Un bonus da 5mila a 20mila euro con i mini contratti di sviluppo: arrivano i nuovi incentivi introdotti dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) di Adolfo Urso, inseriti nella giornata del 30 aprile 2024 nel decreto legge “Coesione”. Si tratta di bonus che le imprese potranno richiedere per sostenere gli investimenti in innovazione per favorire la transizione nel digitale. La misura è stata approvata dal Consiglio dei ministri, su proposta del Mimit, ed ha una dotazione iniziale pari a 300 milioni di euro. 

Con i bonus, le imprese avranno a disposizione un nuovo strumento di incentivi a sostegno degli investimenti produttivi di media dimensione finanziaria. Potranno beneficiarne, quindi, le imprese di tutte le dimensioni (piccole, medie e grandi) e gli investimenti dovranno essere legati alle tecnologie critiche inerite nel nuovo regolamento europeo Step. 

Bonus mini contratti sviluppo da 5mila a 20mila euro: chi può richiedere gli incentivi per le imprese?

Arriva un nuova formula  di incentivi a favore delle imprese italiane con i mini contratto di sviluppo, dei bonus del valore tra i 5mila e i 20mila euro che le imprese, di tutte le dimensioni, potranno richiedere per gli investimenti innovativi. La nuova misura è stata inserita nel decreto legge “Coesione”, provvedimento che ha visto al lavoro il governo nel Consiglio dei ministri del 30 aprile 2024 per varie iniziative.

I contratti di sviluppo si definiscono “mini” proprio perché prendono spunto dalle misure che erano riservate alle imprese di grandi dimensioni. Ma, in questa versione, avranno un importo ridotto e procedure più snelle per la presentazione della domanda. Si potranno coprire gli investimenti produttivi di media dimensione finanziaria legati alle tecnologie descritte nel Regolamento europeo Step.

Si tratta della nuova piattaforma mediante la quale l’Unione europea mira a mobilitare gli investimenti, sia del settore pubblico che del privato, indirizzando i finanziamenti nella direzione degli investimenti critici. 

Bonus mini contratti sviluppo, in arrivo gli aiuti per la transizione digitale

Ragione per la quale, il Consiglio dei ministri ha deliberato l’istituzione dei mini contratti di sviluppo per le regioni del Sud Italia. Le imprese di questi territori potranno procedere a richiedere gli incentivi per sostenere lo sviluppo e la fabbricazione di tecnologie digitale e deep tech.

Secondo quanto prevede l’articolo 4 del Regolamento Europeo 794 del 29 febbraio 2024, “la diffusione e l’espansione nell’Unione delle tecnologie digitali e delle innovazioni delle tecnologie deep tech, delle tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse e delle biotecnologie saranno essenziali per ridurre le dipendenze strategiche dell’Unione, cogliere le opportunità e conseguire gli obiettivi delle transizioni verde e digitale, garantendo così la sovranità e l’autonomia strategica dell’Unione, nonché promuovendo la competitività e la sostenibilità dell’industria dell’Unione”.  

Cosa prevede la direttiva UE Step per gli investimenti tecnologici?

“È pertanto necessaria un’azione immediata per sostenere lo sviluppo e la fabbricazione nell’Unione di tecnologie critiche, che costituiscono le principali carenze strategiche dell’Unione – si legge ancora nel regolamento UE – Lo sviluppo e la fabbricazione di tecnologie critiche si basano sulle catene del valore composte da attori economici interconnessi, che operano a livello intersettoriale, transfrontaliero e nell’ambito di imprese di diverse dimensioni, comprese le piccole e medie imprese (PMI)”. 

Quando si può presentare la domanda? Attesa per il decreto attuativo

L’intervento dei mini contratti di sviluppo rientra nel quadro delle misure di sostegno alle imprese che stanno trovando spazio anche in rapporto ai target fissati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il sostegno alla transizione digitale e ambientale delle impese sta trovando un significativo apporto da parte dei finanziamenti pubblici, insieme a opere collegate a quelle principali che coprono opere murarie, acquisto di macchinari, attrezzature e impianti, software e programmi informatici con relative licenze, senza dimenticare la consulenza e il know-how.

Si attende, dunque, il provvedimento attuativo della misura da parte del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) e la gestione della piattaforma per presentare la domanda degli incentivi. Qui gli ultimi incentivi per la transizione green delle imprese.