Gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro i manifestanti che volevano entrare a Piazza Taksim, a Istanbul, per festeggiare il Primo Maggio. Dopo la stretta ai cortei del presidente turco Erdogan in occasione della Festa dei Lavoratori si sono registrate manifestazioni in tutte le principali città turche. Solo ad Istanbul sono state arrestate circa 210 persone e si contano molti feriti tra i presenti al corteo.

Manifestazione Primo Maggio ad Istanbul: manganellate e proiettili di gomma contro i presenti

L’obiettivo del corteo di oggi a Istanbul era quello di entrare a Piazza Taksim, la cosiddetta ‘zona rossa’ chiusa dal governo turco in occasione della Festa dei Lavoratori. La polizia ha sprato lacrimogeni e proiettili di plastica contro i manifestanti ed ha arrestato almeno 210 persone. Dopo alcune cariche al cordone delle forze dell’ordine si sono verificati nell’area di Sarachane.

Perché piazza Taksim è così importante per i manifestanti?

Piazza Taksim è un luogo di ritrovo per le celebrazioni del Primo Maggio fino al 1977, quando almeno 34 persone furono uccise durante un corteo. Le autorità l’hanno riaperta nel 2010 ma è stata nuovamente chiusa dopo le proteste del 2013 quando studenti e lavoratori misero in atto una delle più partecipate manifestazioni contro il presidente Erdogan.

Le strade principali di Istanbul sono state chiuse al traffico mentre i trasporti pubblici, compresi i traghetti e i treni della metropolitana sono sospesi. Transennate le principali attrazioni turistiche della città che saranno riaperte nella giornata di domani.

Il Partito repubblicano popolare assieme ai sindacati ha fatto pressioni sul governo affinché aprisse la piazza alle manifestazioni dei lavoratori ma Erdogan ieri ha risposto con un secco no alle richieste dell’opposizione.

Il leader dei repubblicano Ozgur Ozel, accompagnato dal sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu e dai sindacati, si è recato nel quartiere di Sarachane – teatro di violenti scontri – e si è unito alla protesta dei lavoratori turchi:

“Continueremo a combattere finché Taksim non sarà liberata. Taksim appartiene ai lavoratori”

Le misure adottate per la giornata di oggi hanno destato grande clamore in Turchia e all’estero. L’organizzazione non governativa Amnesty International ha detto ieri che il divieto imposto da Erdogan andava subito revocato.