Se la casa è occupata è possibile chiedere il rimborso Imu? Tale possibilità è prevista dalla sentenza della Corte costituzionale.
Per beneficiare del rimborso Imu è necessario che il pagamento non sia avvenuto per un lasso di tempo che supera i 5 anni. Nel caso in cui siano trascorsi cinque anni e non si sia proceduto all’impugnazione, il proprietario dell’immobile occupato non può chiedere il rimborso.
Se la casa è occupata è possibile chiedere il rimborso Imu?
Sono tantissimi gli immobili occupati abusivamente: il fenomeno delle case occupate dilaga in tutta la Penisola italiana. I proprietari dei beni immobiliari occupati continuano a pagare le tasse che gravano sugli stessi senza avere la possibilità di entrare all’interno dell’abitazione. Una delle imposte dirette che continuano a pagare è l’Imu: una recente sentenza della Corte costituzionale (cfr. sentenza n. 60 del 2024) ha sancito che i proprietari, che hanno pagato l’Imu negli anni passati per un immobile occupato abusivamente, hanno diritto ad ottenerne il rimborso.
La sentenza della Cassazione ha sancito la non legittimità della richiesta del pagamento dell’Imu per gli immobili occupati abusivamente. La sentenza ha effetto retroattivo. Per ottenere il rimborso dell’Imu è necessario che il pagamento non sia avvenuto oltre i 5 anni. Situazione differente nel caso in cui il contenzioso sia ancora in atto: in questa casistica è possibile impugnare l’avviso di accertamento fiscale notificato dall’Agenzia delle Entrate.
Ci sono differenti strumenti di difesa approntati affinchè il contribuente possa utilizzare per chiedere l’annullamento dell’atto. Nel caso in cui siano trascorsi 5 anni e non si sia provveduto ad impugnare l’atto ricevuto, non si potrà più beneficiare del rimborso Imu casa occupata. Una volta ricevuta l’istanza di rimborso, il Comune ha 180 giorni di tempo per provvedere con l’adeguamento. Se dopo 90 giorni il Comune non si adegua, il contribuente può presentare il ricorso. Nel caso in cui l’ente comunale dovesse formula un parere negativo, il contribuente avrebbe 60 giorni di tempo per presentare il ricorso.
Case occupate e gettito Imu
Secondo i dati forniti da Federcasa le case occupate sono circa 48.000 unità immobiliari e il gettito Imu annuale degli immobili occupati è pari a 26 milioni di euro per quanto concerne l’edilizia ad uso residenziale pubblico. Per quanto riguarda l’edilizia residenziale privata la cifra dovuta è pari a 13 milioni di euro.
La sentenza n.60 del 2024 emessa dalla Corte costituzionale è giunta a seguito di un contenzioso tra l’amministrazione comunale capitolina ed i proprietari di una clinica occupata (Villa Fiorita). Il contenzioso aveva come oggetto quello del rimborso dell’Imu versato negli anni scorsi, comprensivo degli interessi.
Imu case occupate: le regole per l’esenzione
Il comma 81 dell’articolo 1 della Manovra di Bilancio 2023 contiene le regole per beneficiare dell’esenzione Imu case occupate. Per beneficiare dell’esenzione è necessario rispettare determinate condizioni: deve trattarsi di beni immobiliari non disponibili e neppure utilizzabili, per i quali deve essere stata presentata denuncia in relazione agli articoli 614 o 633 del codice penale.
Per beneficiare dell’esenzione pagamento Imu è necessario comunicare all’ente comunale interessato il possesso dei requisiti necessari previsti dalla normativa. Il Tesoro ha pubblicato una nota in data 12 dicembre 2023, la quale sottolinea che il decreto attuativo concerne il modello dichiarativo per beneficiare dell’esenzione case occupate.
Una volta pubblicato il decreto attuativo con il modello di dichiarazione Imu, i contribuenti interessati dovranno provvedere alla presentazione della dichiarazione Imu esclusivamente in via telematica entro il 30 giugno 2024. In tale contesto che ha creato non poca confusione tra i contribuenti, si inserisce la sentenza n. 60 emanata il 18 aprile 2024 dalla Corte costituzionale. La sentenza ha dichiarato incostituzionale l’articolo nove del decreto n. 23 del 14 marzo 2011, il quale non ha escluso dall’Imu le case occupate abusivamente per le quali è stata presentata una tempestiva denuncia.