Sino a qualche giorno fa, in molti si domandavano se la Securities and Exchange approverà gli ETF Ethereum entro la fine dell’anno. Con l’avviso recapitato alla Ethereum Foundation, però, la domanda che ci si dovrebbe rivolgere è diventata la seguente: la SEC approverà mai un Exchenge Traded Fund su ETH?
A rendere attuale tale quesito è proprio quanto sta accadendo tra SEC ed Ethereum. Tanto da spingere Matthew Sigel, capo della ricerca sugli asset digitali presso Van Eck, uno dei richiedenti dell’ETF su Ethereum, a dichiarare: “Se questa SEC approva un ETF spot su Ethereum prima delle elezioni, mi mangerò il cappello”.
ETF Ethereum: l’ottimismo sta svanendo
La posizione della SEC su Ethereum, che secondo l’autorità di regolamentazione dei mercati finanziari statunitensi sarebbe una sicurezza, sta provocando grande pessimismo nella criptosfera. Se è vero che la SEC non ha ancora sporto denuncia contro nessuno, quanto contenuto nella denuncia inoltrata da Consensys contro di essa evidenzia quanto sta accadendo.
In pratica, l’agenzia presieduta da Gary Gensler ritiene Ethereum un titolo non registrato. Proprio per evitare problemi, Consensys chiede che sia un tribunale a spazzare via tale ipotesi. In tal modo eviterebbe eventuali accuse future da parte della SEC.
A corollario della questione, c’è anche il vero e proprio incidente istituzionale reso pubblico dal presidente del Comitato per i servizi finanziari della Camera, Patrick McHenry. Il rappresentante repubblicano del North Carolina ha infatti accusato Gensler di aver mentito al Congresso lo scorso anno, per quanto riguarda la posizione dell’autorità su ETH.
Si allontana l’ipotesi di ETF spot su Ethereum?
Le indagini della SEC su Ethereum sono destinate a protrarsi per anni, come è già accaduto per Ripple. Al tempo stesso, i loro effetti potrebbero evidenziarsi molto prima. In particolare spazzando via l’ipotesi di ETF spot su ETH, almeno nei tempi che erano sin qui stati previsti.
In pratica, non solo diventa impraticabile l’ipotesi di averli entro la fine dell’anno, ma si apre una prospettiva non certo esaltante per il mercato. Ovvero la necessità di una nuova battaglia legale e una vittoria nell’ambito della stessa, per poterli avere, prima o poi.
In effetti proprio la vittoria in una causa legale, quella intentata da Grayscale contro la SEC, è giudicata da molti alla base del permesso rilasciato dall’agenzia ai fondi intenzionati a offrire esposizione indiretta al Bitcoin, senza alcuna necessità di dover gestire l’asset.
Ci sono però voluti anni per arrivare alla decisione del 10 gennaio che ha provocato un’ondata di euforia sul mercato, spingendo alle stelle il prezzo di BTC. E, probabilmente, proprio la consapevolezza che si prospetta una lunga guerra di posizione su Ethereum ha spazzato via l’ottimismo circolante sino a qualche giorno fa. Chi pensava ad un’approvazione entro l’estate è stato ampiamente disilluso.
Gli aspiranti emittenti di ETF spot su ETH restano comunque alla finestra
Secondo gli esperti, le richieste di Exchange Traded Fund su Ethereum hanno ancora molta strada da fare. Lo ha affermato, ad esempio, Eric Balchunas, analista senior di ETF di Bloomberg, su Twitter. Secondo lui la posizione ormai evidente della SEC sullo status di Ethereum, significa che questi strumenti non arriveranno a Wall Street tanto presto. Una convinzione basata su un semplice fatto: gli ETF basati su materie prime e titoli operano secondo regole diverse.
Al tempo stesso, gli aspiranti emittenti di ETF spot su Ethereum non sembrano eccessivamente spaventati, restando comunque alla finestra. Come dimostra la dichiarazione rilasciata a Decrypt da un portavoce di 21Shares, il primo richiedente sul territorio statunitense. Posizione condivisa da Van Eck, società di investimento tradizionale di Wall Street, che attende risposte in merito.
Intanto, Matthew Sigel, capo della ricerca sulle risorse digitali dell’azienda, non manca di ricordare le precedenti esperienze sul tema. Tanto da ricordare che ogni iniziativa di Van Eck sulle criptovalute si è tramutata in una corsa a ostacoli. L’implicazione è abbastanza chiara: la criptosfera spera in una sconfitta dei democratici, alle prossime presidenziali.