La Fiorentina non molla mai e all’ultimo secondo conquista una vittoria che sembrava insperata. 3 a 2 nella gara d’andata della semifinale di Conference League, con il gol di Nzola che arriva al 91′ e fa impazzire di gioia i tifosi viola. La prossima settimana, con fischio di inizio alla ore 18.45, la squadra di Italiano si giocherà il passaggio del turno e la possibilità di disputare la finale di Atene. Il tecnico vuole chiudere il suo ciclo con una Coppa e punta forte sulla competizione internazionale, ma sa bene che nulla è ancora stato deciso e che in Belgio servirà una gara perfetta. Per commentare la gara di Conference League, Fiorentina-Bruges, Michele Pazienza, ex calciatore e oggi allenatore, che ha vestito in carriera anche la maglia viola, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Conference League, Fiorentina-Bruges, Pazienza a Tag24
La Fiorentina si aggiudica il primo round contro il Club Bruges e si prepara sia psicologicamente che fisicamente per affrontarli di nuovo in Belgio la prossima settimana, per un match da dentro o fuori. Italiano è stato chiaro: “Siamo pronti a battagliare, vogliamo un’altra finale”. Un obiettivo che la viola può e deve raggiungere per quanto non sarà semplice. Il rammarico per i 2 gol subiti, per due ingenuità, è tanto, ma c’è anche la consapevolezza della propria forza e la volontà di imporsi inEuropa. I gol di Belotti e Nzola pesano come un macigno e ora il mister spera che le due reti possano averli sbloccati per questo finale di stagione. Per commentare la gara di Conference League, Fiorentina-Bruges, Michele Pazienza, ex calciatore e oggi allenatore, che ha vestito in carriera anche la maglia viola, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Il gol arrivato all’ultimo istante concede alla Fiorentina un vantaggio importante per la gara di ritorno. Ora la viola ha molte più possibilità di passare il turno e arrivare in finale?
“Assolutamente sì, quello del 3 a 2 è un gol di un’importanza unica. Una rete che permette alla Fiorentina di andarsela a giocare in Belgio, al ritorno, con la possibilità di due risultati utili su tre. Questo darà ad Italiano enormi vantaggi, anche sulla gestione di tutta la gara. Chiaramente dovrà prepararla nel migliore dei modi, per cercare di raggiungere l’obiettivo. Questo è uno step importante, al di là di come è andata la stagione e al di là di quello che si è raggiunto”.
La possibilità di tornare in finale e stavolta magari vincere un trofeo sarebbe il modo perfetto per chiudere il ciclo di Italiano e sarebbe il giusto tributo per Joe Barone. Queste possono essere motivazioni in più?
“Direi proprio di sì. La scomparsa di una persona così importante, umanamente parlando, all’interno di un club, al di là del ruolo che ricopriva all’interno della società, darà sicuramente una motivazione in più. E’ vero che in questi anni non ci sono state vittorie di titoli, ma credo che il ciclo costruito da Italiano in parli da solo. Chiudere il cerchio con una vittoria sarebbe bellissimo. Per ciò che abbiamo visto, penso che lo meriterebbero. Italiano ha fatto delle cose molto positive alla Fiorentina e per lui sarebbe un grande premio”.
Si fanno tanti nomi per il futuro, credi che la Fiorentina punterà su un giovane oppure ti aspetti qualche sorpresa?
“La scelta che ha portato la Fiorentina a prendere Italiano per la propria panchina era mossa dalla volontà di proporre un calcio moderno. Per quello si sono indirizzati verso un profilo giovane, con idee innovative. Alla fine si è rivelata una scelta azzeccata perché il mister ha portato a Firenze un calcio entusiasmante, interessante, e ha raggiunto grandi obiettivi. Credo che si possa continuare in questa direzione e scegliere di nuovo un profilo giovane. Uno di questi potrebbe essere ad esempio Palladino, che ora è a Monza, e ha fatto vedere già di avere importanti qualità. È un nome che secondo me sarebbe giusto per la Fiorentina”.
Ieri a segno sia Belotti che Nzola. Credi che queste due reti, così pesanti, possano sbloccare i due attaccanti e far sì che possano diventare determinanti da qui alla fine della stagione?
“Per gli attaccanti trovare la via del gol è fondamentale, soprattutto dal punto di vista psicologico. Non è un discorso che dobbiamo fare solo per Nzola o Belotti, ma per tutti i centravanti. Aver trovato una rete così importante per entrambi, in Europa, può essere un’arma in più per questo finale di stagione. Parliamo di due calciatori determinanti per il club e per il ruolo che assumono e che interpretano in campo. Ora possono davvero spostare gli equilibri”.