Il mondo della letteratura piange oggi la scomparsa di uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi. Si è spento all’età di 77 anni Paul Auster, uno dei padri della letteratura americana postmoderna. A lanciare la notizia della sua scomparsa è il New York Times. Auster è morto nella sua casa di Brooklyn per complicazioni dovute a un cancro ai polmoni, diagnosticato due anni fa. Era stata la moglie in un post su Instagram a parlare della sua malattia:

“A mio marito è stato diagnosticato un cancro a dicembre Il cancro è diverso per ogni persona. Alcune persone sopravvivono, altre muoiono. Questo lo sanno tutti, eppure vivere vicino a quella verità cambia la realtà quotidiana”.

Lo scrittore aveva scoperto la malattia mentre stava ancora elaborando il lutto per la morte del figlio Daniel a 44 anni per overdose. Auster non ha mai rinunciato però alla scrittura: il suo ultimo libro “Baumgartner” risale allo scorso anno e fu definito dalla moglie “un libricino tenero e miracoloso“, nato dalla sua esperienza nella “Cancerland”.

Paul Auster causa morte, età e carriera

Nato a Newark, New Jersey, nel 1947, Paul Auster è stato uno dei più importanti esponenti del postmodernismo americano. Appassionato di scrittura fin da bambino, frequenta il college alla Columbia University di Maplewood. Dopo essersi laureato, lascia gli Stati Uniti e per un anno si imbarca come marinaio sulla petroliera Esso Florence.

Dal 1971 al 1974 torna a vivere a Parigi e comincia a pubblicare racconti, articoli e recensioni su diversi giornali e riviste. Inizia così a pieno titolo la sua carriera di scrittore culminata nel 1987 con il grande successo ottenuto con il romanzo “Trilogia di New York” composto da Città di vetro (City of glass, 1985), Fantasmi (Ghosts, 1986) e La stanza chiusa (The locked room, 1987). Tra le sue raccolte di poesie ricordiamo Unhearth e Wall Writing, mentre tra i suoi lavori saggistici figurano L’arte della fame e Il taccuino rosso. Paul Auster è riuscito ad avere ruoli di primo piano anche in ambito cinematografico: ha scritto i film La musica del caso, Smoke, Blue in the Face e diviene regista con Lulu on the Bridge e La vita interiore di Martin Frost.

Nel 2023 lo scrittore ha pubblicato il romanzo autobiografico Baumgartner lucida analisi dalla terra incognita della malattia oncologica. Al momento dell’uscita del libro, Paul Auster aveva fatto una rivelazione dolorosa sul suo futuro:

“Sento che la mia salute è abbastanza precaria da far sì che questa potrebbe essere l’ultima cosa che scrivo. E se questa è la fine, allora uscire di scena con la gentilezza umana che mi circonda sia come scrittore che nelle mie cerchia intima di amici, beh, ne è valsa già la pena”.

Moglie e figli

Nel 1966 Paul Auster conosce la scrittrice Lydia Davis, con la quale si sposerà il 6 ottobre 1974. Dalla loro unione è nato il figlio Daniel. Negli ultimi anni, la famiglia è stata colpita da una tragedia terribile: il figlio del romanziere è morto nell’aprile 2022 per overdose a 44 anni. Sei mesi prima, Daniel era stato il principale sospettato per la morte della figlia di dieci mesi, Ruby, trovata in casa, a Brooklyn, in stato di incoscienza per un’overdose di fentanyl ed eroina, e morta poco dopo.

Fin da quando era adolescente, il figlio Daniel aveva combattuto con la tossicodipendenza, in particolare dall’eroina. Già nel 2000 era stato arrestato per furto e possesso di droga. Pur nella sua sofferenza, Paul Auster nel 2003 ha sostenuto la creazione di una fondazione dedicata alla lotta contro la tossicodipendenza, in memoria di suo figlio e di sua nipote.