“Ticketoo” è una startup che lotta contro il fenomeno del bagarinaggio, una piattaforma che facilita la vendita e l’acquisto dei biglietti tra i fan che vogliono partecipare ad un concerto o che, al contrario, non possono più andare. Un’innovazione che andrà a migliorare esperienze legate non solo al mondo della musica, ma quello della cultura generale, anche grazie alla collaborazione con Roma Capitale e l’hub della Casa delle Tecnologie Emergenti di Roma.

L’obiettivo è quello di promuovere un accesso all’arte più facile e più smart, attraverso un nuovo servizio pensato per i giovani, che vuole unire musica e concerti al panorama dei musei e monumenti più iconici della città eterna.

Il primo step di questa nuova collaborazione partirà in occasione del concerto del 1 maggio 2024, nella splendida cornice del Circo Massimo di Roma. Ticketoo avrà uno stand dedicato“La Casa dei Fan”– in cui i potenziali interessati riceveranno un’anteprima del servizio, rispondendo a qualche semplice domanda per un’indagine sugli interessi personali in ambito culturale e musicale. L’app così, grazie ai dati forniti dagli utenti, sarà in grado di offrire suggerimenti studiati ad personam.

Orgoglio tutto italiano e creato da giovani, “Ticketoo” è il frutto dell’originalissima idea del founder e CEO Simone Serani, che Tag24 ha deciso di intervistare per capire come funziona e scoprire tutti i dettagli dell’innovativo progetto.

Cos’è “Ticketoo” e come funziona la startup contro il bagarinaggio dei biglietti?

D: Che cos’è “Ticketoo” e come funziona? Da dove è nata l’idea del progetto?

R: “Ticketoo” è una startup che nasce circa due anni fa con l’intento di aiutare i fan a vendere e comprare biglietti tra di loro. Un mercato secondario per evitare così truffe e fenomeni di bagarinaggio molto diffusi in Italia. La nostra idea è nata da un’esigenza concreta che abbiamo visto con i nostri occhi: su Facebook e gli altri social ci sono miriadi di gruppi ah hoc e persone che vogliono rivendere il proprio biglietto.

Avevamo aperto un gruppo su Facebook che è attualmente uno dei più grandi che esistono, con più di 200.000 persone. Duecentomila utenti che avevano di fatto un problema che non sapevano come risolvere e adesso lo possono fare grazie a “Ticktetoo”.

Siamo nati con questo obiettivo. Questo ci ha portato a crescere, ad essere una delle maggiori piattaforme per quanto riguarda lo scambio fan to fan dei biglietti, fino ad arrivare poi a prendere effettivamente un grande round d’investimento circa tre mesi fa. Una cifra che ammonta a più di 500.000 euro.

Nel progetto così sono entrati importanti player della music industry, italiana e non, tra cui l’etichetta discografica più grande d’Italia, che ha artisti come Paolo e Chiara, Dardast, Levante, Emma e così via.

“Ticketoo” è raggiungibile da sito e da app. Qui le persone possono mettere in vendita un biglietto perché magari non possono più partecipare per un imprevisto, perché hanno cambiato i propri piani e così un’altra persona compra quel biglietto.

La collaborazione con Roma Capitale e la Casa delle Tecnologie Emergenti: “Vogliamo portare i giovani al museo attraverso i concerti”

Il CEO della startup spiega i progetti in ballo dell’app insieme a Roma Capitale e alla Casa delle Tecnologie Emergenti, che presenteranno in un banchetto al concerto del 1 maggio al Circo Massimo:

“All’interno della nostra applicazione c’è tutto lo sviluppo tecnologico che permette che questo scambio avvenga in assoluta sicurezza, che non ci siano le truffe, che non ci sia bagarinaggio. Abbiamo una serie di algoritmi che permettono che questo scambio sia effettivamente trasparente. Nell’ambito del progetto che stiamo facendo con Roma Capitale, abbiamo vinto il bando della Casa delle Tecnologie Emergenti, cioè l’hub d’innovazione di Roma Capitale, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico”.

