A sorpresa, Vittorio Sgarbi torna nell’agone della politica, annunciando la propria candidatura nelle liste di Fratelli d’Italia per le Elezioni europee 2024. Sembrano lontani i tempi delle sue dimissioni dalla carica di sottosegretario ai Beni culturali, dopo le accuse e le inchieste che avevano portato anche a un duro scontro con il ministro della Cultura Sangiuliano.

Elezioni europee 2024, Sgarbi nelle liste di FdI: “Sono stati loro a volere la mia candidatura”

Mancava solo il partito di Giorgia Meloni all’appello. Infatti, dopo le candidature sorprendenti e roboanti di altre forze politiche per le Elezioni europee dell’8 e 9 giugno – dalla Lega con il generale Vannacci fino ad Alleanza Verdi e Sinistra con Ilaria Salis – ora è Fratelli d’Italia a prendersi la scena con il nome di Vittorio Sgarbi.

È lui stesso ad annunciare la propria candidatura nelle liste di Fratelli d’Italia, chiarendo come essa sia stata frutto della volontà dei vertici di FdI.

La volontà di candidarmi è stata dei vertici del partito, di Meloni, Donzelli e La Russa, con cui ho parlato e a cui ho dato la mia disponibilità. Parlavamo da tempo con Meloni, poi ne abbiamo parlato con Donzelli in aprile e abbiamo ricominciato in questa fase finale delle candidature”

La candidatura dopo le dimissioni a febbraio

Viene da chiedersi come abbia preso la notizia il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che non aveva mai nascosto di mal sopportare i comportamenti di Sgarbi, quando era sottosegretario ai Beni Culturali.

La candidatura arriva, infatti, a quasi tre mesi da quel 9 febbraio in cui, proprio in un incontro con la presidente del Consiglio Meloni, il professore aveva deciso di rassegnare le proprie dimissioni.

Una decisione arrivata dopo una serie di scandali e inchieste giornalistiche nei suoi confronti, fino alla delibera con la quale l’Antitrust definiva “incompatibili” le consulenze offerte da Sgarbi mentre ricopriva ancora incarichi di governo.

Ora il ritorno, forte di portare con sé una quantità di voti che, evidentemente, fanno gola al partito della premier. “Alle Europee del 1999 ne presi 100mila nel Nord Est, quasi come Berlusconi“, commenta con un certo orgoglio il neo candidato.