Sono giorni che entreranno nella storia della Georgia quelli delle proteste contro la famigerata legge russa. Da più di un anno migliaia di cittadini scendono in piazza per contestare il disegno di legge del partito di governo ‘Sogno Georgiano’ che in caso di approvazione porterebbe a riconoscere come ‘agente straniero’ chiunque riceva un 20% di finanziamenti da parte di altri Stati.
L’anno scorso il progetto è rovinosamente naufragato con fortissime contestazioni simili a quelle che vediamo in questi giorni ma il governo ha nuovamente riproposto lo stesso testo di un anno fa con qualche modifica. Ora la legge russa minaccia nuovamente il futuro della Georgia e il suo possibile ingresso all’interno dell’Ue.
Giorgi Jgushia è uno dei tantissimi cittadini georgiani che spera di vedere il suo Paese nell’Ue nei prossimi anni ed ha parlato a Tag24 di quello che sta succedendo nelle piazze e della paura che la Georgia venga assorbita nella sfera d’influenza russa. Tanta paura anche per la situazione nelle repubbliche di Abcasia e Ossezia del Sud dove potrebbero scoppiare nuovi conflitti.
L’intervista sulle proteste sulla legge russa in Georgia a Giorgi Jgushia
La paura di perdere il futuro europeo e la totale sfiducia nei confronti di un governo che nonostante le continue smentite dimostra di essere più vicino a Mosca che a Bruxelles. Jgushia spiega a Tag24 quali sono i timori di questi giorni ma anche le speranze dei cittadini georgiani che hanno affollato le principali piazze del Paese per chiedere al governo di fare un passo indietro sulla legge russa.
Come avete vissuto questi ultimi giorni, qui in Europa abbiamo visto tramite le televisioni e social immagini molto forti…
Da più di una settimana ormai, le strade di Tbilisi si riempiono di continue e vigorose proteste contro la legge sull’influenza straniera, segnando un momento cruciale nella storia della nostra nazione. Attraverso questo movimento sono testimone della resilienza e dell’unità del nostro popolo: siamo solidali contro le misure oppressive.
Temete l’approvazione della famigerata legge ‘russa’?
La prospettiva incombente di perdere il nostro futuro europeo mi pesa molto. Le conseguenze dell’entrata in vigore di questa legge potrebbero minare significativamente questo percorso.
Cosa è cambiato nel testo rispetto a un anno fa? Il governo aveva proposto un disegno di legge simile…
Il testo rimane praticamente invariato, ad eccezione di una modifica cruciale: il termine “agente” è stato sostituito con “portare gli interessi di una potenza straniera”. Per il resto, il significato è letteralmente lo stesso.
Eri in piazza in questi giorni? Ci sono stati molti episodi di violenza?
Sì, ero tra decine di migliaia di giovani in Rustaveli Avenue, testimoni di violenze senza precedenti e sproporzionate, inclusi incidenti con proiettili di gomma, spray al peperoncino e lacrimogeni e altre forme di aggressione perpetrate dalle forze di polizia in tenuta antisommossa contro manifestanti pacifici.
Cos’è successo al partito Sogno Georgiano? Sembra essersi allontanato completamente dall’Europa in breve tempo...
Il partito Sogno Georgiano ha un’identità filorussa fin dall’inizio. Gli eventi recenti, incluso il conflitto in Ucraina, hanno fatto luce sul fatto che Ivanishvili sia un uomo vicino a Mosca e sull’allineamento del partito alle direttive della Russia, mettendo a repentaglio i legami della Georgia con l’Europa.
E se il testo venisse approvato in terza lettura? Quali potrebbero essere le conseguenze per il vostro Paese?
L’adozione di questa legge non solo minaccia di far deragliare gli sforzi di integrazione europea, ma rappresenta anche un grave rischio per la società civile, le ONG e i media. Il controllo di Ivanishvili sulle istituzioni mina le basi democratiche della nostra società. L’approvazione di questa legge farebbe il gioco di Putin portando all’instaurazione di un totalitarismo assoluto anche se speriamo ardentemente di evitare un simile destino.
Nei fatti esiste un’influenza della Russia sul governo del vostro Paese?
E’ sempre più evidente che il governo georgiano, sotto la guida di Ivanishvili (fondatore di Sogno Georgiano) opera come un’estensione degli interessi del Cremlino e del KGB. Le azioni quotidiane servono come prova di questa realtà allarmante.
Quanto preoccupa la situazione in Abkhazia e Ossezia del Sud? C’è il rischio che scoppi qualche conflitto? Un ingresso o una maggiore vicinanza all’Europa rassicurerebbe da questo punto di vista?
Considero la situazione in Abkhazia principalmente attraverso la lente della mia generazione, nel suo contesto più ampio. Credo fermamente che i giovani dell’Abkhazia nonostante vivano sotto occupazione abbiano aspirazioni diverse da quelle dei loro predecessori – un’idea che mi delude profondamente.
Pertanto, se esiste un’opportunità per mitigare i rischi, questa sta nel dimostrare ai nostri colleghi in Abkhazia, Tbilisi, Zugdidi e in tutta la Georgia come sosteniamo fermamente un futuro europeo. In questo modo possiamo correggere gli errori dei nostri predecessori, promuovere il dialogo con la Russia e aprire la strada verso un destino europeo condiviso.