Le autorità spagnole hanno arrestato l’imprenditore di criptovalute Roger Ver, un tempo noto come “Bitcoin Jesus”. Il provvedimento è stato eseguito a seguito dell’accusa di evasione fiscale elevata dal Department of Justice (DoJ) degli Stati Uniti nei confronti dell’imprenditore. Accusa che dalle parti di Washington è presa con molta serietà.

Nell’accusa, l’agenzia federale sostiene che Ver avrebbe eluso il pagamento delle tasse per un importo di quasi 50 milioni di dollari. Oltre a condurre frodi postali e a presentare false dichiarazioni dei redditi. Ove confermati, tali reati gli aprirebbero le porte del carcere per un congruo numero di anni.

Roger Ver: le accuse nei suoi confronti sono molto pesanti

Le accuse elevate dal dipartimento di giustizia degli Stati Uniti sono in effetti molto circostanziate. Nell’impianto accusatorio, Roger Ver viene accusato di aver deliberatamente mentito all’Internal Revenue Service, in particolare in merito al numero di Bitcoin da lui detenuti, in concorso con le sue società. Il numero è stato precisato proprio dall’accusa, che lo ha indicato in 131mila token.

Sempre secondo i federali, l’imprenditore statunitense avrebbe poi dovuto riportare le plusvalenze ottenute nella sua dichiarazione dei redditi. Ovvero i guadagni ottenuti con la vendita dei suoi “beni globali”. Un ambito in cui rientravano anche i token detenuti. Stando all’accusa, non lo avrebbe fatto.

L’accusa ha poi affermato che Ver ha fornito o ha fatto fornire informazioni false o fuorvianti, ad uno studio legale e ad un perito. Inoltre, dopo la vendita delle sue partecipazioni in asset digitali, non ha provveduto ad informare l’IRS sui guadagni riportati. A renderlo un reato il fatto che i BTC in questione fossero detenuti da Agilestar e MemoryDealers. Ovvero aziende statunitensi di cui lo stesso Ver era responsabile. 

Ammontano a non meno di 48 milioni di dollari i danni all’erario

Per effetto di queste operazioni, Roger Ver avrebbe causato ingenti danni all’erario. Precisati all’interno dello stesso atto di accusa: “In totale, si presume che Ver abbia causato una perdita all’IRS di almeno 48 milioni di dollari”.  

Reati per i quali gli Stati Uniti chiederanno ora l’estradizione di Ver dalla Spagna affinché possa essere processato, come annunciato dallo stesso Department of Justice. Un processo che potrebbe costare caro all’imprenditore. Negli Stati Uniti, infatti, l’evasione fiscale conduce direttamente dietro le sbarre. Stando ad alcuni rapporti sul tema, il periodo medio di detenzione per un reato di questo genere si attesta intorno ai tre anni e mezzo.

In particolare, l’IRS ormai da tempo conduce la sua battaglia seguendo una linea ben precisa: molte manette ai polsi dei responsabili, anche se poche risorse recuperate. Soprattutto se si pensa che il fenomeno è molto praticato nel Paese. Sono infatti più di 500 i miliardi di dollari sottratti al fisco, ogni anno. Esattamente quelli che servirebbero per approntare un servizio sanitario pubblico sul modello europeo.

Roger Ver: si appresta alla fine la parabola del Bitcoin Jesus? 

La notizia dell’arresto ai danni di Roger Ver sembra destinata a colpire molto la comunità dei criptofans, per la quale il Bitcoin Jesus è stato a lungo una figura di riferimento. L’imprenditore è infatti stato coinvolto in Bitcoin sin dall’inizio dell’avventura dell’icona crypto. Tanto da regalare la criptovaluta per promuoverla, sedendosi nel novero degli evangelisti di BTC.

Proprio per questo è stata accolta con una certa recriminazione il suo passaggio a Bitcoin Cash, il progetto nato da un hard fork cui ha aderito una parte dell’originario seguito della blockchain più longeva. Da quel momento Ver si è adoperato per promuoverne la crescita, anche in maniera discutibile. Ad esempio affermando che BCH sarebbe il vero Bitcoin, avendone recuperato lo spirito originario.

Un atteggiamento il quale potrebbe ora dare il destro ai suoi avversari per attaccarlo, sfruttando le vicende giudiziarie in atto. Non resta che attendere i prossimi atti di quella la quale si preannuncia come l’ennesima saga in un settore che non sembra trovare pace.