Sembrava una realtà lontana, tipica più degli Stati Uniti, invece il Fentanyl mescolato all’eroina ha cominciato a dilagare anche in Italia. Scoperta, infatti, dalle forze dell’ordine a Perugia una partita della droga tagliata con la tristemente nota “droga degli zombie“. Immediato l’allarme lanciato dal Ministero della Salute. Insieme a TAG24, il Professore e Ricercatore Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico di San Martino di Genova, ha spiegato gli effetti devastanti di questo oppioide.

Eroina tagliata con il Fentanyl, Bassetti: “Costa poco e ne basta poco per avere molte dosi”

Un momento di esaltazione e euforia. Un lampo di benessere in una realtà, forse, troppo difficile da affrontare. Da qui lo spasmodico e disperato bisogno di prolungare l’effetto, ricorrendo a dosi sempre più alte per superare la tolleranza sviluppata dall’organismo agli effetti della sostanza stupefacente.

È così che il Fentanyl mischiato all’eroina fa sentire: euforici, instancabili, nessun senso di fame. Solo puro stordimento, un dosaggio dietro l’altro. Poi l’ultimo, quello fatale, che provoca una depressione del centro respiratorio con il conseguente arresto respiratorio e la morte.

I dati che arrivano dagli Stati Uniti sono allarmanti: solamente nell’arco del 2022 i morti per overdose da Fentanyl sono stati oltre 100mila, secondo quanto riportato dal Centers for Disease Control. Un abuso inarrestabile, che, adesso, è arrivato anche in Italia.

TAG24 ha chiesto all’infettivologo e ricercatore Matteo Bassetti di spiegare come mai, sempre più spesso, questo farmaco contro il dolore cronico venga mescolato alla droga.

D: Perché utilizzare il Fentanyl per tagliare l’eroina?

R: Intanto perché costa molto meno rispetto alle droghe “naturali”. Normalmente si usa come sostanza da taglio un qualcosa che assomiglia alla droga, ma che implica una spesa inferiore per la sua produzione. Infatti, anziché essere prodotto con le coltivazioni, il Fentanyl è realizzato chimicamente. Peccato, però, che tagliando eroina, morfina o cocaina con questo farmaco il rischio è di avere effetti ancora maggiori rispetto a quelli della droga base stessa.

D: Quali sono gli effetti di queste sostanze mescolate insieme?

R: Il Fentanyl uccide molto di più di quanto uccida l’eroina stessa da sola. È un problema non tanto per la popolazione generale, quanto per chi ne fa abuso e sappiamo, purtroppo, che nel nostro Paese l’utilizzo di droghe è molto diffuso.

Avere come taglio, al posto di altre sostanze, il Fentanyl aumenta notevolmente la mortalità, perché intossica molto più rapidamente. Gli effetti possono essere evitati con l’uso precoce del Naloxone, che è un farmaco che blocca gli effetti degli oppioidi. Speravamo che in Italia non arrivasse mai, ma purtroppo così non è stato, e negli Stati Uniti è ormai diffusissimo.

Fentanyl, il farmaco contro il dolore grave usato come droga

D: A esserne attratti sono soprattutto i ragazzi…

R: Sì, i giovani sono quelli che ne fanno più abuso ed è per questo che è importante alzare il livello di comunicazione, oltre a mettere in guardia la popolazione generale. Bisogna spiegare ai giovani che con il Fentanyl si muore. Se con l’eroina rischi di avere un’overdose con mortalità x – ad esempio – con il Fentanyl la probabilità aumenta, perché è 50 volte più potente dell’eroina e 100 volte più della morfina.

D: Com’è l’utilizzo di questo farmaco in Italia?

R: Noi medici abbiamo un gran bisogno del Fentanyl. È un farmaco molto potente come antidolorifico, è utile come anestetico. Ovviamente è uno di quei farmaci che, sotto guida medica e nei dosaggi consentiti, possono essere utilizzati. Qui, parliamo di un uso completamente diverso.

D: Questa diffusione si può legare allo spaccio di ricette?

R: No, non credo. Questo, credo, riguardi proprio il mercato nero e che si guardi di più ai benefici costo-guadagno. Penso, poi, che fuori dall’Italia sia più semplice fare approvvigionamento, ma il fatto che sia stato trovato in una partita a Perugia non esclude che non possa essere presente in altre città, dove i controlli non sono ancora stati fatti. Per questo dobbiamo alzare il livello dell’attenzione e, soprattutto, la comunicazione.