Mettiamola così: se Giorgia Meloni sarà riconosciuta dall’elettorato pronto a dire la sua alle prossime europee semplicemente con il suo nome di battesimo, ‘Giorgia’, Vittorio Sgarbi, dopo l’ennesimo capitombolo con le dimissioni da sottosegretario alla Cultura arrivate lo scorso febbraio in seguito alla sua iscrizione nel registro degli indagati per riciclaggio di beni culturali, lo sarà come l’uomo dalle sette vite. È notizia di ieri, infatti, che il critico d’arte originario di Ferrara, sarà candidato da indipendente proprio tra le fila di Fratelli d’Italia, lo stesso partito della premier e di quel ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, con il quale nemmeno tre mesi fa si è lasciato non certo tra carinerie. Fatto sta che oggi, a montare la protesta contro Sgarbi è una pattuglia di suoi fieri avversari politici: tutta riconoscibile sotto l’insegna del Movimento 5 Stelle.
Elezioni Europee 2024, le sette vite di Vittorio Sgarbi ora candidato con Fdi fanno infuriare il Movimento 5 Stelle
Sarà anche la Festa del Lavoro, ma il fuoco di fila contro il critico d’arte sulla scena politica fin dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi del 1994, è ben architettato e ripete con una batteria di dichiarazioni le stesse parole d’ordine. Evidentemente, lo smacco dopo aver ottenuto le sue dimissioni all’inizio di febbraio scorso, è grande. Così, ad avviarlo è il vicepresidente pentastellato, il deputato Michele Gubitosa:
“L’inganno di ‘Giorgia Meloni detta Giorgia’ è completo: alle elezioni Europee chi voterà per la premier finirà col ritrovarsi Vittorio Sgarbi a Bruxelles. Sì, proprio quello stesso Sgarbi indagato per riciclaggio di beni culturali che, solo grazie alle pressioni del M5S, a febbraio, è stato costretto a dimettersi da sottosegretario alla Cultura. Noi siamo un’altra cosa”.
I 5 Stelle contro Sgarbi: “Si legge Giorgia, si elegge Vittorio”
A fare eco a Michele Gubitosa, vicepresidente del partito di Giuseppe Conte, anche il vicecapogruppo al Senato Alessandra Maiorino:
“Si scrive ‘Giorgia’, si legge, anzi si elegge Vittorio Sgarbi. Come se non bastasse la propaganda ridicola con cui ogni giorno vogliono sovvertire la realtà, ora Meloni e Fratelli d’Italia candidano alle elezioni Europee l’ex sottosegretario alla Cultura, indagato. Siamo alle comiche finali”.
Al coro anti-Sgarbi si unisce in casa 5 Stelle anche Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera:
“Si scrive Giorgia, si legge Sgarbi. Eccola l’ennesima farsa ai danni dei cittadini per le elezioni europee. Meloni chiede un voto per sé, ma poi lo regala all’indagato Sgarbi. Il quale, dopo un quadro, cerca di rimediare anche una poltrona. Noi siamo orgogliosamente diversi e presentiamo ai cittadini solo i volti di chi si batte per rappresentarli in Europa. La politica è una cosa seria. E in queste elezioni europee, la serietà ha il volto del candidati del Movimento 5 Stelle”.