Il Bitcoin è letteralmente crollato nel corso delle ultime ore, sino a lambire quota 56mila dollari, per risalire leggermente oltre gli attuali 57mila. Secondo Standard Chartered, però, la discesa potrebbe essere tutt’altro che alla fine. Anzi, secondo gli analisti della principale società finanziaria britannica, il token potrebbe addirittura toccare i 50mila dollari, nel corso dei prossimi giorni. Un trend che desta non poche preoccupazioni nell’intera criptosfera, in quanto potrebbe innescare conseguenze negative a catena.

Standard Chartered: la discesa di BTC non è ancora all’epilogo

In una nota pubblicata da poche ore, Geoffrey Kendrick, ricercatore di asset digitali presso Standard Chartered ha affermato che “il contesto macroeconomico più ampio si è deteriorato per asset come le criptovalute che prosperano sulla liquidità”. Per poi aggiungere che la rottura di Bitcoin sotto i 60mila dollari ha ora riaperto la strada verso la fascia tra i 50 e i 52mila dollari.

Si tratta di una vera e propria inversione a U, per la società britannica. Il mese passato, infatti, aveva pubblicato un rapporto in cui si affermava che Bitcoin si avviava verso i 150mila dollari di quotazione. Un prezzo che si riteneva possibile entro la fine dell’anno. Naturalmente la correzione attuale potrebbe essere un semplice incidente di percorso, ma al momento sembra abbastanza complicato pensare ad una crescita nei termini enunciati all’interno del primo studio.

Tra le cause di quanto sta accadendo, Kendrik e la squadra da lui guidata hanno indicato i provvedimenti presi dalla Federal Reserve. L’annuncio sull’intenzione di mantenere alti i tassi di interesse, infatti, ha spaventato gli investitori allontanandoli da asset ancora giudicati rischiosi, a partire proprio da Bitcoin.

Torna d’attualità la previsione di JP Morgan

La forte flessione delle ultime ore, ha riportato in auge un altro rapporto, quello pubblicato da JP Morgan. Gli analisti della banca d’affari statunitense, infatti, avevano affermato qualche settimana fa che la bull run di Bitcoin era tutt’altro che scontata. Anzi, a loro detta c’era da attendersi una discesa del suo prezzo, nei momenti successivi al quarto halving.

Il motivo di tale previsione era stato indicato nel fatto che l’icona crypto aveva già corso a perdifiato nei mesi precedenti. Tanto da risultare già sovraprezzata, erodendo in tal modo i margini di manovra per una ulteriore crescita.

Parole che erano state accolte con un certo scetticismo dai criptofans, ma che ora sembrano destinate a tornare d’attualità. Naturalmente, ciò non vuol dire che una crescita della quotazione di BTC nei prossimi mesi sia da escludere, ma semplicemente che si dovranno formare nuovi condizioni per favorirla.

Una situazione molto fluida

Al di là delle sicurezze di sostenitori e detrattori del token inventato da Satoshi Nakamoto, si può affermare che la situazione continua ad essere molto fluida. Se in queste ore BTC sta cedendo in maniera preoccupante, restano in piedi alcuni fattori che sembrano destinati a fare da propellente per una prossima esplosione del suo prezzo.

Il primo dei quali è rappresentato dal fatto che le riserve di Bitcoin disponibili negli exchange si stanno ormai prosciugando. Secondo Bybit basteranno altri nove mesi per vederle praticamente a secco. Il tutto mentre si assiste alla resa di alcune aziende minerarie, di fronte agli effetti del dimezzamento delle ricompense previste per il mining.

Alcune di loro, non avendo più un ritorno adeguato per gli investimenti effettuati, stanno peraltro già spostandosi verso l’intelligenza artificiale. Con la conseguenza che il ritmo di estrazione potrebbe diminuire, contribuendo allo shock dell’offerta prevista da Bybit.

Sull’altro piatto della bilancia, però, occorre mettere l’ormai imminente rilascio dei rimborsi agli ex clienti di Mt. Gox, l’exchange fallito nel 2014. Si tratta di ben nove miliardi e mezzo di dollari, in BTC, i quali potrebbero finire ben presto sul mercato. Ove ciò avvenisse, la correzione dello stesso potrebbe essere anche più vistosa di quella registrata in queste ore.