Se hai subito danni avversi a seguito di una vaccinazione, è fondamentale sapere quali sono i tuoi diritti e le procedure da seguire per richiedere il risarcimento.
Ottenere un indennizzo per i danni correlati ai vaccini può sembrare complesso, ma con le giuste informazioni e il supporto legale adeguato, potrai raggiungere l’obbiettivo.
Scendiamo nei dettagli e vediamo quali sono i passaggi essenziali da seguire per presentare una richiesta di indennizzo, inclusi i requisiti necessari, i documenti da preparare e a chi rivolgerti per assistenza.
Come ottenere il risarcimento per danni avversi da vaccino
Il diritto all’indennizzo è una componente fondamentale per garantire la costituzionalità dell’obbligo vaccinale. Questo concetto è stato riaffermato dalla Corte Costituzionale nelle sentenze n. 5 del 18 gennaio 2018, n. 258 del 23 giugno 1994, e n. 307 del 22 giugno 1990.
L’imposizione di un trattamento sanitario deve rispettare alcune condizioni chiave per essere conforme all’articolo 32 della Costituzione italiana:
- Il trattamento deve essere volto non solo a migliorare o preservare la salute di chi lo riceve, ma anche a tutelare la salute pubblica.
- Non deve causare danni significativi alla salute del soggetto obbligato, se non per quelle conseguenze considerate normali e, quindi, accettabili.
- Nel caso di danni ulteriori, deve esserci una forma di indennizzo adeguato per il soggetto danneggiato, indipendentemente dalla possibilità di ottenere risarcimenti attraverso altri mezzi.
Per ottenere un risarcimento per danni causati da un vaccino in Italia, bisogna seguire una serie di passaggi specifici:
- Denuncia della reazione avversa: la reazione avversa deve essere segnalata all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) o al sistema di farmacovigilanza per documentare ufficialmente l’evento avverso.
- Domanda di indennizzo: la domanda di indennizzo va presentata all’ASL di residenza.
- Raccolta di documenti: bisogna raccogliere e presentare tutta la documentazione medica necessaria a dimostrare il danno e il suo legame con la vaccinazione.
- Esame della domanda: una commissione medica specializzata valuterà la richiesta, stabilirà la connessione tra danno e vaccino, e determinerà il grado del danno e l’ammontare dell’indennizzo da corrispondere.
- Ricezione del risarcimento: se il danno è riconosciuto come correlato al vaccino, verrà erogato un risarcimento. L’importo può variare a seconda della gravità del danno.
Il consiglio è quello di rivolgersi a un avvocato esperto in diritto sanitario per ottenere assistenza legale durante tutto il processo di richiesta di indennizzo. Questo serve per fare tutto secondo i crismi ed evitare che, per un errore procedurale o documentale, la richiesta non venga accettata.
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Cosa deve dimostrare che ha subìto il danno?
Per poter beneficiare della tutela indennitaria in caso di danni legati a una vaccinazione, il soggetto danneggiato deve dimostrare alcuni elementi chiave:
- La presenza di lesioni o infermità di una gravità tale da causare una menomazione permanente dell’integrità psicofisica. Questo significa che disturbi temporanei, come febbre lieve o piccoli disagi transitori, non rientrano nei criteri per ottenere un indennizzo.
- Il collegamento causale tra la vaccinazione e il danno subito. È fondamentale che il danneggiato possa dimostrare che il danno è direttamente conseguente alla somministrazione del vaccino.
Solo quando queste condizioni sono soddisfatte, il soggetto danneggiato può procedere con una richiesta di indennizzo. Questo sistema di tutela indennitaria assicura che vengano risarciti solo i casi di danni effettivamente correlati al vaccino e di notevole gravità.
A quanto può ammontare l’indennizzo per effetti avversi da vaccino?
L’importo dell’indennizzo per danni derivanti da vaccinazioni obbligatorie viene calcolato in base alla Tabella B allegata alla Legge 177/1976, modificata dall’articolo 8 della Legge 111/1984. Questo importo è soggetto a rivalutazione annuale.
L’assegno di indennità ha una durata di 15 anni ed è reversibile. I soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie possono inoltre richiedere un assegno una tantum del valore del 30% dell’indennizzo per il periodo compreso tra l’insorgenza del danno e l’effettiva erogazione dell’indennizzo stesso.
Se le condizioni di salute del danneggiato peggiorano, c’è la possibilità di chiedere una revisione dell’indennizzo. Stessa cosa se dovessero comparire nuove patologie direttamente correlate alla vaccinazione, è possibile ottenere un indennizzo aggiuntivo per “doppia patologia”.