La storia di Luigi Apolloni è da sempre stata legata a quella del Parma. Con la maglia gialloblù addosso, infatti, l’ex difensore ha passato gli anni più importanti della sua carriera, ha conquistato trofei e fatto record di presenze. Dodici anni per l’esattezza, dal 1987 al 1999, in cui è sceso in campo per ben 385 volte in competizioni ufficiali. Un club a cui sarà legato in eterno e che segue costantemente, anche da lontano. E adesso che i crociati son tornati grandi, Luigi non può che esultare insieme ai tifosi più appassionati. Per commentare la promozione del Parma in Serie A, e il lavoro fatto da mister Pecchia, Apolloni è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Il Parma di Pecchia in Serie A: Apolloni a Tag24
Al Parma basta un pari con il Bari per poter finalmente esultare per la matematica certezza della Serie A. Dopo tre stagioni di cadetteria, i gialloblù tornano in paradiso e ora possono festeggiare alla grande. Mister Pecchia ci ha creduto sin dall’inizio e ha ricostruito con pazienza e determinazione, grazie anche al sostengno di una società seria e capace, la sua squadra dei sogni e una nuova pagina di storia. Una stagione dominata, dall’inizio alla fine e che si chiude con due giornate di anticipo. Il presidente Krause si gode il momento, ma sa bene che ci sarà da lavorare sodo, per mettere su una squadra competitiva e ambiziosa. Per commentare il ritorno del Parma in Serie A, sottolineando l’importanza di mister Pecchia, Luigi Apolloni, che dei gialloblù è stato una bandiera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Dopo tre anni il Parma torna in Serie A, risultato meritato? Se l’aspettava così questa stagione dei gialloblù?
“Risultato meritatissimo, anche perché il Parma è stato sempre in vetta, dall’inizio dell’anno e ha fatto vedere delle cose egregie a livello societario, di squadra e con l’allenatore. Lo ha meritato ampiamente, per il gioco espresso, per le resistenza e la continuità rispetto a tutte le altre squadre”.
Il traguardo raggiunto è merito di tutti, ma c’è un artefice principale per questa promozione?
“Credo che l’artefice principale sia Pecchia, insieme alla società, che gli ha messo a disposizione una squadra di grande valore. I calciatori hanno creduto nel progetto e si sono affidati al mister e alle sue direttive. Credo che il tecnico sia stato molto bravo anche a ruotare le formazioni. Non ha fatto giocare sempre gli stessi e ha mantenuto altissima la concentrazione. Ogni singolo elemento si è sentito importante, tanto è vero che anche con le sostituzioni non ha mai perso di qualità. Anzi, ci sono state delle sostituzioni che hanno migliorato di volta in volta questa squadra. Credo che questo sia un aspetto fondamentale. Grande merito di Pecchia. C’è stata comunità di intenti, e ognuno ha messo sempre davanti a tutto il bene del club”.
Il futuro del Parma
In questi anni abbiamo visto spesso dei continui saliscendi tra serie B e serie A. Quanto è distante a livello qualitativo questo Parma, da una salvezza tranquilla nella massima serie?
“I giocatori che il Parma ha a disposizione sono giovani e sono stati valorizzati da pecchia. Potrebbero fare bene anche in Serie A. È una squadra che andrà chiaramente rinforzata, con l’inserimento di giocatori d’esperienza. Sono convinto però che ci sia una buona base e che molti di loro troveranno meno difficoltà in Serie A che in B. Serviranno degli innesti intelligenti, che possano valorizzare ancora di più questa società. Ci vuole continuità per un progetto che è iniziato e che può migliorare ancora. Lo meritano i tifosi, che in questi anni hanno avuto grande pazienza e hanno creduto da subito al presidente Krause. In un’altra piazza, non sarebbe stato lo stesso perché avrebbero preteso una promozione molto più veloce. Ora questi ragazzi sono pronti per affrontare anche un campionato delicato ed importante come la Serie A”.
Dietro questo Parma quindi c’è un progetto stabile?
“Potenzialmente direi di sì, anche perché il presidente Krause ha le capacità economiche e le conoscenze giuste per poter crescere ancora. Si è contornato di persone qualificate, che hanno intenzione di valorizzare questa rosa e questa piazza. Ha investito sul Parma calcio, ma anche su Parma città. Vuole rifare lo stadio, Collecchio, vuole realizzare un Academy, e renderla un punto di riferimento per l’Emilia. Questa è una società blasonata e il calcio può essere un traino importante per tutta la città. Merito a Krause per averci creduto e ancora una volta alla tifoseria per la pazienza mostrata in questi anni. Hanno remato tutti nella stessa direzione”.
Pensi sia giusto ripartire da Pecchia?
“Non so rispondere a questa domanda, perché non sono io a prendere le decisioni, ma credo che sia giusto dare fiducia all’allenatore con cui è partito questo progetto. È alla sua terza promozione in carriera, dalla serie B alla serie A. Ha mostrato una visione di gioco ampia, non solo a livello nazionale ma anche a livello europeo. Ha valorizzato tanti giovani e troppo spesso in Italia si fa fatica. Mi auguro che possano esserci sempre più italiani, perché sarebbe importante per il nostro calcio e per la Nazionale”.