Roma Capitale ha alcuni partner privati, tra cui Wind, Team, Acea, così via. L’obiettivo di questo hub di innovazione è selezionare delle realtà in tutta Italia, non solo a Roma, tramite un bando nazionale e far sì che queste startup siano d’aiuto all’ecosistema romano e alla quotidianità.

L’anno scorso abbiamo avuto quasi un milione di utenti sui nostri portali. Quest’anno stiamo raddoppiando, triplicando in realtà, con tutti gli utenti che stanno arrivando. Quindi abbiamo un grosso quantitativo di dati, soprattutto su Milano e su Roma. Vogliamo portare i giovani al museo attraverso i concerti“.

D: In che modo volete avvicinare i ragazzi dalla musica ai musei?

R: Abbiamo tanti dati all’interno della nostra piattaforma quindi sappiamo quali sono gli interessi, quali sono i trend, dove effettivamente i giovani vogliono andare. Il 60% del nostro target è under 35, quindi parliamo di Millennials e Generation Z. Di contro c’è un altro problema: spesso capita che vogliono andare a vedere una partita di calcio, un concerto, ma magari sono meno intenzionate ad andare al museo. E noi abbiamo fatto questo ragionamento, soprattutto sui musei di Roma capitale.

Nella nostra applicazione succede che in base agli interessi dell’utente, ai concerti a cui è stato o vorrebbe andare, si crea una sorta di wishlist per matchare i dati che escono dal breve quiz che facciamo alle persone. Così otteniamo un binomio perfetto tra il concerto a cui si vorrebbe partecipare, insieme al museo di Roma che si potrebbe visitare, incentivando così i giovani ad andare al museo.

“Ticketoo” e i giganti nel settore di rivendita di biglietti. Da dove viene il potere di Ticketone?

D: Il funzionamento dell’app sembra simile a quello di “Fan sale” di Ticketone. Rispetto a questi giganti come riescono ad emergere realtà piccole come la vostra? C’è un monopolio da parte di Ticketone nella vendita dei biglietti? Spaziano ticket per eventi di ogni tipo: mostre, concerti, manifestazioni culturali e tanto altro…

R: Faccio una premessa. “Fan sale” è il progetto di Ticketone per la rivendita da fan to fan, cioè da persona a persona: il limite di questa operazione è che possono vendere solo biglietti acquistati da Ticketone. Quindi se un individuo compra un biglietto su Ticketmaster, TicketSMS, Dice o altre piattaforme, non può rivenderlo su “Fan sale”. “Ticketoo” invece può rivendere qualsiasi tipo di biglietto, ovunque sia stato acquistato.

La legge “Vanischi” del 2002 di base aveva dato un monopolio della rivendita a Ticketone per circa 15 anni. Quindi dal 2002 al 2017 Ticketone è stata l’unica piattaforma in Italia che poteva vendere determinati biglietti per concerti ed eventi molto grandi.

Quindi fino al 2017 il mercato del ticketing in Italia era dominato dalla presenza di Ticketone. Poi gli è scaduto il mandato, si sono resi conto che non era una politica valida e quindi si è aperto il mercato il 31 luglio 2017. Dopo questa data sono entrati in Italia altri player, tra cui appunto l’americano Ticketmaster, sono nate altre startup che si occupano del mercato primario come TicketSMS, è entrato Dice che adesso sta avendo successo. Il mercato del ticketing e degli eventi in Italia è nato da pochissimo.

In questo senso adesso c’è margine anche per realtà come la nostra, che si propongono di operare in un mercato differente da quello di TicketOne, perché è un semplice emettitore di biglietti. Quindi anche a livello legale, in Italia per essere emettitore di biglietti devi avere un’autorizzazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.

“Ticketoo” in realtà non è un emettitore di biglietti ma piuttosto una piattaforma di intermediazione, dove le persone che vogliono rivendere il proprio biglietto senza fini commerciali, lo mettono nell’app e trovano l’acquirente.