Grande energia e schiettezza disarmante di un artista irrequieto, creativo, profondo, che si apre all’indomani delle varie manifestazioni musicali del 1 maggio, a Roma.

In un’intervista esclusiva rilasciata a Tag24.it, Morgan ha presentato il suo ultimo progetto di collaborazione musicale con il poeta Pasquale Panella con uno sguardo sofisticato, tecnico, e come sempre illuminante.

Nel corso della discussione con il nostro inviato Thomas Cardinali, vediamo un artista pronto a mettere in discussione non soltanto le tendenze attuali della musica leggera in fatto di melodia e di armonia, ma anche figure di spicco della televisione italiana come Amadeus, che recentemente ha lasciato la Rai, passando al NOVE, creando grande scalpore nel pubblico tanto affezionato.

Morgan critica Amadeus: “E’ imbarazzante se si mette a fare musica”

Una critica audace, non ci si poteva aspettare altro, da parte di Morgan, che ha espresso il suo punto di vista sulla conduzione di Amadeus degli ultimi Sanremo e sul suo passaggio al NOVE.

Ha definito “imbarazzante” il coinvolgimento del noto conduttore nei programmi musicali. Ha suggerito che dovrebbe tornare a fare quiz televisivi. La stoccata più decisa è arrivata quando ha paragonato il suo Addio alla Rai ad un’iconica scena del film “Il Mago di Oz”, diretto da Victor Fleming, con Judy Garland.

D: L’addio di Amadeus alla Rai ti ha sorpreso, che  ne pensi? E se mai dovesse fare un X factor sul NOVE, ti piacerebbe partecipare al programma?

R: Deve fare i quiz, è imbarazzante Amadeus che fa la musica. Lui ha capito che la musica produce soldi, no? Ma non deve farla. Non c’entra niente con la musica. Deve fare un programma musicale chi capisce di musica.

Quando Amadeus ha detto che lasciava la Rai mi sembrava una scena del Mago di Oz. Quando la strega cattiva si è sciolta e tutti hanno esultato “Evviva, evviva! La strega è morta, la strega è morta!”

Morgan critica Ultimo e la trap: “Sono sempre i soliti quattro accordi, alla musica manca l’armonia”

D: Parli spesso di canzoni tutte uguali. Come si batte la banalizzazione della musica?

R: Se le  canzoni della musica leggera evolvessero l’aspetto armonico, cominceremmo ad avere una musica più bella. Il problema è che l’aspetto armonico è molto primitivo rispetto a quello sonoro, ad esempio, rispetto a quello della produzione, che si è sviluppato negli ultimi anni. L’Italia poi ha il problema che c’è la paranoia della melodia e quindi, sai, Schumann diceva:“Melodia, grido di battaglia dei dilettanti.”

La melodia va bene, ma l’’armonia… L’armonia è il cuore della musica.

Il problema delle canzoni italiane è quello lì. È che non hanno sviluppato l’altro senso dell’armonia. Cosa che c’è nelle canzoni di Luigi Tenco, ad esempio. C’è sempre l’idea armonica. Non ci si accontenta mai di una soluzione facile armonicamente, di una roba banale,  già sentita.

Mentre per cantanti come ultimo e come tutta la trap, non si pone nemmeno il problema dell’armonia. Per loro gli accordi sono quei quattro e basta, è come se per il cibo di un ristorante servissero solo pastasciutta e bistecca tutto il giorno. tutti i giorni tutte e due volte al giorno, tutta la vita.

 La musica ha tanti accordi, tante idee armoniche, mentre quello è il virus che hanno loro. Loro hanno delle produzioni bellissime, hanno delle sonorità che sono belle, ritmicamente anche, anche dei testi interessanti, ma armonicamente non ci sono.

Per loro l’armonia non esiste e quindi questa è l’involuzione secondo il mio parere  tecnico

Morgan collabora con Panella: “Un genio che non ho mai visto di persona”

D: Parlaci di questo nuovo progetto musicale Pasquale Panella in cui la poesia incontra la musica

R: Questo progetto lo stiamo ancora facendo. E’ bellissimo lavoro, sfaccettato, dove i testi sono di Panella, ma  anche un po’ miei, ho potuto collaborare con questo grande genio. Panella è veramente è un maestro pazzesco, e non solo perché ha lavorato con Battisti, basterebbe già questo per renderlo un maestro.

Ha fatto i cinque album di Battisti, dischi controversi, quelli bianchi, gli ultimi. I più grandi successi li ha avuti con Minghi, tra l’altro.

Ha lavorato anche per Zucchero, per Tiziano Ferro. Mi sono trovato con lui per caso, io volevo che facesse una prefazione del mio libro di poesia, perché lui è un poeta. Alla fine ha scritto dei commenti a ogni mia singola poesia in versi, quindi ha fatto commenti che erano poesie a loro volta.

Non l’ho nemmeno mai visto, l’ho solo ho sentito il telefono.

La partecipazione di Morgan al concerto del 1 maggio era stata resa nota lo scorso 19 aprile.