La pensione di reversibilità è un trattamento previdenziale in Italia, destinato a supportare economicamente i familiari di un pensionato o lavoratore deceduto, iscritto a un ente previdenziale come l’INPS. Questo contributo è fondamentale per mitigare l’impatto finanziario legato alla perdita di una fonte di reddito. La domanda a cui risponderemo in questo articolo è la seguente: si può lavorare con la pensione di reversibilità?
Calcolo della pensione di reversibilità: come funziona
L’importo della pensione di reversibilità varia in base alla pensione percepita dal defunto, alla composizione della famiglia beneficiaria e alla situazione reddituale dei destinatari. Le percentuali sono influenzate sia dal numero che dalla tipologia dei beneficiari:
- Coniuge: ha diritto a ricevere il 60% della pensione goduta dal defunto, con ulteriori riduzioni applicate in base ai suoi redditi.
- Figli: i figli minori o maggiorenni (ma solo se a carico e senza attività lavorativa) possono avere diritto a una percentuale aggiuntiva della pensione del defunto.
- Altri parenti: fratelli, sorelle e genitori possono essere beneficiari se soddisfano determinati requisiti economici e di dipendenza.
Pensione di reversibilità: riduzione dell’importo in base ai redditi
La pensione di reversibilità è compatibile con redditi da lavoro, ma subisce riduzioni in base ai redditi del coniuge superstite. Le riduzioni sono limitate dalla somma dei redditi aggiuntivi, secondo una sentenza della Corte Costituzionale del 2022. Un adeguamento normativo è necessario per fissare un tetto alle decurtazioni.
Il reddito del coniuge superstite influisce sull’importo finale della pensione di reversibilità:
- Fino a 3 volte il trattamento minimo: la pensione rimane invariata.
- Tra 3 e 4 volte il trattamento minimo: riduzione del 25% sull’importo iniziale.
- Tra 4 e 5 volte il trattamento minimo: riduzione del 40% sull’importo iniziale.
- Oltre 5 volte il trattamento minimo: riduzione del 50% sull’importo iniziale.
Limiti di cumulo e rivalutazione annuale
I limiti per il cumulo tra la pensione di reversibilità e i redditi da lavoro del coniuge variano di anno in anno, in base alla rivalutazione del trattamento minimo INPS. Per il 2024, il trattamento minimo è fissato a 23.345,79 euro. Qualora il reddito del coniuge superstite superi questo importo, le riduzioni sopra menzionate verranno applicate progressivamente.
Reversibilità per figli maggiorenni
I figli, sia minori che maggiorenni, possono beneficiare della pensione di reversibilità, ma per i figli maggiorenni sono previste condizioni specifiche:
- Inabilità al lavoro: se il figlio è inabile e a carico del genitore al momento del decesso, è idoneo a percepire la pensione, indipendentemente dall’età.
- Studenti minorenni: i figli maggiorenni studenti a carico del genitore possono ricevere la pensione se non svolgono attività lavorativa e frequentano corsi di formazione professionale o scolastica, entro il 21º anno di età.
- Studenti universitari: i figli maggiorenni studenti universitari, a carico e senza lavoro, possono beneficiare della pensione entro i limiti della durata legale degli studi e fino al 26º anno di età.
Un figlio maggiorenne che lavora non ha diritto alla pensione di reversibilità, poiché il trattamento è incompatibile con i redditi da lavoro.
Compatibilità per il coniuge
Il coniuge superstite può beneficiare della pensione di reversibilità, anche se separato o divorziato, a patto che:
- Riceva un assegno divorzile;
- Non si sia risposato;
- Il rapporto assicurativo del defunto sia antecedente alla data della sentenza di scioglimento del matrimonio.
A differenza dei figli, il coniuge può lavorare, ma l’importo della pensione sarà ridotto in proporzione ai redditi percepiti, come abbiamo già visto in precedenza, fino al 50% dell’importo.
Nel 2023, il trattamento minimo INPS è di 563,74 euro mensili, pari a 7.328,62 euro annui. La riduzione si applica ai redditi superiori a 21.985,86 euro, con soglie progressive.
Pensione di reversibilità: riduzione importo, eccezioni e deroghe
La pensione di reversibilità non sempre si riduce. Se oltre al coniuge superstite ci sono contitolari della pensione, come figli minori o inabili, non viene applicata alcuna decurtazione.