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Verso la "Recidiva zero" se il detenuto studia o lavora

Pianeta Carceri, l’attenzione di Brunetta e Carrai

Negli ultimi giorni due autorevoli esponenti del mondo istituzionale italiano, il presidente del Cnel Renato Brunetta e il console onorario di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia Marco Carrai, si sono occupati del Pianeta Carceri. Sì, un pianeta di cui ci si ricorda quando episodi di violenza e suicidi trovano lo spazio nella cronaca dei mezzi di informazione.

Carrai invita i politici ad alzare il loro sguardo sul carcere fiorentino di Sollicciano e sui detenuti che “lì vivono la peggior esperienza della loro vita in un non luogo inumano. Lo alzino e poi se giurano sulla Costituzione agiscano perché quella non condizione cambi. Non avranno un voto in più, anzi forse qualcuno in meno, ma non saranno venuti meno ai valori che dicono di incarnare”.

Istituzioni e politici alzino lo sguardo sulle condizioni dei detenuti

Renato Brunetta, in un editoriale sul Sole-24 ore, scrive che “in un Paese ricco, avanzato, con record occupazionali, ma anche troppe volte ingiusto, fonte di precarietà, insicurezza, sofferenza, incidenti e morte, nella giornata del 1° maggio” vuole “parlare di una particolare categoria di persone: i detenuti”. Dice che “a loro il Cnel ha voluto dedicare un impegno particolare, affinché il lavoro diventi occasione di riscatto e di effettiva reintegrazione nella società. Nelle carceri le poche esperienze di ‘lavoro vero’, ben fatto, seppur sviluppate in ambienti ristretti, sono importanti occasioni di vita, di conoscenza di sé, e di riscatto e che, non a caso, riducono drasticamente i casi di recidiva”. 

Brunetta annuncia che “il Cnel farà la sua parte, assieme al Ministero della Giustizia, con il quale sta lavorando da dieci mesi per realizzare ciò che più di tutto manca: uno sforzo congiunto e coordinato di tutti i numerosi soggetti, direttamente o indirettamente coinvolti, per mettere a regime le buone prassi esistenti e creare un vero e proprio ‘mercato del lavoro’ nelle carceri del nostro Paese”. Con l’auspicio che gli inviti di Carrai e Brunetta vengano raccolti.

Stefano Bisi

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