Si può ancora ottenere lo sconto in fattura per lavori agevolati di ristrutturazione e di efficientamento energetico del superbonus, per un condominio che abbia presentato la Comunicazione asseverata di inizio dei lavori (Cilas) entro la fine del 2022 dopo le novità introdotte dal decreto 39 del 30 marzo 2024? Il caso riguarda un condominio che, sulla base delle spese sostenute per i lavori agevolati dai bonus edilizi, vorrebbe applicare una delle due opzioni, ovvero lo sconto in fattura oppure la cessione dei crediti d’imposta, in alternativa alla detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi.

Si consideri che per tutto lo scorso anno i lavori non sono mai iniziati e, anche nel primo scorcio del 2024, non c’è stato alcun avvio. L’entrata in vigore del decreto legge 39 del 2024, che ha chiuso tutti i rubinetti della cessione dei crediti d’imposta, ha colto di sorpresa parecchi committenti, soprattutto condomini, con nel cassetto un diritto acquisito in virtù della Cilas di un anno e mezzo fa. In situazioni di questo tipo, lo studio di fattibilità dei lavori (e i relativi costi sostenuti), possono essere intesi come inizio degli interventi?

Sconto fattura superbonus Cilas 2022, cosa prevede il decreto 39 del 2024

Quali possibilità ci sono di poter ancora utilizzare lo sconto in fattura (o la cessione dei crediti d’imposta) per lavori di condominio agevolati dal superbonus dopo l’entrata in vigore del decreto 39 del 30 marzo scorso? Il provvedimento ha completato la chiusura della circolazione dei bonus già iniziata con il decreto legge 11 del 17 febbraio 2023. Tuttavia, rispetto a questo provvedimento, il Dl 39 non ammette più alla circolazione dei crediti interventi per i quali non siano iniziati i lavori. Ovvero che non siano state effettuate delle spese utili almeno a cominciare gli interventi.

Il decreto legge 11 del 2023, invece, ammetteva allo sconto in fattura o alla cessione dei crediti d’imposta le spese per interventi in superbonus a condizione che, entro il 25 novembre 2022, fosse stata presentata la delibera condominiale e la Comunicazione asseverata di inizio dei lavori (entro il 31 dicembre 2022 per Cilas presentate entro il 18 novembre 2022).

Sconto fattura superbonus Cilas, quando si può usare ancora la cessione dei crediti d’imposta?

Con questi due adempimenti, il diritto a utilizzare una delle due opzioni era acquisito a prescindere dall’effettivo inizio dei lavori. Tanto è vero che, nel corso del 2023, molti dei lavori sono iniziati quasi a fine anno e tanti altri lavori sono rimasti con le pratiche acquisite nel cassetto senza mai vedere l’inizio effettivo degli interventi. L’entrata in vigore del decreto legge 39 del 30 marzo 2024, da questo punto di vista, ha colto di sorpresa molti committenti in regola con gli adempimenti amministrativi, ma con i cantieri non ancora aperti.

Può una spesa effettuata nel frattempo con tanto di fattura per lo studio di fattibilità utile all’esecuzione dei lavori essere considerata come inizio dei cantieri e, dunque, salvare capre e cavoli consentendo di accedere a una delle due opzioni del superbonus? La risposta è negativa, in quanto difficilmente una spesa – seppure necessaria come lo studio di fattibilità – possa intendersi come apertura di un cantiere.

Bonus edilizi, una spesa per studio di fattibilità è da considerarsi inizio degli interventi?

Infatti, il decreto legge 39 del 2024 specifica che sconto in fattura e cessione del credito d’imposta sono consentiti a condizione che, nel frattempo, il committente abbia pagato delle fatture per interventi già eseguiti. Anche se il provvedimento non chiarisce nei dettagli cosa debba intendersi per “lavori eseguiti“, si ritiene che difficilmente la spesa di consulenza per uno studio di fattibilità possa considerarsi quale partenza dei lavori.

Peraltro, nel caso di superbonus, si richiede che i lavori debbano aver raggiunto un primo stato di avanzamento pari al 30 per cento per poter cedere il credito. In conclusione, quindi, anche se detta spesa dovesse essere considerata alla stregua di un lavoro eseguito, difficilmente rappresenterebbe un Sal di un terzo dell’intervento complessivo. Qui le ultime novità dei controlli sui lavori effettuati del decreto “Superbonus”, in questo momento atteso alla conversione in legge.