di riflettere su possibili strategie di uscita”.

Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, è stato inserito nella lista dei ricercati del ministro dell’interno russo. A riferirlo è l’agenzia di stampa Tass, che ha spiegato come a carico di Zelensky sia stato aperto un procedimento penale. 

Le accuse della Nato alla Russia di avere lanciato degli attacchi ibridi sono “disinformazione”. Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova.

“La Nato e la leadership dei singoli Stati membri stanno facendo ciò che sanno fare meglio: disinformazione, innalzando il livello di isteria anti-russa per giustificare la portata senza precedenti della militarizzazione dell’Europa”, ha detto Zakharova. 

Secondo Mosca, è stata la NATO a “scatenare una guerra ibrida contro la Russia in tutti gli ambienti operativi e in tutte le direzioni geografiche”.

Un attacco “non solo ibrido – prosegue la portavoce del ministero della Difesa di Mosca – nel conflitto intorno all’Ucraina, i membri della NATO sono attivamente coinvolti in un vero confronto militare con il nostro paese. Non solo finanziano il regime di Kiev, forniscono armi, ma gli forniscono anche dati di intelligence, dopo di che le armi occidentali colpiscono civili e infrastrutture civili sul territorio russo”, ha detto Zakharova.

Il 2 maggio il Consiglio della NATO ha adottato una dichiarazione in cui accusa la Russia di attacchi ibridi contro i paesi membri dell’Alleanza. 

 “Nel giorno in cui si celebra la fondazione dell’Esercito italiano è necessario dire con chiarezza che oggi come più mai serve una difesa comune europea che trasformi l’Unione europea in una vera potenza anche militare. Una difesa comune che non può prescindere da una politica estera comune, ma sarebbe non solo una risposta rispetto alle nuove minacce esterne dei nuovi nazionalismi, a partire dalla Russia di Putin, ma anche l’unica via per razionalizzare la spesa militare: dobbiamo superare la frammentazione delle risorse e degli investimenti degli Stati membri oggi dispersi in 27 eserciti nazionali. Anche da un esercito comune passa la costruzione degli Stati Uniti d’Europa”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.

L’Ucraina ha presentato ufficialmente Victoria, la portavoce digitale creata dall’intelligenza artificiale. Per la prima volta la portavoce leggerà dichiarazioni ufficiali presentare da veri esseri umani. La scelta è stata dettata dall’esigenza di risparmiare tempo e risorse.

La Russia ha perso 473mila soldati in Ucraina dall’inizio della guerra il 24 febbraio 2024. Il nuovo aggiornamento riguarda anche le perdite delle ultime ventiquattrore, che ammontano a 1200 circa. La Russia inoltre avrebbe perso 7 mila carri armati e 14 veicoli corazzati.

Antonio Tajani, ministro degli Esteri, è intervenuto al congresso di Merano soffermandosi sul possibile invio delle truppe italiane in Ucraina: “Come popolari europei abbiamo il dovere di batterci per la pace, messe a rischio da quasi tre guerre. Dobbiamo batterci per una pace giusta, che garantisca la libertà dei popoli. L’Italia non manderà mai un soldato italiano in Ucraina, ma difenderà sempre il suo diritto di essere un paese libero ed indipendente”.

Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha riportato che la Russia ha perso 473.400 soldati in Ucraina dall’inizio del conflitto il 24 febbraio 2022.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ribadito la posizione italiana sull’Ucraina in un’intervista al Corriere della Sera:

“La nostra posizione non cambia: abbiamo sempre detto che l’Ucraina andava aiutata in ogni modo possibile, e lo stiamo facendo, ma abbiamo anche sempre escluso un intervento diretto nel conflitto dei nostri militari”.

Crosetto ha chiarito che l‘Italia non parteciperebbe a un eventuale intervento armato:

“Assolutamente no! Questo oggi non può metterlo in dubbio nessuno”.

Ha inoltre sottolineato che l’Italia ha nel suo ordinamento il divieto esplicito di interventi militari diretti al di fuori di quanto previsto dalle leggi e dalla Costituzione, e che gli interventi armati possono essere previsti solo su mandato internazionale, come ad esempio in attuazione di una risoluzione dell’Onu.

L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, avrebbe sviluppato un piano dettagliato per porre fine pacificamente al conflitto, secondo quanto riportato dal quotidiano britannico Telegraph, citando una fonte anonima. Tuttavia, Trump avrebbe deciso di rendere pubblico il piano solo dopo le elezioni.

Il Ministero russo per le situazioni di emergenza ha riferito che più di 380 edifici residenziali, insieme a 523 case di campagna, 3.225 terreni personali e 34 tratti di strade sono stati allagati in 47 insediamenti della regione di Tyumen, situata vicino al confine con il Kazakistan.

Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha annunciato venerdì, 3 maggio, che le truppe russe hanno ampliato il territorio sotto il loro controllo in Ucraina di 547 kmq quest’anno.