Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha lanciato la piattaforma “Invest in Italy” per assistere gli investitori stranieri interessati a realizzare progetti in Italia. L’iniziativa mira a fornire supporto in ogni fase, dalla negoziazione iniziale all’esecuzione del progetto, compresa la domanda di incentivi.

I risultati dello Sportello Unico Invest in Italy

Dal 2022, lo Sportello Unico Invest in Italy ha aiutato 378 lead qualificati da parte di imprese estere, di cui 64 sono stati chiusi con successo. Ad aprile 2024, sono 59 i principali lead in gestione. Tra le attività dello Sportello, c’è anche la creazione del “Documento di offerta nazionale degli investimenti in Italia“, che mappa le aree industriali disponibili per futuri progetti.

Il censimento delle aree industriali

Grazie al Dipartimento per le Politiche e le Imprese del MIMIT, in collaborazione con Regioni e Province Autonome, è stato completato un primo censimento di circa 300 siti pubblici, sia greenfield (nuove costruzioni) che brownfield (riconversione di ex stabilimenti). Questa mappatura sarà estesa anche a siti privati in futuro.

Invest in Italy: l’Italia come meta per gli investimenti esteri

Il Ministro Urso ha sottolineato l’attrattiva dell’Italia per i capitali stranieri, grazie all’innovazione, tecnologia, scienza e ricerca. Per competere a livello globale, l’Italia sta razionalizzando incentivi e procedure per sostenere nuovi progetti e rilanciare la politica industriale.

Lo sportello offre due corsie accelerate: una per investimenti superiori a 25 milioni di euro, con procedure autorizzative semplificate, e una per investimenti superiori a 1 miliardo di euro, che consente la nomina di un commissario straordinario.

Invest in Italy: supporto, coordinamento e sostegno agli investimenti

La piattaforma “Invest in Italy” promuove la collaborazione tra ministeri, Conferenza delle Regioni e Province Autonome, Ice e Invitalia, facilitando il processo decisionale degli investitori.

La procedura prevede una prima fase di ingaggio, identificando e qualificando l’investimento. Segue una presa in carico da parte di un team negoziale e un tutor, che supportano l’investitore in vari adempimenti.

I tecnici del MIMIT aiutano gli investitori a trovare schemi di incentivazione adatti e costruire relazioni con centri per l’impiego regionali e agenzie di collocamento locali, per la ricerca di personale e ottenere visti, autorizzazioni e permessi di lavoro per personale non-UE.

Cosa offre la piattaforma

Il Ministro Adolfo Urso ha sottolineato che lo sportello offre una “vetrina delle nostre potenzialità, un vestito tagliato su misura per le imprese estere, con due corsie accelerate per investimenti superiori a 25 milioni di euro e la possibilità di avocare i processi autorizzativi”. Per investimenti superiori a 1 miliardo di euro, come anticipato, è possibile richiedere la nomina di un commissario straordinario per gestire tutti i procedimenti amministrativi.

Lo Sportello Unico Invest in Italy opera con un approccio personalizzato per ogni investitore, analizzando:

  • Esigenze di insediamento, comprese le esigenze geografiche, infrastrutturali e tecniche.
  • Interconnessioni previste con la filiera, l’ecosistema dell’innovazione, il sistema educativo (scuole e università).
  • Progetto di investimento, e i suoi requisiti di sostenibilità.
  • Tempi di esecuzione per garantire un’implementazione efficiente.

Sulla base di questa analisi, la piattaforma offre tutti i servizi di supporto necessari per valorizzare, semplificare e velocizzare l’investimento.

Attivazione del tutor

Una caratteristica chiave della piattaforma è l’attivazione di un tutor e di un team dedicato che offrono vari servizi:

  • Comprensione del “sistema Italia”: per aiutare l’investitore a navigare tra le complessità del mercato italiano.
  • Ricerca di siti di insediamento/espansione adatti: per facilitare la scelta della posizione ideale.
  • Dialogo con le amministrazioni centrali/locali: per ottenere autorizzazioni e permessi necessari.
  • Dialogo con la filiera, centri di ricerca, università e scuole tecniche superiori: per costruire relazioni con l’ecosistema italiano.
  • Identificazione di schemi di incentivazione adatti: per sostenere gli investimenti.
  • Relazioni con centri per l’impiego regionali e agenzie di collocamento locali: per la ricerca di personale.
  • Gestione dei visti e permessi di lavoro per personale non-UE: per agevolare l’arrivo di lavoratori stranieri.