Tadej Pogacar è il grande favorito per la conquista della maglia rosa al Giro d’Italia 2024. Il corridore sloveno è all’esordio in carriera alla corsa rosa, ma arriva da annate straordinarie, dove ha conquistato il primo posto nel 2020 e nel 2021 oltre a due secondi posti nel 2022 e nel 2023. Nel corso di questa stagione, inoltre, ha fatto ancora una volta cose eccezionali, vincendo la Strade Bianche dopo 81 km di fuga solitaria, la Liegi-Bastogne-Liegi, il terzo posto alla Milano-Sanremo e la vittoria alla Vuelta Catalunya.

Giro d’Italia 2024, Pogacar uomo da battere

Quest’anno, Tadej Pogacar è atteso ad un duplice impegno: prima il Giro d’Italia, poi il Tour de France. L’obiettivo è mettere a segno quella doppietta Giro-Tour che, nel mondo del ciclismo, manca dal 1998, anno in cui ci riuscì Marco Pantani. Sulla carta, il Giro d’Italia sembra essere stato disegnato su misura per Tadej Pogacar, in quanto ci sono salite difficili già nei primi giorni. La frazione inaugurale, da Venaria Reale a Torino, presenta la salita di Superga da affrontare, mentre il giorno seguente ci sarà il primo arrivo in salita a Oropa. Le tappe per velocisti possono aspettare.

Giro d’Italia 2024, Pogacar sfida Thomas e Bardet

Ai microfoni della stampa, nel corso della conferenza che precede la grande partenza del Giro d’Italia 2024, Pogacar è sembrato rilassato e tranquillo. Dopo aver vinto la Liegi-Bastogne-Liegi ha cercato soprattutto di rilassarsi in vista dei prossimi obiettivi. Lo sloveno della UAE Team Emirates deve correre per tutto il mese di maggio, può riposarsi a giugno ma a luglio ha il Tour de France da affrontare. Insomma, bisogna gestire bene gli sforzi, come lui stesso ha affermato. Si parte quindi con l’obiettivo di vincere, anche se bisognerà sempre tenere a mente che ci sarà un altro impegno molto importante dopo la corsa italiana. E anche se Pogacar è il favorito numero uno, bisogna ricordare che ci sono tanti pretendenti alla maglia rosa, come Geraint Thomas e Romain Bardet.

Le parole di Pogacar

“Dopo la Liegi mi sono riposato e ho fatto dei buoni allenamenti, ho cercato di trascorrere dei bei momenti prima del Giro e ora siamo qui. Mi piace correre in Italia, penso ci saranno anche tanti tifosi dalla Slovenia a bordo strada, visto che è vicina. Non mi sono posto l’obiettivo di conquistare la maglia rosa a Oropa, l’importante sarà vestire quella maglia a Roma. Vedremo giorno dopo giorno se ci sarà possibilità di conquistare il successo”.

Pogacar dovrà affrontare tre settimane di battaglie, con un percorso che non permette distrazioni. Il Giro d’Italia è sempre una corsa molto difficile, soprattutto per il meteo, che nel corso di questi ultimi anni è stato abbastanza inclemente con i corridori.

“In tre settimane possono esserci molte sorprese. Devo sfidare molti corridori che possono fare bene, come Bardet e Thomas. Penso che già dopo il secondo giorno ne sapremo di più. Nel corso dell’inverno sono stato molto tempo sulla bici da cronometro, mi sento meglio anche se ho maggiore comfort su quella da corsa. Parto per il Giro aspettando brutto tempo e frazioni molto impegnative: nelle grandi corse a tappe bisogna andare forte dappertutto, non ci si può nascondere”. 

La salute di Jonas Vingegaard

Infine, un pensiero anche per il rivale di sempre, Jonas Vingegaard, alle prese con l’infortunio dopo la brutta caduta al Giro dei Paesi Baschi.

“La caduta di Vingegaard è stata terribile da vedere, vorresti che questo non accada mai a nessuno. Quando è accaduta, stavo seguendo la gara sul cellulare con la mia compagna. Non ho parlato con lui, penso voglia della privacy dopo questa caduta così drammatica. Insieme alla sua famiglia troverà la forza per riprendersi”.