Quali sono periodi utili, valutabili o riscattabili ai fini della pensione? Cosa significa “contributi utili alla pensione: al diritto e al calcolo“? Sono molte le domande ricevute che riguardano il problema dei periodi di lavoro all’estero o dei periodi privi di contribuzione. Alcuni si chiedono se i periodi di studio siano utili ai fini previdenziali, altri invece vogliono sapere se il servizio civile concorre al calcolo della pensione.

In generale, tutti i periodi di lavoro sono utili ai fini previdenziali. L’iscrizione alle casse professionali o alla gestione INPS è legata allo svolgimento di un’attività lavorativa e, quindi, comporta l’accumulo di contributi. Vediamo insieme quali sono i periodi utili, valutabili o riscattabili ai fini della pensione

Periodi utili, valutabili o riscattabili ai fini della pensione

I contributi previdenziali utili ai fini della pensione non riguardano solo il lavoro dipendente o autonomo, ma includono anche diverse tipologie di accrediti utili per perfezionare i requisiti per il pensionamento, tra cui:

  • contributi da riscatto, ricongiunzione, totalizzazione e cumulo;
  • contributi figurativi;
  • contributi volontari.

Cosa significa “contributi utili alla pensione: al diritto e al calcolo”?

L’estratto conto contributivo presenta due colonne: “al diritto” e “al calcolo”. La differenza sta nel numero di contributi utili per due distinti aspetti:

  • diritto: indica il numero di contributi necessari per accedere al trattamento pensionistico.
  • calcolo: indica il numero di contributi che concorrono al calcolo dell’ammontare della pensione, ovvero la misura dell’assegno pensionistico a cui si ha diritto.

I due valori non sempre coincidono, in quanto possono variare in base alla tipologia di contribuzione figurativa accreditata. Ad esempio, i contributi figurativi per maternità o malattia sono utili ai fini del diritto alla pensione, ma non concorrono al calcolo dell’ammontare della stessa.

Quali sono i contributi valutabili ai fini della pensione?

 I lavoratori autonomi che nel corso dell’attività lavorativa non hanno versato i contributi e questi risultano prescritti non possono presentare istanza di recupero; pertanto, i contributi sono persi. Diversamente, accade per i dipendenti che, anche in presenza di prescrizione, possono richiedere la costituzione della rendita vitalizia.

Per la contribuzione del lavoro svolto all’estero nei Paesi UE o convenzionati con il nostro Paese, è possibile richiedere la totalizzazione internazionale contributiva in forma gratuita. Se, invece, i periodi di lavoro svolto all’estero riguardano Paesi non convenzionati, è possibile richiedere solo il riscatto contributivo, che è una procedura a titolo oneroso.

Per il periodo di studi universitari è possibile richiedere il riscatto della laurea ordinario o agevolato. Le lavoratrici che si assentano dal lavoro per maternità o congedo parentale ottengono l’accredito contributivo figurativo in forma gratuita, mentre l’astensione facoltativa per maternità può essere riscattata a titolo oneroso.

Il servizio civile una contribuzione valutabile

Il periodo di servizio civile, non coperto da periodi altro accumulo contributivo, può essere riscattato dal lavoro ai fini della pensione.

Contributi periodi utili, valutabili o riscattabili

I contributi figurativi sono accumuli previdenziali accreditati dall’INPS d’ufficio, ovvero senza richiesta specifica del lavoratore. Esempi di contributi figurativi includono l’isopensione Disoccupazione NASPI, la disoccupazione agricola, la Dis-Coll e molti altri.

Per altri periodi, come ad esempio il servizio militare, il servizio civile obbligatorio, il periodo di maternità fuori dal rapporto di lavoro, il congedo straordinario per l’assistenza di familiari con handicap grave, i permessi Legge 104 per l’assistenza di familiari con handicap grave e i permessi per donatori di sangue, è necessario presentare una richiesta per l’accredito contributivo.

I contributi volontari possono essere riscattati ai fini della pensione

Si tratta di versamenti facoltativi effettuati dal lavoratore per periodi vuoti o di carenza contributiva. In questo caso, il lavoratore presenta un’istanza all’INPS per il versamento volontario dei contributi. Spesso, la contribuzione volontaria viene richiesta dai datori di lavoro per perfezionare i contributi utili per la pensione o per potenziare la rendita mensile del lavoratore.