Diodato torna ai David di Donatello dopo il successo del 2020 con “Che vita meravigliosa“. Alla 69esima edizione il cantante aostano, ma cresciuto a Taranto, parteciperà con la canzone “La mia terra“, che è parte della colonna sonora del film di Michele RiondinoPalazzina Laf“.

Un film che tratta di uno dei più gravi casi di abusi sul lavoro, avvenuto alla fine degli anni ’90 nella città pugliese e legato a quell’ambito industriale che la politica odierna cerca in qualche modo di risolvere. Diodato ne parla brevemente a Tag24, lamentando il disinteresse delle istituzioni e le difficoltà della classe operaia tarantina.

Diodato ai 69esimi David di Donatello parla di Taranto: “Delusi dalla lontananza della classe politica”

La partecipazione del cantante Diodato ai David di Donatello unisce due cose che per lui sono il centro della sua vita e della sua attività lavorativa: la musica ed i film. Il cantante è in tour per promuovere il suo ultimo album “Ho acceso un fuoco” ma è in lizza per vincere un premio legato alla canzone “La mia terra”, contenuta nel film di Michele RiondinoPalazzina Laf“.

Una partecipazione sentita quella di Diodato, che sul red carpet racconta di quanto il cinema sia importante per lui e di come bisognerebbe che il mondo della politica prestasse più attenzione al mondo e ai lavoratori della cultura.

Spesso ci si dimentica, infatti, che oltre ai grandi nomi ci sono tante professionalità che vivono grazie alla cultura e grazie ai suoi eventi (anche) stagionali: mostre, proiezioni, concerti, incontri all’aperto e così via.

Diodato, però, si fa portavoce anche di quella richiesta collettiva che parte dal territorio di Taranto, reiterata anche grazie al Concertone del 1° maggio:

E’ stato un 1° maggio molto bello, anche più difficile del solito visto ciò che era accaduto lo scorso anno… Siamo molto contenti, la risposta è stata forte anche da parte degli artisti, abbiamo avuto tanta vicinanza, tanti messaggi: è un omaggio davvero necessario perché, forse, ormai è una delle pochissime manifestazioni che è libera di dire certe cose.

E la risposta delle istituzioni? Qui Diodato fa una smorfia di disappunto:

Beh, direi di no… Direi che c’è una classe operaia delusa dai messaggi che arrivano, ma non solo la classe operaia… Purtroppo nella mia terra è una problematica che riguarda tutta la cittadinanza, quindi c’è una lontananza da parte delle istituzioni a cui ormai siamo abituati purtroppo e a cui non dovremmo abituarci mai.

Tutto questo traspare benissimo dal film di Michele Riondino, “Palazzina Laf“, che si spera possa aprire gli occhi anche alla politica.