David Rossi morì a 51 anni dopo essere precipitato da una finestra al terzo piano di Palazzo Salimbeni, storica sede della banca Monte dei Paschi di Siena – per la quale lavorava come capo della comunicazione -, il 6 marzo del 2013. Da poco sono iniziati i lavori della seconda Commissione parlamentare d’inchiesta chiamata a fare luce sul caso, più volte archiviato come “suicidio”: la speranza della figlia di sua moglie, Carolina Orlandi, è che si possa finalmente arrivare alla verità. Da sempre i familiari sono convinti, infatti, che dietro la morte dell’uomo si celi qualcosa, qualcuno.
Iniziati i lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi: le dichiarazioni della figlia
“Lancio un appello alla premier Giorgia Meloni e a tutta la politica: ci aspettiamo un lavoro serio e libero da condizionamenti da parte della seconda Commissione parlamentare d’inchiesta; ci aspettiamo che venga fatta giustizia, che venga fuori la verità, che non ci sia timore di scoprire che cos’è successo a David Rossi”, ha dichiarato Carolina Orlandi nel corso dell’ultima puntata della trasmissione “Crimini e criminilogia”, andata in onda domenica 29 aprile su Cusano Italia Tv.
Poi la donna ha fatto riferimento, in particolare, a un video inedito che sarebbe stato trovato tra i file cancellati di una chiavetta usb consegnata dagli investigatori al perito di parte civile durante i lavori della prima Commissione, sospesi con la caduta del governo Draghi. Si tratterebbe del filmato catturato da una telecamera di videosorveglianza della sede della banca Monte dei Paschi di Siena; filmato che mostrerebbe due persone uscire da un ingresso laterale di via della Badia che dava accesso all’ufficio di Rossi pochi minuti dopo la sua caduta.
“È un punto di partenza importante – ha spiegato Orlandi -. La cosa gravissima è che è saltato fuori dopo che per anni ci era stato detto che nessun’altra telecamera (oltre a quella che riprese l’impatto al suolo del 51enne, ndr) aveva registrato niente sia all’interno che all’esterno dell’edificio”. Potrebbe dimostrare che qualcuno, in effetti, fosse coinvolto nella morte del capo della comunicazione della Mps, come i familiari hanno sempre sostenuto, rigettando la pista del suicidio.
Gli interrogativi mai chiariti sul caso
Sono tanti gli interrogativi mai chiariti sul caso. Uno fra tutti riguarda l’orologio che Rossi era solito indossare e che, secondo i familiari e i loro consulenti, fu gettato dalla stessa finestra da cui l’uomo precipitò. “La cassa dell’orologio è stata trovata da un lato del corpo di David e il cinturino ai piedi, sul lato opposto”, ha spiegato Orlandi rispondendo alle domande dei conduttori Fabio Camillacci e Gabriele Raho.
Inoltre, sul polso “David aveva dei segni compatibili con la cassa dell’orologio”. “Questo fa pensare – ha proseguito la figlia – a un evidente tipo di afferramento”. “L’altra cosa importante è che la cassa segnava, quando è stata trovata, un orario compatibile con quello in cui nel filmato si vede un oggetto cadere, tra le 20 e le 20.15″.
L’ipotesi è che qualcuno abbia picchiato Rossi all’interno del suo ufficio e che, nel corso della colluttazione, lo stesso abbia perso l’orologio, gettato dal suo o dai suoi assassini in un secondo momento dalla finestra. Al fratello aveva confessato di “aver fatto un caz**ta”; è possibile che sia stato preso di mira dopo essere venuto a conoscenza di qualche strano giro di denaro che aveva riguardato la gestione della Monte dei Paschi, all’epoca travolta dalle polemiche? Saranno le indagini a chiarirlo.
Chi era David Rossi: il ricordo della figlia
“David era una persona di poche parole, ma aveva una cultura sconfinata. Era una persona molto curiosa, con un’ironia intelligente, lo ammiravo moltissimo”, lo ha ricordato la figlia della moglie. “Il mio più grande rammarico è che non mi abbia mai vista adulta. Quando è morto avevo 21 anni. Oggi ci saremmo scambiati tantissimi libri, articoli: è qualcosa che non potrò mai fare e che nessuno potrà restituirmi”, ha concluso. La sua speranza è che sia fatta giustizia.