AstraZeneca e trombosi: un binomio che preoccupa molti cittadini che si sono sottoposti alle dosi di vaccino anti Covid prodotte dalla celebre casa farmaceutica durante la pandemia. Il colosso, trascinato in tribunale a Londra da molti residenti nel Regno Unito, ha confessato la possibilità che esista un collegamento tra gli agenti presenti nel vaccino e un pericoloso effetto collaterale.

Si tratta della sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS): una condizione in cui si verificano coaguli di sangue e una riduzione significativa del numero di piastrine. In precedenza questa complicazione era conosciuta come trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino (VITT). L’ammissione ha trovato formalità in un documento legale portato davanti all’Alta Corte britannica a febbraio.

Le famiglie delle vittime inglesi continuano a cercare risposte e ora chiedono con forza un risarcimento alla giustizia. AstraZeneca in aula che il suo vaccino contro il Covid può causare trombosi mortali come effetto collaterale. Rigettando le accuse, l’azienda ha sottolineato che la sicurezza del vaccino è “accettabile”.

Per sconfiggere l’allarmismo e l’ondata di panico generale che di solito accompagna notizie di questo genere, Tag24 ha cercato di approfondire la questione con Fabrizio Ernesto Pregliasco, Direttore Sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio e Professore associato di Igiene Generale e Applicata presso la sezione di Virologia del dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano.

AstraZeneca e trombosi: i casi finiti in tribunale a Londra. Pregliasco: “Il tasso di rischio è basso”

D: Cosa sta succedendo nel tribunale di Londra? AstraZeneca dovrà risarcire le famiglie che hanno fatto ricorso contro il vaccino anti Covid per il collegamento delle morti per trombosi?

R: Non sta succedendo nulla di nuovo in realtà. Nel senso che questi eventi avversi, le manifestazioni di legate ai vaccini sono un rischio molto raro. Si tratta di una soglia di pericolo molto bassa che a mio avviso non cambia le cose, rispetto anche all’utilizzo che è stato fatto a suo tempo di questo vaccino, nella fase di estrema emergenza che abbiamo vissuto con il Covid. In quel periodo aveva comunque la sua convenienza.

Poi sappiamo che le trombosi sono molto più frequenti tra le persone che hanno una malattia in termini di rischio e di probabilità, rispetto a quello che è il dato di correlazione con effetti avversi della vaccinazione. L’elemento della correlazione è un fatto legale, necessita il riconoscimento attraverso i passaggi previsti in tribunale, sia in Inghilterra, come anche in Italia.

Serve un riconoscimento specifico dei singoli casi, per cui ci vuole una procedura giudiziaria, insieme ad un procedimento tecnico, che dimostri che la singola persona effettivamente abbia avuto quella problematica in seguito alla somministrazione del vaccino.

E’ una probabilità rara che questo evento avverso si verifichi in connessione con questa tipologia di vaccini, è un dato acclarato e scientificamente rilevato. L’elemento che si è evidenziato nel Regno Unito, da quello che ci dicono i giudici inglesi, è che in diverse occasioni hanno ritenuto si fosse presentato questo caso specifico di effetto avverso.

Vaccino e casi di trombosi, per Pregliasco la questione “non può essere generalizzata”

Il Professor Pregliasco ha insistito nel ricordare che per quanto riguarda i farmaci e i vaccini, è sempre necessario fare una valutazione complessiva dei rischi e dei benefici:

“Quindi non è una questione che può essere generalizzata, l’analisi sul collegamento deve essere fatta sul caso ad personam. Ritengo che gli effetti di beneficio per i vaccinati siano da ricordare. Gli eventi avversi ci sono quindi non si devono nascondere, ma come sempre, come per i farmaci, bisogna sempre valutare il rischio e il beneficio”.

D: Quanto sta accadendo in tribunale a Londra può generare la solita ondata di allarmismo sui vaccini? Per chi magari già era diffidente potrebbe essere un assist… O più semplicemente un cittadino potrebbe avere paura di aver fatto AstraZeneca ed essere vittima di un episodio simile

R: Innanzitutto sono episodi che avvengono nell’immediatezza, non a lungo termine o non nei periodi successivi. Quindi chi non l’ha avuta può essere tranquillo e ha fatto bene a vaccinarsi. Questi effetti avversi sono stati segnalati non solo per questa tipologia di vaccini, ma anche per altre.

Si tratta in termini generali di un rischio da collegare alle patologie che magari poteva avere già qualche persona. E’ un qualcosa che si verifica anche in base alle condizioni predisponenti della persona. Niente allarmismo.