A Firenze sale l’ansia: tutto è pronto per la gara d’andata della semifinale di Conference League. Appuntamento questa sera al Franchi, con fischio di inizio alle ore 21 per i primi 90 minuti e match di ritorno in Belgio, contro il Bruges, la prossima settimana, alle ore 18.45. La squadra di Italiano è pronta, attende questa gara da tutta la stagione e vuole arrivare in finale a tutti i costi, per poter scrivere quest’anno una storia diversa. Il club ci ha messo impegno, ha costruito mattone dopo mattone questa formazione, con l’obiettivo di riportare a Firenze un trofeo il prima possibile. Per commentare il finale di stagione e l’impegno in Conference League della Fiorentina di Italiano, Stefano Carobbi, che con la viola ha vissuto la maggior parte della sua carriera, è intervenuto in escusiva a Tag24.

Conference League, Fiorentina vuole la finale, Carobbi a Tag24

Due partite in cui giocarsi tutto, per staccare il pass che vale la finale di Conference League. La Fiorentina ha un obiettivo dichiarato sin dall’inizio dell’anno: vuole alzare un trofeo e gli è rimasta una sola possibilità. “La finale sarebbe un sogno e siamo pronti a battagliare” ha detto ieri Italiano in conferenza stampa, ma l’attenzione dovrà essere massima, come il mister stesso ha sottolineato: “L’importante è preparare alla perfezione la sfida contro il Bruges su entrambi le fasi e non farsi trasportare dall’ansia o dallo stress”. Per commentare il finale di stagione e l’impegno in Conference League della Fiorentina di Italiano, Stefano Carobbi, che con la viola ha vissuto la maggior parte della sua carriera, è intervenuto in escusiva a Tag24.

Quali sono le sue aspettative rispetto al match di questa sera contro il Club Bruges? La Fiorentina parte con i favori del pronostico?

“La Fiorentina ha tutte le possibilità di passare il turno, ma non bisognerà prendere il Club Bruges sotto gamba, perché parliamo di una squadra blasonata e ostica. Le due semifinali vanno affrontate nel modo migliore, altrimenti potrebbe diventare pericoloso per la stagione. La viola è stata eliminata dalla coppa Italia ed è indietro in campionato e se non dovesse riuscire a centrare la finale di Conference sarebbe davvero un fallimento”.

Si aspetta una Fiorentina che possa puntare tutto su queste due partite, anche a rischio di lasciare qualcosa in campionato?

“Direi proprio di sì, anche se dobbiamo considerare che la Fiorentina deve ancora recuperare il match con l’Atalanta. Purtroppo non abbiamo ancora chiara la data del recupero, ma una vittoria contro la Dea darebbe la possibilità alla viola di continuare a sognare l’Europa anche tramite la Serie A. Il calendario delle ultime quattro giornate di campionato è alla portata della squadra di Italiano, che vincendo a Bergamo potrebbe anche fare un bel salto. Detto questo però, la coppa è troppo importante. Penso che la squadra voglia a tutti i costi chiudere questa stagione in bellezza e con un trofeo, anche per ricordare come merita Joe Barone. È una motivazione in più che spinge questa squadra e penso vogliano fargli un regalo”.

A prescindere da come finirà la stagione, la strada di Italiano è già stata tracciata e lascerà presto il club. Cosa ne pensa?

“Questa è una cosa che mi rammarica molto, sia per italiano che per la società. Credo che essi sarebbe potuto gestire tutto in maniera diversa e migliore. A due mesi dalla fine del campionato non si può far saltare fuori l’addio dell’allenatore. Le cose si fanno, le decisioni si prendono, ma in alcuni casi dovrebbero restare tra le quattro mura dello spogliatoio. Credo che sarebbe stato più opportuno sia per la squadra che per i tifosi. Sono stato un calciatore e avere un allenatore in partenza rischia di farti lasciare, anche inconsciamente, qualcosa per strada”.

Ci sono profili che le piacciono per il prossimo futuro?

“Per la Fiorentina mi piacerebbe Thiago Motta, ma so che ormai non è più possibile. Ci sono però tanti altri profili interessanti, da De Zerbi a Giardino, passando anche per Palladino. Sono dei giovani che hanno già esperienza e una chiara identità di gioco. Alcuni sarebbero una scommessa più di altri, ma penso potrebbero far bene. Sono nomi interessanti e uomini di personalità. Poi se dovesse arrivare qualcuno che ha anche un po’ di esperienza internazionale, meglio ancora”.

La Fiorentina in questi anni è cresciuta molto, sotto tutti i punti di vista, ma per fare il definitivo salto di qualità gli manca ancora un attaccante di peso?

“Sicuramente sì, manca un finalizzatore vero. La Fiorentina crea tanto e arriva sempre sottoporta, ma purtroppo spesso è debole da questo punto di vista. Manca un punto di riferimento centrale di grande livello, che possa capitalizzare al massimo tutte le occasioni create. Tra l’altro a Firenze siamo sempre stati abituati abbastanza bene. Tra Graziani, Batistuta, Monelli. I grandi attaccanti non sono mai mancati e parliamo di campioni anche a livello internazionale”.

Percentuali di passaggio del turno per il match di questa sera?

“Direi 70 per la Fiorentina e 30 per il Bruges. Deve esserci grande fiducia nei confronti di questa squadra”.