I lavoratori non potranno celebrare il primo maggio o organizzare manifestazioni in Piazza Taksim, lo ha deciso il governatorato di Istanbul. Il luogo è una zona centrale ed è un punto d’incontro storico della città e sarà chiuso per motivi di sicurezza. L’amministrazione ha, inoltre, adottato misure straordinarie per ridurre al minimo la circolazione. La decisione è stata criticata da Amnesty International.
Primo maggio, le restrizioni a Istanbul
Le celebrazioni del primo maggio a Piazza Taksim a Istanbul sono da anni un argomento di scontro tra i sindacati, la società civile e l’amministrazione turca. La piazza è in una zona centrale e turistica di Istanbul ed ha un significato simbolico. È stata chiusa per le manifestazioni sin dal 2013.
Durante il mese di aprile, sia il governatore di Istanbul, Davut Gul, che il ministro dell’Interno, Ali Yerlikaya, hanno affermato che la piazza non sarebbe stata idonea per le assemblee e che non sarebbero state autorizzate manifestazioni in occasione del primo maggio. Le autorità hanno motivato questa decisione sostenendo che la posizione della piazza e l’intenso flusso di veicoli avrebbero reso difficile garantire la tutela dei diritti e delle libertà di tutti, citando anche preoccupazioni per la sicurezza e il rischio di possibili “attacchi terroristici”.
Diversi sindacati hanno fatto un appello per marciare verso la piazza. Parallelamente anche il leader del partito d’oppoosizione, il Chp, ha invitato i cittadini a farlo.
Le strade per Taksim saranno chiuse
Il governatorato ha annuciato che diverse strade che portano verso la zona verranno chiuse a partire dalle 04:00 ora locale del 1 maggio. I passeggeri dei battelli non verranno trasportati dalla sponda anatolica alla sponda europea in diverse tratte. I trasporti marittimi e ferroviari subiranno forti riduzioni a partire dalle 05:30 ora locale. Inoltre, diverse linee dell’autobus, metropolitana e i servizi della funicolare verranno interrotti.
La festa dei lavoratori in Turchia
Nel 2008, è stata adottata una legge che ha introdotto ufficialmente la “Giornata del lavoro e della solidarietà” come festa nazionale il primo maggio. Nel 2009, dopo 32 anni dalla precedente, il governo aveva permesso le celebrazioni in Piazza Taksim. A partire dal 2013, la zona è stata nuovamente chiusa alle manifestazioni del primo maggio per motivi legati alla sicurezza.
Nel 2023, la Corte Costituzionale ha emesso una sentenza che stabiliva che impedire le celebrazioni del primo maggio in Piazza Taksim costituisse una violazione del diritto costituzionale di organizzare incontri e manifestazioni pubbliche.
Amnesty: “Il divieto di celebrare il primo maggio a Istanbul deve essere revocato”
La decisione delle autorità turche, nonostante la sentenza della Corte costituzionale, è stata condannata da Amnesty International. La vicedirettrice regionale di Amnesty International per l’Europa, Dinushika Dissanayake, ha affermato: “Da più di un decennio le autorità turche limitano illegalmente il diritto di riunione delle persone e criminalizzano le proteste pacifiche che si svolgono nella piazza”. Ha invitato le autorità ad eseguire la decisione della massima corte turca:
Le autorità turche, comprese le forze dell’ordine, devono garantire di adempiere al loro dovere di consentire lo svolgimento di manifestazioni pacifiche. Devono inoltre adottare tutte le misure necessarie per proteggere il godimento dei loro diritti da parte dei partecipanti.