Le disponibilità finanziarie per la prossima Legge di Bilancio 2025 potrebbero essere inferiori rispetto a quelle allocate per l’ultima Manovra, riducendo notevolmente lo spazio per eventuali nuove riforme strutturali, a partire dalla Riforma Pensioni. Questo perché le nuove regole del Patto di Stabilità dell’Unione Europea impongono severi limiti alla finanza pubblica, mentre le elezioni europee condizionano le decisioni politiche del Governo, che preferisce adottare una posizione prudente.

Sarebbe più semplice posticipare tutto di un anno, riproponendo nel 2026 l’idea portabandiera della Lega, ossia la Quota 41 per tutti, che risulta troppo costosa per essere approvata senza rispettare il bilancio.

I preparativi per la riforma delle pensioni, già abbandonati insieme ai tavoli di consultazione con i Sindacati, rischiano quindi di trasformarsi in un altro tentativo fallito.

Questo significa che non ci saranno cambiamenti significativi per la legge Fornero nel 2025. Ci potrebbero essere interventi, ma nulla di davvero rilevante.

Pensioni 2025, requisiti

Il pensionamento nel 2025 resterà possibile a 67 anni con 20 anni di contributi (pensione di vecchiaia) oppure con 41 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini o un anno in più per le donne, in entrambi i casi indipendentemente dall’età (pensione anticipata ordinaria). Per i contribuenti puri, ovvero coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, continuano ad essere valide le opzioni di vecchiaia e anticipata. Il diritto alla pensione si raggiunge rispettivamente:

Pensione di vecchiaia67 anni – 20 anni (15 anni con deroga Amato)
Pensione Gravosi66 anni e 7 mesi – 30 anni
Pensione di vecchiaia contributiva71 anni – 5 anni maturati dopo il 1996
Pensione di vecchiaia inabili 80%61 anni uomini e 56 anni donne – 20 anni
Pensione anticipata42 anni e 10 mesi uomini, 41 anni e 10 mesi donne
Pensione anticipata contributiva64 anni – 20 anni maturati dopo il 1996
Quota 4141 anni (di cui uno entro i 19 anni)
Pensione Usuranti (Quota 97,6)61 anni e 7 mesi – 35 anni

Le altre opzioni

Per il biennio 2024-2025 è disponibile anche la pace contributiva, che permette il recupero fino a 5 anni di periodi non coperti, per raggiungere il requisito pensionistico. Anche se sperimentale, scadrà alla fine del 2025, ma poco cambia: il costo del recupero è ordinario, il che significa che il lavoratore dovrà affrontare un costo considerevole e poco conveniente. L’importo e la data di decorrenza della pensione nel 2025 seguono le regole stabilite dalla mini-riforma contenuta nella Manovra 2024, sia nel settore pubblico che in quello privato.

Per tutte le formule, compresa quella anticipata contributiva, riservata a chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 e che ha accumulato almeno 20 anni di contributi, e un assegno di pensione pari ad almeno 2,8 volte l’importo di quello sociale se donna con un figlio (2,6 volte con più figli) e 3 volte se uomo, è possibile effettuare il calcolo a partire dalla propria data di nascita e dall’importo contributivo accumulato. In alternativa, è possibile utilizzare un calcolatore online.