Il vaccino AstraZeneca potrebbe esporre i cittadini alla remota possibilità di contrarre la trombosi con trombocitopenia (TTS). Questa tesi sarebbe stata sostenuta direttamente da AstraZeneca. Attualmente, la compagnia farmaceutica è stata citata in giudizio nel Regno Unito con l’accusa di aver causato gravi danni. Vediamo insieme chi potrebbe ottenere un risarcimento per i danni causati dal vaccino AstraZeneca.
Vaccino Astrazeneca – Risarcimento
La compagnia farmaceutica AstraZeneca ha confermato che alcuni cittadini potrebbero subire delle reazioni avverse al vaccino, in particolare esiste una remota possibilità di contrarre la TTS, ossia la sindrome da trombosi con trombocitopenia.
Secondo quanto riportato da money.it, attualmente la compagnia farmaceutica è stata citata in giudizio nel Regno Unito con l’accusa di aver causato gravi danni e possibili decessi riconducibili al vaccino contro il Covid-19.
Una notizia diramata da The Telegraph, nella quale viene anche confermata la presenza di un processo ancora in fase preliminare. Pertanto, i giudici non hanno ancora espresso alcun giudizio definitivo.
Ricordiamo che, nel 2021, il vaccino AstraZeneca è stato autorizzato per la somministrazione dai cittadini dall’Agenzia europea del farmaco (EMA) e dall’Agenzia italiana del farmaco (AIFA), in quanto avevano appurato un rapporto favorevole tra i benefici, rischi e controindicazioni. L’Organizzazione mondiale della sanità convalida la sicurezza di somministrazione; pertanto, il vaccino fu somministrato a tutti i cittadini adulti.
Attualmente, non sono noti dati certi sull’evidenza del rischio di TTS con nesso causale tra vaccino e patologie della coagulazione. Tuttavia, nuovi studi dovrebbero fare chiarezza sui possibili rischi avversi dei vaccini. Va detto che nel 2021, la comunità scientifica iniziò a raccogliere i primi dati sugli effetti avversi, ma la compagnia farmaceutica negò con fermezza qualsiasi correlazione alle diverse patologie allora riscontrate.
AstraZeneca ha confermato che il vaccino potrebbe causare TTS. Tuttavia, i casi sarebbero rarissimi.
Alla luce di questi nuovi eventi, appare chiaro che potrebbe aprirsi la possibilità di richiedere un risarcimento danni da parte dei cittadini che hanno riscontrato degli effetti avversi dopo la somministrazione del vaccino contro il Covid-19 di AstraZeneca.
Indennizzo per effetti collaterali tra vaccino Covid-19 e trombosi con trombocitopenia (TTS)
L’attuale normativa italiana in materia di risarcimenti danni prodotti da effetti collaterali da vaccini prevede l’applicazione di due modalità:
- risarcimento danni: questa modalità prevede un percorso giudiziario complesso e di lunga durata, in quanto è necessario dimostrare che il danno da vaccino sia stato causato da un errore, negligenza o illecito;
- indennizzo: questa modalità viene riconosciuta nei casi di “lesioni o infermità” gravi e permanenti che abbiano compromesso l’integrità psicofisica del soggetto. L’indennizzo è previsto solo per coloro che sono stati sottoposti obbligatoriamente alla somministrazione del vaccino.
È importante sottolineare che:
- l’indennizzo non è automatico, ma deve essere richiesto e riconosciuto dalle autorità competenti;
- il risarcimento, invece, può essere richiesto in caso di danno causato dalla negligenza di terzi, come ad esempio il medico che ha somministrato il vaccino o la casa farmaceutica produttrice;
- non tutti hanno diritto al risarcimento o all’indennizzo. Il diritto a queste forme di ristoro spetta solo a coloro che hanno subito danni gravi e documentabili a causa del vaccino;
- il semplice rischio potenziale di un evento avverso da vaccino non è sufficiente per richiedere un risarcimento o un indennizzo.
In Italia, sono state già avviate diverse cause legali contro i danni da vaccino Covid-19 e molti cittadini hanno ottenuto o sono in procinto di ottenere indennizzi e risarcimenti. Se dovesse essere dimostrata una correlazione causale tra il vaccino e la TTS, le probabilità di ottenere un risarcimento danni aumenterebbero.
Infine, avrebbero diritto all’indennizzo solo i cittadini che hanno subito l’imposizione della somministrazione del vaccino, ovvero gli over 50. La Corte Costituzionale ha espresso parere favorevole su questo punto, ma i tempi per ottenere un giudizio definitivo potrebbero essere lunghi.