Mita Medici iconica interprete del cinema italiano, cantante, presentatrice, ed eternamente bella, parla del presente, del futuro e, poco, del passato in un’intervista esclusiva per TAG24. Ricordata dal pubblico come la fidanzata storica di Franco Califano, Mita Medici è molto di più che la fidanzata di. Attualmente impegnata su diversi fronti: dal remix di Tutto il resto è noia al podcast Appassionatamente Mita comincia a raccontarsi proprio a partire dall’importanza della musica.

Mita Medici: “Tutto il resto è noia, remix, potrebbe diventare il tormentone dell’estate 2024”

“Ho da poco concluso la registrazione di Tutto il resto è noia, il 14 maggio uscirà il remix di Dj Thor. E’ una canzone ballabile, potrebbe diventare il tormentone dell’estate 2024. E’ stato un bel momento, un lavoro divertente, dopotutto è un inno molto conosciuto. Mi sono divertita a registrarlo – ha spiegato Mita – la musica è sempre stata importante nella mia vita, come spero nella vita di tutti, e adesso è tornata prepotentemente.”

Appassionatamente Mita, dieci podcast che contengono lettere di personaggi famosi

L’altro progetto importante a cui Mita Medici sta lavorando sono i podcast, Appassionatamente Mita. Si tratta di dieci puntate, dove legge lettere scritte a mano da grandi nomi del passato, e della cultura. “In ogni puntata viene letta una lettera di un personaggio famoso: Napoleone, Bukowski, i De Filippo sono alcuni dei nomi principali. C’è un piccolo prologo: la lettera e l’epilogo, l’obiettivo è di restituirci il senso e il valore della lettera scritta a mano – ha sottolineato l’attrice – in una puntata parlo di Napoleone, e del suo amore per Giuseppina, in un’altra di Simenon e Fellini, si tratta di due lettere che contengono le affinità dei due. Simenon fece parte della giuria del Festival di Cannes, ai tempi in cui presentavano La Dolce Vita. Film molto osteggiato in Italia.”

Elsa Morante, Pierpaolo Pasolini, Eduardo De Filippo, Bukowski

“Bukowski scrisse una lettera al primissimo editore che gli permise di fare il lavoro che voleva fare. Inizialmente lui lavorava alle poste, ai pacchi – ha raccontato Mita – il podcast non contiene soltanto lettere d’amore, c’è anche una lettera di un melomane che scrive a Giuseppe Verdi quando è andato a vedere l’Aida, per la prima volta. E’ una mia idea e un’occasione per scoprire aspetti intimi e fragili che neppure immaginiamo di personaggi conosciuti.”

Ph di Alessandro Lisci: Mita Medici e Annalisa Colavito, durante l’intervista per TAG24

Siamo una società asservita e muta

Dal presente artistico al presente politico e sociale, la Medici non le manda a dire. “Noi cittadini abbiamo il potere di cambiare le cose. Basta votare sempre gli stessi, fanno quello che gli pare. Abbiamo leggi elettorali che fanno schifo, i leader dei partiti si candidano per aiutare gli amici loro. Sono una persona che lotta, ma se c’è una cosa che non sopporto sono le prese in giro. La classe politica continua a perdere terreno, ma nonostante tutto continuano a restare ben saldi sulle loro poltrone, e i loro privilegi. Basta votare quelli che hanno già deluso! Se vai a risentire le promesse prima delle votazioni e poi vedi quello che fanno, quando sono al governo, ti rendi conto della totale assenza di serietà – aggiunge la Medici – viviamo in una società asservita, muta. Le persone devono riconquistare la propria libertà intellettuale. La cultura aiuta. Bisogna riconquistare l’amor proprio, proteggere la propria coscienza. Non s’inventano manco più le barzellette. Le trasmissioni comiche di oggi non fanno ridere, per quel poco di tv generalista che seguo. Torniamo a fare i film. Anche il cinema italiano, è tutto da rifare.”

Omologazione di massa

E subito dopo aggiunge una critica alla tendenza diffusa ad omologarsi. Finanche le discoteche oggi non sono più quelle dei tempi di Cecchetto, Jovanotti, fucina di talenti e personalità che hanno cambiato il mondo della musica, della radio e poi quello della tv. “Al Piper mi divertivo, ho imparato a discutere, a confrontarmi. Oggi c’è una sorta di corsa all’omologazione, abbiamo avuto Pasolini, Moravia, ‘influencer’ che ci hanno aperto dei mondi. Oggi gli influencer vivono solo per guadagnare, se lo fanno per quello hanno vinto, ma chi gli va dietro ha perso. Bisogna dare fastidio agli adulti che vogliono costringere i giovani a vivere in un certo modo, e trovare il coraggio di perdere qualche piccolo privilegio. Assistiamo ad una corsa alla distruzione, abbiamo perso il senso del bello.”

1965, Mita Medici al Piper

Onesta con se stessa

E se c’è un’altra caratteristica che abbiamo apprezzato e imparato durante l’incontro è la ricerca dell’onestà, e del bello, come fonte di arricchimento personale. “L’onestà nei confronti di noi stessi deve partire da noi, dobbiamo capire cosa siamo in grado di fare. Non si può fare tutto. Se vogliamo conquistare una posizione dobbiamo farlo con convinzione. I giovani devono unirsi nel costruire. Tutti distruggono: le guerre, la politica. Non cerchiamo più il bello: chi cerca il bello diventa una persona migliore. Dicono che i ricchi sono più belli, ma per cercare la bellezza non bisogna essere ricchi, basta nutristi di bellezza: abbiamo il mare, gli alberi, il cielo, l’amore. L’amore è bellezza.”

Sei innamorata?

Non sono innamorata da un pò e me ne dispiace tantissimo – ha affermato – l’amore fa bene, è un qualcosa di scientificamente dimostrato: diventiamo più creativi, coraggiosi, folli. Ci vuole anche un pò di sana follia. Sti ragazzi mettono l’orecchino al naso, ma poi che fanno? Mi metto alla finestra e li guardo. Mi piace rivedere la mia giovinezza nei giovani. Mi piacciono quelli che escono fuori dall’omologazione. Sono riuscita, così, a crearmi uno stile cercandolo oltre l’omologazione: se vedo folla vado dall’altra parte.”

Chi ti piace del cinema, o dello spettacolo, oggi?

“Cate Blanchett mi piace molto. Quanto al resto, provo un senso di repulsione verso il cinema italiano, vedo solo storielle. Io sono troppo per il cinema italiano. Sembra che i nuovi non sappiano cosa scrivere: c’è tanto cinema che viene pagato, sovvenzionato, ma che non vede nessuno. Lì bisogna cominciare a farsi delle domande – si è congedata la signora Vistarini – se potessi lavorare ad un progetto nuovo, oggi, farei un film. Faccio teatro perché è più fattibile, ho anche scritto delle cose, ma sono un cane sciolto e i cani sciolti non hanno vita facile. Una volta essere indipendente era un pregio, adesso no.”

Il senso del bello e dell’onestà

Ci siamo salutati così con la vulcanica donna dei sogni di diverse generazioni, passate e future. Califano ha visto lungo, e prima di molti altri. Mita Medici è talento, coraggio e bellezza, senza tempo: beato chi ce l’ha, e beati quelli che – nonostante gli altri – riescono a preservare il senso del bello: la grandezza è forse tutta qui.