Se dovesse scegliere tra il vestire la maglia del Napoli di nuovo, o continuare il suo percorso da dirigente, Francesco Montervino non avrebbe dubbi: “Il campo è il grande amore”. E probabilmente un giocatore con il suo carisma, e i suoi polmoni, servirebbero eccome alla squadra attuale. Sei anni in azzurro non si dimenticano tanto facilmente, così come le 142 presenze in terra campana, ecco perchè l’ex centrocampista apre il suo cuore quando parla del Napoli.
Che contro la Roma ha messo in campo una prestazione degna di nota, non andando però oltre al 2-2: “La prestazione è stata ottima, ma è un peccato non aver visto questo spirito nel corso della stagione”, secondo Montervino, che è andato all’origine del problema: “La scelta di Garcia, che non conosceva la piazza e non ha mai visto una partita del Napoli prima di accettare; c’è stata un po’ di presunzione“.
Sta di fatto che ora De Laurentiis è alla ricerca del nome nuovo per poter ripotare il Napoli in alto, con Francesco Montervino che a “Tutto Sport”, su Radio Cusano Campus, ha detto la sua sul nome che potrebbe dare nuovo lustro all’azzurro.
Un Napoli a metà, le parole di Francesco Montervino
Sprazzi di un tempo che fu. Contro la Roma il Napoli ha messo in campo una delle migliori prestazioni per voglia e convinzione, non riuscendo però a trovare la via dei tre punti. Il che produce un certo rammarico per quello che sarebbe potuto essere, ma invece non è stato. Per Francesco Montervino il problema è all’origine.
D: Non si riesce a vedere un Napoli capace di vincere, anche contro la roma è arrivato un pareggio.
R: Ad essere onesti, per dire questo la partita meno indicata è stata proprio quella contro la Roma, dove la squadra ha interpretato bene la partita contro un avversario che sta facendo qualcosa di straordinario con De Rossi in panchina, e con una qualità notevole in campo. Mi ha sorpreso la prestazione degli azzurri domenica, anche se comunque il risultato pieno non è arrivato. Mi rammarica il fatto che contro un avversario come la Roma sia stata fatta una prestazione degna di nota, cosa che però non siamo riusciti a vedere nell’80% dei match giocati fino ad ora.
D: Nel corso della stagione si è cambiato tecnico tre volte, ma gli errori permangono: quanto può essere stato un problema Garcia ad inizio campionato visto che la squadra sembra proprio essersi adagiata?
R: La formazione contro la Roma era di 10/11 quella dell’anno scorso. Sicuramente vari elementi ci hanno messo del suo, dalla proprietà fino ai dirigenti, passando agli allenatori e ai calciatori: tutti hanno sbagliato. Tutto nasce da un errore di base, ovvero affidare la squadra ad un allenatore che di fatto non aveva conoscenza del gruppo che aveva tra le mani e del campionato che aveva fatto, visto che a sua detta non aveva mai visto una partita del Napoli, c’è stata presunzione in tal senso.
Alla ricerca del paradiso
Garcia l’errore fatto dalla società, che ha portato poi il Napoli a vivere una stagione fatta di molti bassi e pochissimi alti. Ora bisogna ripartire con un nome forte. Antonio Conte è il grande sogno, ma a Francesco Montervino stuzzica di più un altro nome.
D: Dopo Garcia, è partito tutto il resto
R: Ha portato ai problemi successivi, come la scelta di Mazzarri; lui è un grandissimo allenatore, ma non ha mai giocato con il 4-3-3, e De Laurentiis l’ha comunque preso; questo è stato un altro errore gestionale. Infine Calzona, che l’ambiente lo conosce, ma si è ritrovato a dover lavorare su una squadra alla deriva, il che rappresenta un concorso di colpa generale. Ma l’errore principale è stato quello di affidarsi ad inizio stagione a Garcia, anche se io non ho nulla contro di lui, analizzo solo quello che ho visto nei suoi mesi al Napoli.
D: Si fanno tanti nomi per la panchina azzurra. Quale sarebbe quello giusto per riportare il Napoli a lottare ancora per lo scudetto?
R: Già il fatto che uno come Antonio Conte abbia detto che la rosa del Napoli sia ottima e che vada solo sistemata, fa capire che il valore c’è. Ceto è che oggi, se vuoi dare un segnale forte, devi puntare su uno come lui. Ma se dovessi scegliere, io direi Gasperini. E’ un allenatore di personalità e carisma, molto simile a Conte, ma per mentalità gestionale è quel tipo di tecnico più vicino agli ideali di De Laurentiis, ovvero riuscire a valorizzare i giocatori a disposizione e fare plusvalenze. Lo vedo come la scelta migliore, e mi stuzzicherebbe tantissimo. Poi si fanno altri nomi di altissimo livello, ma a me piacerebbe tantissimo vedere Gasperini a Napoli.