Elezioni Europee 2024, l’esclusione di Alternativa Popolare sta facendo rumore. La non ammissione di Ap per la corsa elettorale per l’Europa in tre circoscrizioni su cinque, con una, la Corte d’Appello di Palermo ancora in attesa, sta diventando sempre di più un caso non solo dal punto di vista giuridico, ma anche e soprattutto politico.

Un vero e proprio caso che che sta mettendo in imbarazzo le Istituzioni, se non altro per la nota del Viminale che non aveva bisogno di interpretazioni, ma doveva solo essere applicata, come del resto ha fatto la Corte d’Appello di Napoli che, guarda caso, nelle sue motivazioni di ammissione alla corsa elettorale europea, è l’unica che l’ha menzionata, tutte le altre no, quasi come se non esistesse.

Per l’occasione e l’importanza di tutto quello che sta accadendo attorno ad Alternativa Popolare, il presidente Paolo Alli, ex deputato ed presidente dell’Assemblea Parlamentare della Nato, ha chiesto un incontro urgente con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Elezioni Europee 2024, il caso-Alternativa popolare scuote le istituzioni. Bandecchi convoca conferenza stampa all’Università Cusano alle 11,30

E’ vero che la nuova legge fatta a ridosso e in maniera frettolosa, non è scritta in modo esemplare, ma almeno è difficile da interpretare, almeno nei suoi punti cardine, come quella dell’affiliazione ad un Partito che sia riconosciuto a livello europeo e che abbia espresso un collegamento con un parlamentare europeo eletto in Italia, non è che sia chiara, ma chiarissima.

Ed è qui che nasce la distorsione giuridica che non ha messo d’accordo e in modo uniforme le varie Corti d’Appello, quando in realtà doveva solo essere applicata, registrata e non certo revisionata come potrebbe aver fatto qualche magistrato. Alternativa Popolare, il segretario nazionale Stefano Bandecchi e il presidente Paolo Alli hanno già depositato il ricorso presso la Cassazione che, come è successo nel 2014 per i Verdi (dando ragione) si esprimerà a breve.

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Il segretario nazionale di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi, Luca Palamara, Massimo Ripepi e Paolo Alli

Ma c’è di più, qualcosa che stride e, anche qui, fa pensare male. Già perché, nonostante ci sia un iter che deve essere rispettato e seguito, in tanti danno già per scontato e per estromessa in tutto e per tutto Alternativa Popolare, parlando di un Stefano Bandecchi escluso. Ma non è così.

Ed è lo stesso segretario nazionale che lo spiega in modo chiaro: “Capisco che da parte di giornali e altro ci sia la corsa e la fretta a dire che siamo fuori, ma non è così. Abbiate pazienza, noi sappiamo di aver fatto tutte le cose per bene, ora faremo ricorso su ogni fronte e vedremo. Di sicuro, nel Meridione ci saremo, in Puglia, in Basilicata, in Calabria e in Campania, lì ci sono 8 milioni di elettori. Noi di sicuro non molliamo“.

E lo stesso segretario nazionale di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi convoca una conferenza stampa alle ore 11.30 presso università Niccolò Cusano, in Via don Carlo gnocchi 3: “Spiegheremo questa storia incredibile e il motivo per cui, al momento, Alternativa Popolare, nonostante abbia tutti i documenti a posto, sia stata estromessa in alcune circoscrizioni”.